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Esposti Usb nelle Procure del Nord: Covid-19, accertare le responsabilità della strage

Covid-19, esposti di Asia-USB e USB Pensionati alle procure di Torino, Milano, Bergamo, Brescia, Bologna e Piacenza: accertare le responsabilità della strage

I danni dell’epidemia di coronavirus, soprattutto in termini di vite umane, erano evitabili o quanto meno contenibili? È la domanda fondamentale intorno alla quale si articolano gli esposti presentati da Asia-USB e USB Pensionati alle Procure della Repubblica di Torino, Milano, Bergamo, Brescia, Bologna e Piacenza, dopo che analoga denuncia querela era stata presentata l’8 maggio a Roma.

Asia USB e USB pensionati, assistite dall’avvocato Vincenzo Perticaro, chiedono in sostanza alla magistratura di fare luce su tutte le irregolarità, illegittimità e omissioni poste in essere durante la gestione dell’emergenza da Covid-19. In particolare domandando:

  •  Il ruolo dell’OMS e delle sue linee guida, che fin dall’inizio hanno generato caos e tensioni.
  •  Il ritardo del governo italiano nell’approntare un piano per affrontare l’emergenza, diffuso a fine febbraio pur avendo contezza della situazione dal 22 gennaio, e il susseguente uso eccessivo di provvedimenti normativi e amministrativi anche in contrasto tra di loro.
  •  I rischi e il totale abbandono subiti dal personale sanitario, dai trasportatori e da tutti i lavoratori della produzione e della distribuzione che non si sono mai fermati durante l’emergenza.
  •  Eventuali responsabilità penali causate da errori e manchevolezze che avrebbero potuto limitare il contagio, i ricoveri, le vittime.
  •  Le responsabilità della speculazione su tutti i prodotti basici necessari ad affrontare l’emergenza: alcol, guanti, mascherine, DPI in genere.
  •  La mancanza e/o l’inadeguatezza dei piani regionali di emergenza per il contrasto all’epidemia.
  •  Le responsabilità di quanto accaduto in Lombardia, dove a causa della totale mancanza di DPI la Regione ha dato la precedenza agli ospedali lasciando indietro le RSA, che hanno pagato il prezzo più alto in termini di vite umane, soprattutto a causa della decisione della stessa Regione Lombardia di ricoverare persone positive al virus SARS-CoV-2 nelle RSA, senza predisporre adeguato isolamento.
  •  L’acquisizione e/o il sequestro di tutte le cartelle cliniche detenute all’Istituto Superiore della Sanità che erano il presupposto dei dati indicati ogni giorno in conferenza stampa.
  •  I provvedimenti di nomina dei numerosi consulenti componenti delle varie task force governative che hanno più volte generato solo caos con interventi spesso contraddittori.
  •  L’acquisizione delle assurde circolari ministeriali con le quali in modo assolutamente immotivato il Ministero della Salute “si raccomandava” di non eseguire autopsie sui pazienti deceduti. 

Continua così la lotta del sindacato per tutelare lavoratori, pensionati e cittadini. Ogni giorno di più gli episodi che emergono confermano che le denunce presentate sono assolutamente necessarie. Per non parlare di tutti i danni economici derivanti dalle drastiche e prolungate misure adottate che graveranno per i prossimi anni sempre e soprattutto sulle fasce più deboli.

A tutte queste domande aspettiamo di avere risposte, soprattutto per tutelare la memoria delle decine di migliaia di persone che hanno perso la loro vita in questa gravissima pandemia.

 

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