Menu

Potere al Popolo. Prime valutazioni sui risultati nelle varie città

A Bologna c’è vita fuori dal grande inciucio tra Lepore e Battistini.

Potere al Popolo si conferma la prima forza d’opposizione.

La sintonia tra le due coalizioni principali ha lasciato a casa tanti cittadini delusi, ma con il 2,5% e quasi 4 mila voti raccolti per il Consiglio Comunale, Marta Collot è la prima dei candidati sindaci fuori dalle due coalizioni di centrodestra e centrosinistra, e come Potere al Popolo sappiamo che a Bologna si allargano le basi per la costruzione dell’alternativa, confermando una strada positiva che da quattro anni abbiamo iniziato a percorrere passo dopo passo.

Abbiamo vissuto una campagna elettorale che da giugno a pochi giorni fa ci ha visti ogni ora per strada, nelle piazze, a denunciare gli scempi dell’amministrazione cittadina, a sostenere le lotte in corso, a porre un argine alla legittimazione dei fascisti, a costruire pubblicamente un programma per riscattare la città, conquistando anche quegli spazi di visibilità che buona parte delle testate giornalistiche cercano di negare a chi non rientra nel teatro delle compatibilità.

Quasi raddoppiando i voti ricevuti in città in occasione delle scorse elezioni regionali, è stato fondamentale il contributo offerto da tutte e tutti coloro che hanno deciso con noi di imbarcarsi nella difficile ma entusiasmante campagna elettorale. Per costruire le liste – le quali oltre che al Comune hanno avuto un riscontro addirittura superiore nei singoli quartieri (presto avremo notizie più complete su questi risultati) – abbiamo mantenuto fede a un principio di apertura e interlocuzione con ciò che agisce e lotta nel territorio. Si vede quindi confermata nel voto la necessità di proseguire lungo la strada che abbiamo sempre percorso, fondata su una proposta politica complessiva e riconoscibile, un profilo di netta indipendenza dal potere e sulla capacità di mettere a disposizione uno spazio di dialogo e contaminazione di lotte e vertenze, costruendo ponti anziché distruggerli.

Mentre le forze politiche nazionali si sono sedute attorno a un tavolo per spartirsi secondo una logica clientelare i soldi del PNRR che arriveranno in grande misura proprio nelle aree metropolitane, nelle città chiamate al voto la competizione per queste elezioni amministrative è stata fittizia (come dimostra la caduta a picco dell’affluenza alle urne). A Bologna, come diciamo sin dal momento delle primarie del centrosinistra, le manovre distensive che hanno coinvolto tutte le forze elette al futuro Consiglio Comunale sono state impressionanti.

Come il modello Draghi, il modello Lepore si conferma una camicia di forza per la sinistra che nulla guadagna da questo abbraccio mortale: non è un caso che anche il premier abbia commentato il risultato emerso dalle urne come un’occasione di rafforzamento del programma del suo esecutivo, un attacco frontale al mondo del lavoro e alle classi popolari. Ne abbiamo già iniziato ad avere un assaggio, e sono poste sul tavolo decine di controriforme con cui multinazionali e classi dirigenti si apprestano a stravolgere il paese e i nostri territori.

Anche a Bologna dunque la possibilità di costruire l’opposizione sociale e politica sta tutta fuori dalle larghe intese: da domani rafforziamo ulteriormente il nostro impegno a radicare la nostra proposta nei territori, e ad allargare il perimetro di coinvolgimento di tutti coloro che vogliono alzare la testa contro l’attacco al mondo del lavoro, l’abbandono dei quartieri, il taglio dei servizi, la devastazione ambientale, la cementificazione sfrenata.

Potere al Popolo è quotidianamente coinvolta in un processo di costruzione di legami tra i soggetti che soffrono le conseguenze delle politiche del capitale e coloro che vogliono mettersi in gioco per opporvisi: le elezioni sono state una tappa di questo percorso, il prossimo appuntamento immediato è continuare a costruire la mobilitazione per lo sciopero generale del sindacalismo conflittuale di lunedì 11 ottobre!

Siamo pronti a fare tesoro di ciò che abbiamo raccolto per rafforzare il progetto di Bologna Città Pubblica!

Potere al Popolo Bologna

*****

Roma non fa la stupida

Chiuse le urne si fanno i conti. Potere al Popolo a Roma porta a casa 6043 voti e la sua candidata sindaca, Lisa Canitano, 6562. Lisa Canitano è stata veramente un traino e un esempio per tutte e tutti.

E’ evidente che i voti ottenuti non bastano per eleggere, ma adesso sono un retroterra minimo per rafforzare l’insediamento sociale e politico in questa città. Che queste fossero le possibilità a portata di mano lo si sapeva (il sottoscritto ha vissuto l’utilissima esperienza della Lista di Lotta e se lo ricorda bene), e ce lo siamo ripetuti spesso per non alimentare aspettative.

Abbiamo concepito le elezioni come una campagna politica di massa in una città “monstre” come Roma, dove raggiungere efficacemente ogni quadrante è ancora al di fuori della nostra portata. Lo conferma il fatto che nei Municipi dove Pap ha un minimo di insediamento sociale i risultati sono sistematicamente più del doppio di quello cittadino.

Sul piano meramente elettorale, in una partita a poker con ben quattro re in mano degli altri a dividersi il tavolo, non c’era tanto spazio per altro, anzi. Ma occorre ammettere che dentro questo risicatissimo spazio Potere al Popolo si è fatto ampiamente rispettare. Non intendo commentare i risultati delle altre liste e candidati “comuniste e di sinistra”, si conferma però che anche tutti insieme non si sarebbe andati da nessuna parte, esattamente come affermato prima delle elezioni. Quindi lamentazioni su questo piano non servono a nulla.

Adesso c’è da capitalizzare sul piano politico/sociale/territoriale il risultato di una campagna politica che ha consentito un minimo di visibilità e il fatto che ci sia una forza politica che si è misurata a tutto campo su tutto lo spettro dello scontro politico, incluso quello elettorale. Si tratta di aprire sedi, case del popolo, centri di organizzazione popolare dove prima non c’erano e adesso si possono aprire. Il progetto della Città Pubblica mantiene tutta la sua validità, anche a partire dal dopo elezioni.

Ci sarà tempo per discutere e analizzare meglio tutti i dati, positivi e negativi. Anche nelle altre città come Bologna e Napoli, Milano e Torino, Caserta e Grosseto etc. dove ci sono stati anche risultati incoraggianti per il futuro.

Intanto incombe il conflitto sociale reale con l’appuntamento dello sciopero generale dell’11 Ottobre.

Grazie a chi ci ha sostenuto in questo passaggio. Non avete fatto bene, avete fatto benissimo.

Sergio Cararo (Potere al Popolo, Roma)

*****

Elisabetta Canitano: “Noi ci siamo. E adesso lo sciopero generale”

6562 voti, di cui una ventina disgiunti, cioè senza il voto alla lista. Lo 0,60.Grazie. Grazie.

La prima considerazione è che i voti sono praticamente tutti anche per la lista. Questo vuol dire che siamo d’accordo o che quanto meno vi interessa il progetto.

Potere al popolo, formazione che nasce e vive nelle lotte delle persone riesce a raccontare cosa cerchiamo insieme.

Coraggio allora, nei prossimi giorni io racconterò quello che facciamo nelle Case del popolo, come si può conoscere meglio quello che facciamo, come ci si può avvicinare per guardare più da vicino e anche per partecipare, secondo il proprio desiderio.

E come potete facilmente cercarci quando avete bisogno di lottare per i vostri diritti. Noi ci siamo. E l’11 c’è sciopero generale dei sindacati antagonisti. Alitalia, GKN, occupazione delle case, diritto alla salute. Non smettiamo di lottare.

*****

Milano, quella da bere e quella no

Un risultato, quello milanese che va letto partendo da considerazioni imprescindibili.
La prima, consegna o per meglio dire, riconsegna le chiavi della città vetrina per ricchi, all’onnipotente Sala. In contemporanea l’evidente debacle di Salvini e dell’uomo con la pistola che gira in ospedale.
La seconda è che la partecipazione al voto si è fermata al 47% , cosa mai successa nella pur sempre laboriosa metropoli lombarda. Da aggiungere che tale rilevazione, ma guarda un po’, viene soprattutto dalle periferie.
La terza piu che l’orientamento a sinistra, parola sempre più orribile, non paga, né se ti autocertifichi con la denominazione comunista, tanto meno se compi goffi tentativi camuffandola e per farla apparire quella che non è ( unita?) oppure accorpandola a gruppi ambientalisti.
Detto questo, la polverizzazione delle liste minori è ormai un dato evidente. Ed a esse si debbono aggiungere la Lista Paragone. nonché quella dell’unta da Conte, la manager 5 Stelle, Pavone. Entrambe non entrano in Consiglio comunale.
Discorso a parte, sicuramente silenziato in queste ore dai media, il risultato a cui è giunta la lista di Potere al Popolo. Essa parte dalla scelta compiuta da 2.750 cittadini milanesi che in essa ha individuato una piccola luce che ha il pregio di brillare con chiarezza. In tanti, da quando è nata hanno cercato di spegnarla, di ignorarla, di deriderla.
Ma un “piccolo” ma prezioso risultato è sotto gli occhi di chi vuol vedere. E da qui, si continua.
Tanto altro non c’è da dire, per il momento.

Nico Vox (Potere al Popolo Milano)

*****

Napoli. Eletti quattro consiglieri nei consigli Municipali

Quattro consiglieri di Potere al Popolo eletti sulle tre municipalità, quartieri popolari come il Centro Storico, e di periferia come Soccavo-Pianura, Bagnoli-Fuorigrotta, quartieri popolari e di periferia. Chiara Capretti, @Thomas Straus, Diego Civitillo, Fabio Tirelli.

Stiamo aspettando per capire se ce n’è una quinta sempre su Soccavo, pare sia questione di 20 voti su 38.390 votanti…

Comunque questo è sicuramente il dato più positivo di questa tornata elettorale difficile, dura.

Ora non faremo più solo mutualismo e lotte, ma potremo iniziare ad esercitare una funzione di rappresentanza politica e controllo popolare dentro le istituzioni.

Perché le municipalità a Napoli sono entità di quasi 100.000 abitanti ciascuna. Praticamente delle cittadine.

E noi da quelle piccole cittadine, da quelle prossimità vogliamo partire, per costruire resistenza alla Restaurazione imposta da Draghi, Confindustria, De Luca e Manfredi, per dare voce ai comitati popolari, per far appassionare di nuovo i cittadini alla politica come strumento di trasformazione collettiva.

Pazienza e determinazione e passo dopo passo ricostruiamo un terreno sociale, un pubblico, un radicamento, una via di fuga da questo deserto!

Salvatore Prinzi (Potere al Popolo Napoli)

 

La foto di apertura è di Patrizia Cortellessa

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • giancarlo+staffolani

    Da PaP come tale a Milano Bologna e Roma, Torino e anche Napoli (come voti di lista), c’era da sperare qualcosa di più, mi rendo conto che tre o quattro liste “alternative” con simboli comunisti”, per l’elettorato attuale disorientato dalle corazzate mediatiche, sono incomprensibili e disgreganti. Trasferire schematicamente le giuste discriminanti ideologiche e strategiche sul terreno tattico elettorale non è marxista. E’ l’errore politico e tattico della stessa origine che si perpetua sul piano delle troppe sigle del sindacalismo di base. Problema irrisolto..
    Rileggere “La giusta soluzione delle contraddizioni in seno al Popolo” …… .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *