Se ci chiudete in casa ci dovete dare i soldi per vivere. Se ci volete al lavoro ci dovete dare tutte le protezioni che servono, sul lavoro e sui mezzi di trasporto. E soprattutto dovete rafforzare la sanità, quella pubblica.
Non ci giriamo tanto intorno, il grido di rabbia che viene da Napoli è sacrosanto: se interrompono le attività di ristorazione, se vietano gli spettacoli, se chiudono le palestre, se fermano un pezzo di paese devono usare le risorse che hanno per permetterci di vivere. Lo chiamino come vogliono, reddito di emergenza, sussidio Covid o altro: ci devono dare i soldi. Li tolgano a chi ce l’ha e a chi in questo periodo si è arricchito ancora, perché anche nella pandemia non siamo tutti uguali.
Se lavoro in un bar o in un ristorante, se sono una guida turistica, se lavoro in una mensa o in un albergo, se sono stato costretto ad aprire una Partita IVA, se ho una bottega artigiana o una piccola attività, se lavoro nello sport o nello spettacolo, se vivo alla giornata di lavoretto in lavoretto, se… è normale che abbia finito i soldi. Qualcuno di noi ha preso i 600 euro, qualcun altro aspetta ancora la cassa integrazione di maggio, che poi sono pochi spicci perché mica mi hanno fatto il contratto a tempo pieno. Pensate che si possa vivere con questi pochi soldi?
Ma non è andata male a tutti, ci sono interi settori industriali che hanno tirato e guadagnato in questi mesi. Provatelo a chiedere ad Amazon per esempio quanto ha guadagnato il mondo del commercio on line in questo periodo. Se n’è accorto pure il presidente Mattarella che le disuguaglianze crescono, possibile che non capiscano che devono togliere a chi si sta arricchendo per darlo a chi rischia di morire di fame oltre che di Covid?
Chi è al governo deve smetterla di far finta di non vedere quali sono le cose concrete da fare e affrontare con decisione la realtà, utilizzando tutte le risorse a disposizione per fare tre cose urgenti e fondamentali:
- Misure economiche di protezione effettiva di tutta la popolazione, un reddito che copra tutta la fase della crisi e della emergenza sanitaria
- Lockdown veri, capaci di isolare e sconfiggere il virus, senza continuare a subire le pressioni di Confindustria che tiene in ostaggio il paese perché le fabbriche devono continuare a produrre
- Mezzi e personale nella sanità pubblica sufficienti a far fronte all’emergenza pandemica e a dare la certezza che tutti avremo la possibilità di essere curati.
Servirà tassare i grandi patrimoni per avere le risorse di cui c’è bisogno? Dovremo chiedere qualche sacrificio alla parte ricca del paese per consentire a tutti di vivere? Comprare qualche aereo da guerra in meno? È una questione di giustizia e di civiltà.
La gente di Napoli scende in piazza e lancia un grido a tutti noi. È giusto raccoglierlo. È giusto non lasciarla sola. Le loro ragioni sono le nostre.
Ogni città scelga una piazza, uniamo le forze.
Sanità pubblica e reddito per tutti
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