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L’inutile parata di Figliuolo in Lombardia.

C’era poco da aspettarsi dalla visita in Lombardia della penna d’oca generale Figliuolo. Le compatibilità del governo tuttigusti di Draghi e la figura stessa di Figliuolo non permettevano di attendersi che finalmente Fontana e Moratti dovessero rendere conto della strage che hanno e stanno provocando, con un numero di morti quotidiane ancora tra 80 e 100 e oltre 3.000 contagi al giorno.

Figliuolo ha visitato, in compagnia del capo della Protezione Civile Curcio e del decorativo Bertolaso, due centri vaccinali e ha tenuto una conferenza stampa affiancato dai gongolanti Fontana e Moratti che, come tutti i politici di destra, da Salvini in giù, si eccitano davanti alle divise, ma che soprattutto si sono sentiti rassicurati dalle parole condiscendenti del generale.

Il quale ha detto che in Lombardia ci sono delle cose che non vanno, come da tutte le parti, e che si cercherà di metterle a posto. Insomma, tutto quanto successo da un anno a questa parte nella regione con il più alto numero di morti al mondo in rapporto alla popolazione è solo un piccolo problema, già quasi risolto.

Notizia già nota, strombazzata per nuova, il passaggio, dal primo aprile al sistema gratuito di prenotazione delle Poste, dopo il tracollo di quello regionale, costato 22 milioni. La data non è delle più rassicuranti, speriamo che questo passaggio non diventi un grottesco pesce d’aprile.

Inoltre Figliuolo ha dichiarato che il piano lombardo di vaccinazione è “in linea con quello nazionale”. Ci chiediamo di cosa parli, poiché un vero piano vaccinale della Lombardia non esiste, ma soprattutto è grave che nessun riferimento sia stato fatto all’accordo per le vaccinazioni in azienda tra Regione, Confindustria e Confapi.

Se davvero si vogliono seguire le indicazioni nazionali di vaccinare in ordine d’età tale accordo va immediatamente revocato poiché sottrae dosi agli anziani per darle a soggetti più giovani.

Chiaro che Fontana e Moratti si sono sentiti rilegittimati, e ne avevano bisogno estremo, dalle parole di Figliuolo, così il primo ha colto l’occasione per attaccare chi crea “stucchevoli polemiche” e la seconda per ripetere che entro l’11 aprile tutti gli ultraottantenni saranno vaccinati.

Purtroppo gli anziani interessati smentiscono di avere ricevuto qualunque comunicazione. Delle successive fasce d’età, le cui vaccinazioni sono già iniziate in diverse regioni, non è dato sapere.

Nel clima assolutorio delle gravissime responsabilità della giunta, Moratti ha ribadito che qualche problema c’è stato, ma non così grave e che ora andrà tutto bene. Insomma, una grottesca minimizzazione delle colpe della giunta e l’ennesima presa in giro dei cittadini.

Peraltro, anche il consiglio regionale viene costantemente sbeffeggiato, poiché, dopo che finalmente le opposizioni avevano ottenuto che il 30 marzo fosse messa all’ordine del giorno la discussione sulla situazione sanitaria e sulla mancanza di un vero piano vaccinale, Fontana e Moratti non si sono presentati in aula, con un atteggiamento istituzionale vergognoso.

Ultima notazione: Figliuolo si è concesso una battuta dicendo che la Lombardia è una Ferrari con le gomme sgonfie. Come il generale abbia trovato una tale metafora automobilistica non capiamo.

Il sistema sanitario lombardo, dove anche prima del Covid 19 ci volevano mesi per ottenere una visita specialistica (ma pochissimi giorni se pagavi) oppure un intervento chirurgico, dove si sono costretti i medici di base ad aumentare il numero dei pazienti iscritti, dove la prevenzione era parola sconosciuta, ci sembra più simile a un vecchio furgoncino dal motore ansimante e dalla carrozzeria che perde i pezzi.

Intanto in Lombardia si continua a morire per qualche piccolo errore.

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