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Lombardia: ancora una mozione ipocrita

Ancora una volta, si è assistito al Consiglio regionale della Lombardia a una scena dell’ignobile balletto tra giunta e “opposizione”. Infatti i 5Stelle hanno presentato una mozione di sfiducia all’assessore regionale al welfare, Giulio Gallera, che è stata ovviamente respinta della ultrablindata maggioranza di destra.

Un risultato che ripete quando già accaduto il 7 settembre scorso, quando fu respinta una mozione di sfiducia all’intera giunta regionale.

C’è da chiedersi perché PD, 5 Stelle e gli altri gruppi di minoranza insistano nel presentare mozioni battute in partenza che, regolarmente respinte, finiscono col rafforzare la maggioranza. La risposta è ancora una volta semplice: perché si tratta di manovre puramente propagandiste ed elettoralistiche senza alcuna prospettiva reale di cambiamento.

Ne fa testo anche la recente proposta di legge regionale del PD, che si propone di sostituirsi alla famigerata 23/2015 a firma di Maroni. Infatti, tale proposta, pur se per alcuni aspetti “migliorativa” (e non ci vuole molto…) dell’attuale legge che regola la sanità lombarda, non affronta alla radice il rapporto tra sanità pubblica e privata, che andrebbero definitivamente separate, ponendo fine al regime delle “convenzioni” che tanti finanziamenti pubblici e  profitti (seguiti regolarmente da altrettanti scandali) ha regalato alle grandi imprese sanitarie private, a tutto scapito della salute pubblica.

È apparso davvero disgustoso, nel corso della seduta, l’intervento del capogruppo del PD Fabio Pizzul, che ha riconosciuto a Gallera di avere compiuto “grandi sforzi”, ma senza risultato. Una chiara testimonianza del fatto che il PD non ha una politica diversa da proporre, rispetto alla giunta, ma che riduce tutto a una questione di “capacità tecniche”.

E la politica comune di Lega e PD è quella della sottomissione agli interessi degli industriali e delle grandi imprese commerciali e sanitarie.

Il clima da surrealismo applicato della seduta è stato poi confermato dall’intervento di Gallera, che ha candidamente affermato che per gennaio è attesa in Lombardia una “terza ondata” pandemica. Ciò mentre ancora non si intravede l’uscita dalla seconda, che ogni giorno provoca nella regione da 120 a 180 decessi.

Naturalmente, Gallera non ha specificato come la Regione si stia attrezzando per evitare tale terza ondata, che viene data per ineluttabile e scontata, e che provocherà altre migliaia di morti, in un territorio che ha una delle più alte percentuali di decessi per Covid nel mondo.

Il tutto condito da chiacchiere sulla presunta futura somministrazione salvifica dei nuovi vaccini anti-Covid, mentre migliaia di cittadini stanno ancora cercando di trovare il semplice vaccino antinfluenzale, merce rara in Lombardia.

In questa situazione, sarebbe più serio che i vari consiglieri PD e 5Stelle si impegnassero per ottenere dal governo il commissariamento della Regione, atto che evidentemente non fanno per rispettare le compatibilità politiche nazionali e regionali con la destra, anche in vista di una sua “non opposizione” o di un’opposizione solo formale quando si tratterà di decidere i prossimi passi in tema di economia, come il tristemente noto MES.

Il tutto, ovviamente, nella totale indifferenza per la salute e la vita dei cittadini.

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