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Piazza San Giovanni riempita dalla “multiforme” protesta contro il Green Pass

Sabato pomeriggio Piazza San Giovanni si è riempita di persone apertamente schierate contro la misura del Green Pass. Una manifestazione diversa da altre che hanno avuto una pelosa e strumentale attenzione da parte dei mass media. I nostri lettori sanno quanto su questo aspetto la discussione si stata e sia tuttora complicata e talvolta aspra. Ma i fatti sono fatti e vanno in qualche resocontati.

Pubblichiamo la testimonianza di un compagno che è andato a vedere di persona la manifestazione di Piazza San Giovanni e ne ha fatto un resoconto. Continuiamo a pensare che queste energie dovrebbero e potrebbero essere orientate verso un conflitto che recuperi la sua dimensione di classe – oggi violentemente e apertamente tornata a caratterizzare i rapporti sociali anche nel nostro paese – piuttosto che animare piazze e movimenti su un solo aspetto del rafforzamento del comando del capitale su lavoratrici e lavoratori. E’ vero, talvolta la specificità prevale e coinvolge più del dato complessivo, ma è proprio su questo che il nemico ci trascina continuamente rimanendo al riparo sulle contraddizioni che più teme. Non è e non sarà un discussione facile, ma uscirne in avanti diventa decisivo.

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Qui il resoconto sulla Piazza di San Giovanni.

Una piazza piena quella di ieri per la manifestazione nazionale contro il Green Pass, piena, non gremita, piena come può essere una piazza distanziata.

Arrivo alle 17, un pò tardi, l’appuntamento era alle 15, già prima della piazza, prima degli archi , due donne tengono uno striscione con la scritta “NO GREN PASS”: si espongono alla piazza, ai passanti che con il telefono le fotografano.

Entro a S.Giovanni , una piazza storica della sinistra, del sindacato. Il palco è posto in fondo, alla sinistra della Basilica, non si vede, ascolto le voci , le inflessioni dialettali : veneti, toscani, napoletani, siamo quasi alla fine, dal palco annunciano che siamo al penultimo intervento.

A destra, vedo Castellino con i suoi, gli stessi, le stesse facce che erano a Piazza del Popolo il 4 settembre, confabulano, sono in fermento, forse in procinto: intorno, come un cordone sanitario quelli del Servizio d’ordine, pettorina rossa, con la scritta “Fronte del dissenso”. Li guardo cercando di capire chi sono: dalle facce, dai vestiti, uno ha un cappellino con la stella rossa sulla fronte, un altro con la bandiera palestinese, un altro ancora, più vicino a me ha una bandiera in mano, arrotolata, dai colori vedo che è quella italiana. Mi rivolgo a uno di loro, faccia da centro sociale:” questi so’ fascisti” gli dico , “è gentaglia”, “si lo so” mi risponde.

Ci presentiamo, si chiama Francesco, è di Massa Carrara , si definisce un anarco-ambientalista, fa parte di Rosso Allegro, una delle associazioni del Fronte del dissenso, ci stringiamo la mano , siamo fra compagni, e mi lascia suo numero telefonico.

Uno degli scherani di Castellino comincia a parlare con il megafono, accusa il palco di fare politica: un uomo alto , biondo, urla : “fascisti , siete dei fascisti, andate via “, si muovono in quattro cinque verso di lui, si muovono anche le pettorine rosse che si frappongono fra lui e i fascisti.

Dal palco parla uno dei professori universitari promotori dell’appello contro il Green Pass : esordisce annunciando, in qualità di professore, un appello invitando la piazza a rispondere:presente. Sciorina i nomi dei 12 professori universitari che nel 1931 si rifiutarono di iscriversi al P.N.F., poi ricorda la morte in carcere di Gramsci nel 1937 e il Comitato di liberazione Nazionale e la liberazione il 25 aprile, solo otto anni più tardi, invitando alla resistenza.

Qualcuno mi dice che è intervenuta anche una poliziotta, addirittura la vice questore, invitando alla disobbedienza civile.

Dal palco uno degli organizzatori, prima di presentare l’ultimo intervento, parla del Cile , del colpo di stato del 1973, di un popolo che ha pagato un alto tributo di sangue per difendere la sua libertà, e invita tutta la piazza ad unirsi in un coro e intonare quel canto che fu l’immagine di quella lotta .

Le mani si alzano e parte in sordina, poi sempre più forte : el pueblo unido jemas serà vencido. E’ un brulicare di mani, uniforme se visto dall’alto: in mezzo c’è un vuoto, è lo spazio occupato da Castellino e dai suoi, muti e fermi.

Giunge la notizia del primo titolo dei giornali sulla manifestazione , il titolo dice :” il centro-destra riempie S.Giovanni di No Vax”.

Dalla piazza si alza un urlo: buffoni ; uno degli oratori invita Salvini a unirsi al coro, a cantare insieme El pueblo unido jemes sarà vencido. Dal palco si elencano i partiti che sostengono il governo e la piazza risponde: Lega: buffoni! Forza Italia: buffoni! Pd, venduti, pagherete per ciò che state facendo, per i bassi salari, la precarietà , le case popolari malsane, un giorno pagherete.

La manifestazione è finita, tanta la gente che defluisce, c’è chi tenta un corteo al grido di : Draghi,Draghi vaffanculo, provo a scendere in Metro, è impossibile troppo piena, risalgo, cerco un edicola un tabacchi per prendere un biglietto, ma Via Appia ormai è un centro commerciale, ci sono solo negozi di abbigliamento e lingerie, cammino e alla fine lo trovo. Torno alla Metro e mentre scendo le scale sento dal palco, da S.Giovanni , giungere le note di un pezzo che conosco e che da tanti anni non sentivo più in una piazza : è Venceremos, degli Inti Illimani.

Questo è quello che ho visto. Non ho visto una piazza di destra. Chi lo dice fa il gioco della destra.

Piero Ursella

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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9 Commenti


  • Vincenzo Nouse

    Fermate la confusione! Voglio scendere! Che ficosecco conta se la piazza sia stata di destra o di sinistra? Che cosa prova che una vicequestore si sia schierata apertamente? Gli argomenti scientifici (con la base statistica, perché così siamo ancora in grado di maneggiare questi fenomeni) dicono chiaramente che lo strumento della vaccinazione (Ebola, vaiolio, MA ANCHE COVID-19) è l’unico strumento a disposizione! Chi fa di questa piazza confusa e contraddittoria una dimostrazione fa sorridere, ma anche pena.
    Eppoi, aldilà della scienza, quella non terrapiattista complottista a priori (non siamo andati sulla luna, le torri sono cadute per le cariche esplosive, il COVID-19 è frutto di un complotto, la Costituzione vieta (Barbero …), etc.) una sola riflessione: il Governo, sulla base delle indicazioni della STRAGRANDE MAGGIORANZA DEGLI STUDIOSI MONDIALI, ha preso provvedimenti presumibilmente giovevoli per la collettività e, per ora, NON HA OBBLIGATO PER LEGGE i cittadini alla vaccinazione. Il Parlamento IN DUE DIVERSE CIRCOSTANZE ha votato al riguardo. I terrapiattisti del COVID-19 sono liberi di NON VACCINARSI, ma il prezzo da pagare è che non possono agire da untori. Altrimenti lo stesso confuso richiamo alla libertà individuale potrà essere usato DIALETTICAMENTE contro di loro. Preferite essere obbligati per legge o poter scegliere? Botte e moglie ubriache insieme? Eh no!


    • Redazione Contropiano

      Il tuo commento sarebbe ottimo se avessi letto quanto questo giornale ha scritto sull’argomento vaccinazione di massa. Solo per conoscenza: abbiamo sostenuto l’obbligo vaccinale prima ancora che il vaccino fosse disponibile. E abbiamo fatto parte dell’arco di forze che organizzato una manifestazione nazionale, il 22 maggio, sper chiedere l’abolizione dei brevetti sui vaccini.


  • Carmelo Maria Torre

    Sarà che non era una piazza di destra. Ma neanche di sinistra, forse, piuttosto nostalgici di qui e di la


  • Stefano

    Forse ad essere confuso è il lettore Nouse che ha scambiato una manifestazione contro il green pass per una contro i vaccini. Questo è un giochino che molti giornalisti filogovernativi amano e mestano nel torbido in questo modo anche dimenticando che l’obbligo vaccinale in Italia già c’è! Lasciamo quindi da parte la scienza, per favore; il green pass è una misura politica non sanitaria altrimenti si sarebbe optato per la vaccinazione di massa, obbligo vaccinale. Tra le conseguenze del green pass, forse questo il lettore Nouse non l’ha realizzato, c’è quella di proteggere chi viaggia in alta velocità e infischiarsene di chi prende la metro, tanto sono lavoratori……
    Infine, per uno che scende, io salgo. Ho seguito un po’ le discussioni che avete animato sulla pandemia ecc. e mi sembra che questo articolo, che per carità non modifica le vostre posizioni, sia però il segno di un’attenzione critica verso chi non è d’accordo con le misure governative, e non è poco. Vivo a Roma e penso proprio che domenica prossima vi darò fiducia.


  • maurizio

    E’ un bel casino! Si continua a voler far confusione fra vaccino (pro o contro) e LASCIAPASSARE (verde o di qualsiasi altro colore). Quello che mi sembra sfugga ai più è l’ assurda spirale che si è innescata: NON E’ AMMISSIBILE CHE CI VOGLIA UN PERMESSO PER VIAGGIARE, MANGIARE, SEGURE QUALSIASI FORMA DI CULTURA, DIVERTIRSI….ECC. Quello che dovrebbe unificare è la lotta contro un sistema che limita le libertà, ormai in maniera asfissiante, che licenzia o comunque rende impossibile lavorare, che fa fare soldi a palate alle multinazionali (siano del farmaco o di qualunque altro settore, visto il diritto che si son presi di licenziare, delocalizzare, ecc.). La lotta contro un potere governativo che non è altro che privilegi per quell’ elite di parlamentari grassi di ricchezza e insipienza, che pretendono di indirizzare la vita di milioni di persone in Italia così come in qualunque altro paese


    • Redazione Contropiano

      Noi crediamo sia necessario lottare non solo “contro un governo” (in Italia cambiano spesso, sarebbe un gioco a vita breve), ma CONTRO UN SISTEMA. E chi confonde i vaccini con il lasciapassare non rende un buon servizio alla lotta…


  • Sergio

    Scusate ma vorrei che evitassimo di prenderci in giro. Quella organizzata era una manifestazione contro il green pass e , detto da voi “la libertà”. Ora non fatemi credere che se fosse stato votato l’obbligo vaccinale , i partecipanti a quella manifestazione non avrebbero urlato “dittatura!”, voglio essere buono ma almeno il 50 % ( io sono convinto sarebbero stati molti di più) avrebbero inscenato manifestazioni contro la “dittatura vaccinale”. Quindi, sempre per essere onesti anche tra persone che la pensano in modo diverso, paragonare le restrizioni del green pass ( in diversi casi aggirabile con il tampone ) con il ventennio fascista o con il golpe cileno è francamente una oscenità. Ai diversi compagni che sostengono ciò , lo inviterei a pensare alle tante persone che nel terzo mondo farebbero la firma per avere i vaccini e con questo una certificazione. e quando parlate di libertà pensate alla libertà di poter ……essere e rimanere sani. perché hai assistenza pubblica e non perché hai soldi per comprarti un vaccino.


    • Redazione Contropiano

      Hai molte ragioni. Per questo sosteniamo fin dall’inizio l’obbligo vaccinale (un atto concreto) e riteniamo invece che le “toppe” messe da un governo confindustriale, ossia indirizzato solo alla tutela della produzione, siano un diversivo pericoloso. E le manifestazioni contro un diversivo sono per forza di cose “anbigue” o “antrigue”…


  • marco

    Quello che non mi torna aldilà del no o del si al vaccino è che l’indirizzo di classe che dovrebbe avere un movimento di lotta non dovrebbe basarsi solo su un concetto astratto come libertà. Libertà da cosa?. E poi torneremo liberi come lo eravamo prima della pandemia? insomma questa cosa non regge. La lotta come ogni lotta nella loro specificità si deve dare necessariamente una prospettiva di classe generalizzata: contro la Big Pharma, Multinazionali, Brevetti liberi da un qualsivoglia profitto, in modo tale che ogni paese in autonomia possa produrre i propri vaccini. Non ha senso il vaccino si o addirittura obbligatorio se si mira a vaccinare o a risolvere il problema solo nel proprio paese. Vaccino si, ma pianificato a livello globale! Questa è la linea di classe che secondo me, bisognerebbe tenere!

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