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L’Afghanistan già scomparso dai periscopi. Troppo comodo!!

L’Afghanistan, dopo la clamorosa fuga degli apparati occidentali di questa estate, sembra essere scomparso dall’agenda politica internazionale. Certo se ne parlerà al G20 ma si ha la netta impressione che oltre le dichiarazioni di principio sulle “donne afghane”, le potenze occidentali nel loro complesso non sanno ancora come riparare i danni della loro fuga da Kabul e il retaggio dei danni provocati dal loro interventismo militare.

In Italia, come negli altri Stati della Nato coinvolti nella disastrosa invasione dell’Afghanistan nel 2001, ogni dibattito e bilancio pubblico su quell’avvenimento viene rimosso, occultato, manipolato. Troppi scheletri nell’armadio.

Proprio per questo la Rete dei Comunisti e l’organizzazione comunista giovanile Cambiare Rotta, hanno deciso di promuovere una serie di conferenze in varie città su “Afghanistan: Rivoluzione, controrivoluzione e gli scenari dopo la sconfitta dell’Occidente”.

La ‘fine’ di una vicenda che ha caratterizzato il panorama internazionale negli ultimi 20 anni e ha accompagnato la crescita delle giovani generazioni: una “guerra infinita” data per scontata ed incontestabile, mai realmente compresa e contestualizzata, che ha portato l’Afghanistan ad essere percepito come un mero campo di battaglia”, è scritto nel documento che prepara il ciclo di conferenze a Torino, Milano, Bologna, Pisa, Siena, Roma e Napoli.

Un tornante storico che avrà pesanti conseguenze nel nostro presente, in quanto da un lato ha reso palese al mondo il fallimento dell’Occidente e della sua retorica della “guerra per la pace e la democrazia”, ma dall’altro è già motivo di rilancio per le forze imperialiste pronte a ripartire all’attacco ideologico, militare ed economico dopo essersi brevemente leccate le ferite” è scritto nel documento.

Il testo integrale del documento è leggibile e scaricabile cliccando QUI.

Una delle prime occasioni nelle quali, probabilmente, si potranno osservare le conseguenze del riassetto internazionale e in cui noi potremo indicare la necessità di un’uscita e di un’alternativa a questa crisi sistemica, sarà il vertice finale del G20 che si terrà a Roma alla fine di ottobre.

Prima di allora e subito dopo se ne potrà discutere nel giro di conferenze e incontri organizzati dalla Rete dei Comunisti e da Cambiare Rotta, perché è troppo comodo per l’imperialismo fare finta di niente su quanto accaduto in Afghanistan negli ultimi quaranta anni.

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