Una compagnia formato “bonsai” e senza logo. Questo vorrebbero delineare come destino di Alitalia. Di fronte alle ipotesi che stanno circolando nelle ultime ore di un nuovo vettore costretto ad abbandonare il suo storico brand e che dovrà decollare con una flotta più che dimezzata con il conseguente pesante taglio di personale, arriva lo stop dei sindacati che bocciano da subito un eventuale accordo tra governo e Ue che vada in questa direzione.
Nelle ipotesi in circolazione parla di una flotta con meno di 50 aerei, addirittura 45. Con questi numeri la nuova compagnia aerea avrebbe un destino già segnato fin dall’inizio. Secondo i sindacati per non sprecare i 3 miliardi a disposizione della nuova Alitalia, occorre un piano industriale adeguato al mercato in cui deve competere, per cui una compagnia bonsai sarebbe messa al tappeto ancora prima di iniziare la gara. Sono necessari almeno 100 aeromobili e un piano industriale che rafforzi il cargo, visto che la domanda con la pandemia è cresciuta molto, e che si posizioni sulle rotte più redditizie del lungo raggio.
Come noto, le compagnie di bandiera tedesca e francese, a fronte di significativi aiuti economici da parte dello Stato (il gruppo Lufthansa ha collezionato 11 miliardi di euro di cui 9 alla casa madre e Air France ha ricevuto 7 miliardi di euro a fronte dei quali dovrà cedere solo 18 slot sugli oltre 300 in suo possesso) hanno richiesto un sacrificio modesto, se rapportato a quanto richiesto ad Alitalia che ha ricevuto solo 1,4 miliardi di euro.
“Con le ali tarpate dal certosino lavoro di Vestager che, neppure troppo velatamente, sostiene per la UE gli interessi delle major del trasporto aereo a partire da Lufthansa, come potrà Ita (ex Alitalia, ndr) volare da sola nello stand alone, ridotta dalle limitazioni imposte a una compagnia regionale?” denuncia l’Usb.
Il nuovo allarme su Alitalia arriva in vista di giornate decisive per il negoziato tra Roma e Bruxelles e che verrà accompagnato da una serie di mobilitazioni delle lavoratrici e lavoratori di Alitalia.
Dopo la manifestazione di mercoledi scorso all’aeroporto di Fiumicino, per lunedì 12 aprile è stata convocata una manifestazione alle ore 10.00 davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, mentre mercoledì 14 aprile ci sarà una manifestazione dalle ore 10.00 al Ministero dello Sviluppo Economico.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa