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Appello per il “Nobel per la pace” ai medici cubani, la conferenza stampa

«Il futuro dell’Italia siete voi giovani, siete i rappresentanti di un’Italia profonda e autentica, sempre antifascista e solidale, e che da sempre sostiene il popolo cubano. Per noi è stato un privilegio vivere questa esperienza medica, ma che è stato anche un incontro tra i popoli che va a ridefinire la percezione che abbiano l’un l’altro, molto più in là dei meri interessi economici. A nome della brigata Henry Reeves, grazie il gesto che avete fatto, per sempre saremo uniti».

Queste le toccanti parole del rappresentante della Brigata medica cubana Henry Reeves, giunta nel nostro paese nel pieno della crisi pandemica per sostenere lo sventrato sistema sanitario della Lombardia e successivamente anche del Piemonte.

L’occasione è stata la conferenza stampa andata in onda stamattina a Parco Dora a Torino di fronte al bellissimo murales effettuato dai militanti di Noi Restiamo (qui il comunicato sulla mattinata) e Osa per dire grazie, insieme a una rappresentanza della Rete dei Comunisti e di Potere al Popolo, all’azione di solidarietà internazionalista dimostrata per l’ennesima volta dal popolo cubano.

Nella conferenza stampa si è espresso il sostegno all’appello lanciato da Luciano Vasapollo e Rita Martufi, coordinatori del “Capitolo italiano della Rete di intellettuali e artisti in difesa dell’umanità”, per la consegna del premio Nobel per la pace alla brigata attiva nel nostro paese, appello già rilanciato da una ventina di organizzazioni e associazioni europee.

Dalla conferenza è stato lanciato anche un messaggio al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e alla sindaca Chiara Appendino, chiedendo una forte presa di posizione contro il criminale blocco economico targato Usa (e sostenuto ininterrottamente da Israele) che da anni affligge, senza riuscire a piegare, il popolo cubano.

Inoltre, anche a Roma e Milano è stato espresso il sostegno all’appello con presidi e striscioni.

Il Partito comunista e cubano e il governo dell’isola non hanno mai lanciato bombe sugli altri paesi, ma hanno invece esportato scienza, solidarietà e aiuti a chiunque ne abbia fatto richiesta, a tutti quelli che ne hanno avuto bisogno.

È stato così anche per il nostro paese nella tutt’altro che eccellente Lombardia, nonostante i vari governi nazionali nei decenni abbiano sempre liquidato come “regime dittatoriale” l’alternativa messa in campo nell’isola caraibica.

Ma ancora una volta, l’internazionalismo cubano è andato oltre l’ideologia nel nostro paese, dimostrandosi di nuovo il punto di riferimento più avanzato per ogni ipotesi fuori e contro lo sfruttamento capitalista e quell’organizzazione sociale basata su individualismo di massa e competizione sfrenata.

Cuba risponde con la cooperazione e la solidarietà tra i popoli.

Grazie Cuba! Medicos y no Bombas!

Di seguito, il video della conferenza stampa e alcuni scatti della mattinata, ripresi anche dagli organi d’informazione cubani e dalla Cancelleria di Cuba.

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