“Sarà una transizione non semplice e dolorosa”.
Il ministro Giorgetti è il primo esponente del governo che parla dopo il misterioso “accordo sulla discontinuità” fatto con la Vestager il 26 maggio. E lo fa evocando una “dolorosa transizione“, a quanto pare ineluttabile per volere divino.
Al di là di tutto quello che abbiamo già detto sul futuro industriale di un settore strategico, forse varrebbe la pena tradurre cosa in realtà significhi questo oscuro termine nel concreto della vita quotidiana di una lavoratrice e di un lavoratore Alitalia.
Proviamo a spiegare le parole del Ministro per noi: migliaia di esuberi di cui una larga parte senza prospettive di pensione, che resterebbero parcheggiati per anni oppure ricollocati su treni o su navi!
Ma di cosa stiamo parlando? LO STATO CHE LICENZIA?
Per non parlare della perdita di handling e manutenzione e riduzione del ramo volo a “simil” low cost che, per campare, avrà bisogno di una struttura di costi “simil” low cost; possibile mancata applicazione dell’art. 2112 del codice civile con tutti i suoi effetti, tra cui applicazione del Jobs act, non riconoscimento dell’anzianità e delle mansioni, applicazione criteri soggettivi per scelta personale, nessun obbligo di trasparenza nella gestione delle liste.
A tutto questo ci arriviamo insieme a coloro che da 50 giorni hanno abbandonato le piazze spaventati, urlando “viva ITA”, e adesso si trovano nulla in mano; ma anche insieme a quelli che in piazza non ci sono mai scesi e da subito si sono messi sotto il tavolo in paziente attesa delle briciole…
Ci sarebbe invece davvero bisogno di ricompattare il fronte dei lavoratori e noi lo vogliamo fare discutendo in piazza il 10 in un’assemblea in presenza. Tutti insieme, a parlare ed a chiedere a Giorgetti se è normale la “soluzione di mercato” quando il mercato non c’è!!!
La dolorosa transizione è una precisa scelta politica che non ha nulla di ineluttabile, così come ci sono spazi per evitare l’ennesima ristrutturazione sulla pelle dei lavoratori.
Il 10 giugno alle 15 presidio e assemblea pubblica a Montecitorio.
Respingiamo le parole della vergogna! Nessuno si adegui alle dolorose prescrizioni di un cerusico danese in vena di esperimenti.
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