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Ottoemezzo, il giornalismo al servizio dei potenti di Lilli Gruber

Il 13 maggio 2020 a due mesi dall’inizio della pandemia, il numero due dell’OMS #RanieriGuerra aveva imposto la rimozione di un documento che giudicava l’Italia impreparata davanti alla pandemia da covid-19 che l’aveva travolta. Il report era stato redatto da un team di 11 scienziati europei dell’Oms tra i quali anche l’italiano Francesco Zambon, ricercatore poi dimessosi dal suo incarico all’OMS.

Il documento dei ricercatori di Venezia certificava l’impreparazione dell’Italia davanti alla pandemia e, a differenza di quanto sosteneva Guerra, era stato approvato dagli uffici centrali di Ginevra. Molti sapevano dell’insabbiamento del rapporto OMS sulla gestione italiana del Covid, a partire, come dicono i giornalisti di #Report, da Goffredo Zaccardi, Capo di gabinetto del ministro Speranza.

Da aprile il numero due dell’Oms Ranieri Guerra è indagato a Bergamo. I magistrati gli contestano di avere messo a verbale delle bugie quando venne sentito come testimone per 5 ore a novembre. Al centro dell’indagine il mancato aggiornamento del piano pandemico dal 2006 che ha portato a uno scontro tra Guerra e Francesco Zambon, il funzionario che si è dimesso dall’Oms proprio in seguito a questa vicenda.

Ieri sera Ranieri Guerra era ospite della trasmissione che va in onda su LA7, #Ottoemezzo. Per tutta la puntata Lilli Gruber ha fatto una serie di domande molto accomodanti sulla situazione pandemica del paese, ma nemmeno un minimo accenno alle vicende per cui Ranieri Guerra è attualmente indagato.

Tutt’altro trattamento ha ricevuto, invece, #MimmoLucano. Giovedì sera, durante la puntata .di Otto e mezzo, Mimmo Lucano ha provato a spiegare a Lilli Gruber che il famoso “modello Riace” era nato in realtà per caso: “Ho risposto a un impulso, un istinto, ho collaborato con un vescovo. Io in quel periodo ero molto impegnato“.

A quel punto la giornalista gli contestava il suo ruolo da sindaco e Mimmo Lucano le rispondeva che quando ha iniziato a collaborare col prelato non era ancora stato investito della carica pubblica. “Però le vengono contestati reati gravi anche perché lei aveva per le mani soldi pubblici, ma lei ha preso soldi per sé?“, ha continuato Lilli Gruber.

Ma, anche in questo caso, l’ex sindaco ha negato tutto: “Basta guardare gli atti dove c’è scritto che non ho preso soldi per me“.

In questo caso, però, la conduttrice di Otto e mezzo non ha mollato il colpo e ha replicato a Lucano mettendo in evidenza che in Italia esistono i “pubblici amministratori che fanno accoglienza senza violare le leggi. Lei invece ha dovuto fare fatture false, dichiarazioni false, appalti senza gara pubblica, perché?“.

Mimmo Lucano si è smarcato ulteriormente dalle parole della conduttrice, ribadendo che “c’è una descrizione sbagliata che stravolge la realtà” ma Lilli Gruber, fredda ed imperturbabile, ha ricordato all’ex sindaco di Riace che “questo è quello che dice la sentenza“.

La sentenza di condanna di primo grado, contestata da giuristi di primissimo piano, ma che, nella puntata di ieri sera, la Gruber ha usato contro Lucano come se fosse definitiva.

Due pesi e due misure. Se c’è in studio il potente indagato per fatti connessi alla più grande strage pandemica del dopoguerra i giornalisti alla Gruber si fanno zerbino. Se invece c’è in collegamento un povero disgraziato nullatenente condannato come se avesse diretto un clan mafioso mentre invece ha dedicato la vita al riscatto degli ultimi degli ultimi, la Gruber si trasforma in Pubblico Ministero. Anzi, peggio: nel tribunale di Locri che ha raddoppiato le richieste del PM.

Buio.

P.S. Naturalmente dev’essere soltanto una coincidenza che Lilli Gruber sia stata diverse volte tra gli invitati al Bilderberg Group

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2 Commenti


  • Pasquale

    Quarto potere al servizio di quello principale dominante. Potere finanziario.


  • Stefano

    Ma perché, che cosa vi aspettavate da Lilli Bilderberg Gruber?

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