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Fare la guerra col culo degli altri…

Il Parlamento della Patria in armi è in fibrillazione.

Dopo aver dichiarato l’ingresso in guerra, mandato soldati e armi al fronte, gettato il paese in una crisi dalle conseguenze inimmaginabili, scopre che tutto questo ha un costo.

Non aumenteremo le tasse!

Nessun prelievo forzoso sui patrimoni!

Ma stiamo scherzando?

I rappresentanti delle lobby finanziarie, e dei “ceti abbienti” le idee le hanno chiare.

La guerra la proclamiamo noi, noi ci mettiamo i “valori”, l’indignazione, lo spirito guerriero, ma ve la pagate voi.

Fare la guerra col culo degli altri è l’ultima avventurosa scommessa della borghesia di questo paese di straccioni la cui sovranità è già stata venduta ai detentori del debito pubblico.

Una scommessa sulla quale si gioca tutto.

Intanto la “patrimoniale” la pagate lo stesso, anche se si chiama inflazione, e vedrete con quale velocità si assottiglieranno i vostri “risparmi”.

Poi vedremo dove troverete i soldi per i “ristori” dalle conseguenze della guerra, a cominciare dalla cassa integrazione per chi viene licenziato, senza la quale la neutralità della classe operaia ve la sognate.

E per quanti mesi riuscirete a sostenere l’aumento del costo della vita senza che vengano assaltati i supermercati e i forni?

La guerra non si trasforma in rivoluzione perché lo dicono i comunisti.

La guerra mette i proletari con le spalle al muro, li costringe a “combattere o perire”, li costringe a cambiare passo.

A lottare.

E pure a inventarsi il modo di lottare e i capi capaci di guidarli.

È il processo reale. Complesso, contraddittorio, che nessuno può immaginare di poter “controllare”.

È la Storia che si rimette in moto.

* da Facebook

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