Il governo del banchiere Macron vuol far contento il governo del banchiere Draghi, culturalmente egemonizzato dal fascioleghismo e dagli ex campioni della “fermezza”.
Sette italiani rifugiati da quasi 40 anni in Francia sono stati arrestati stamattina per esaudire (o valutare) la richiesta dell’Italia. Altre tre sarebbero al momento irreperibili e dunque ricercati.
Lo annuncia lo stesso Eliseo (la presidenza della Republique, a conferma dell’interessamento diretto di Emanuel Macron.
Gli arresti arrivano a 20 giorni dall’incontro in videoconferenza nel quale la Guardasigilli Marta Cartabia aveva ricordato al ministro della Giustizia francese Eric Dupond-Moretti “l’urgente richiesta delle autorità italiane” affinché “gli autori degli attentati delle Brigate Rosse possano essere assicurati alla giustizia”.
All’incontro Dupond-Moretti-Cartabia sarebbe seguito un contatto telefonico tra il premier italiano Mario Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron, nel quale Draghi ha confermato l’importanza della questione per il governo italiano
C’è da chiedersi qual possa essere questa “urgenza e importanza” dopo quasi 40 anni, se non quella di un governo che sta preparando un bagno di sangue sociale ed ha perciò necessità di farsi vedere “inflessibile” (nel doppio senso, sul passato e sul prossimo futuro).
I dieci sono accusati per fatti risalenti agli anni ’70 e ’80, dall’Italia classificati come “terrorismo”. La “dottrina Mitterand”, nell’accoglierli, contestò metodi e procedure processuali dell’Italia di allora, come le condanne in contumacia, l’utilizzo “generoso” del “concorso morale” (che consentiva di condannare anche persone non coinvolte direttamente in una azione), e altri infiniti limiti al diritto di difesa.
I sette sono stati arrestati tutti a Parigi. L’operazione, secondo quanto si apprende da fonti italiane, è stata condotta dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e con l’Antiterrorismo della Polizia italiana e con l’esperto per la sicurezza della polizia italiana nella capitale francese.
Gli arrestati sono in attesa di essere presentati al giudice per la comunicazione della richiesta di estradizione da parte dell’Italia.
Secondo le notizie diramate da fonti di polizia francesi, si tratta di Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, accusati di aver fatto parte delle Brigate Rosse. Ma anche di Giorgio Pietrostefani, ex dirigente di Lotta Continua condannato per l’omicidio di del commissario Luigi Calabresi (nel cui ufficio venne ucciso Giuseppe Pinelli) e di Narciso Manenti, dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale.
Non è inutile ricordare che stiamo parlando di settantenni che, nel loro soggiorno in Francia, si sono comportati in modo assolutamente “irreprensibile”, come del resto certificato da decenni di occhiuta sorveglianza…
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alex1
Veramente inquietante questa nuova caccia alle streghe, un nuovo emergenzialismo, una caccia ai settantenni condannati in base a leggi speciali ed ormai cittadini francesi de facto, i quali non hanno mia dato fastidio in 40 anni. Persone già sottoposti ad anni vari processi dall’esito contraddittorio, come Pietrostefani. Ancora non basta?
alex1
Altri assassinii di quegli altri con i colpevoli mai processati né perseguiti, senza scandalo alcuno:
Walter Rossi
Francesco Lorusso
Valerio Verbano
ed altri ancora
Angelo Calemme
In effetti è l’unica spiegazione possibile del perché questo accanimento: “l’inflessibilitá al passato e al futuro”. La cosa triste è che la Francia segue “ovinamente”. Giusto per mandare un messaggio anche in patria?