Menu

Senigallia. Solidarietà a Sara Reginella

Venerdì sera a Senigallia, in provincia di Ancona, si doveva svolgere la presentazione del libro di Sara Reginella “Donbass, la guerra fantasma“. All’arrivo dell’autrice la sala dove doveva svolgersi l’iniziativa era occupata da numerosi ucraini di orientamento chiaramente nazionalista intenzionati ad impedire a Sara Reginella di parlare.

Tra minacce e insulti la situazione è stata poi sedata dall’intervento delle forze dell’ordine.

Questi eventi non sono accettabili, il continuo sdoganamento degli estremisti di destra conduce inevitabilmente a questi esiti. Noi esprimiamo la piena solidarietà a Sara e la ferma condanna di ogni fascismo. No pasaran! (Spread.it)

*****

In avvicinamento alla manifestazione regionale lanciata dalle assemblee di PaP nelle Marche, a Senigallia abbiamo organizzato un’iniziativa di approfondimento con Sara Reginella, autrice di Donbass, la guerra fantasma nel cuore d’Europa, frutto del suo lavoro da reporter in Donbass.

Ci sono state forti contestazioni principalmente fomentate da alcuni della comunità ucraina marchigiana, così come sono volate minacce e aggressioni verbali contro l’autrice.

Hanno strumentalizzato e incalzato la rabbia e il dolore di rifugiate e rifugiati portati a contestare la Reginella, ospite di Diritto e Rovescio la sera prima, creando tensioni e, di fatto, facendo muro alla possibilità di un confronto aperto su quel dolore.

L’iniziativa siamo comunque riusciti a farla, mantenendo il punto fermo del disarmo e della solidarietà internazionale.

Nel comunicato raccontiamo la manifestazione, l’iniziativa e la nostra vicinanza a Sara Reginella, e per questo vi chiediamo di condividere anche dalla nostra pagina nazionale la vicenda. Uno tra i tanti episodi che purtroppo stanno accadendo in questo momento alle compagne e ai compagni che organizzano momenti simili di discussione e rispetto ai quali credo sia fondamentale rispondere compatti con la nostra proposta di pace, futuro e presente.

https://www.facebook.com/

*****

GIU’ LE ARMI (e i prezzi!)… SU I SALARI: due giornate di discussione, organizzazione e lotta.

È appena finita la manifestazione regionale contro guerra, sanzioni e carovita. Oggi più che mai, abbiamo la necessità di fermare l’escalation del conflitto e l’economia di guerra che strozza salari e diritti sociali, alimentando terrore e devastazioni.

La spesa militare italiana verrà portata al 2% del PIL. Parliamo di 38 miliardi di euro, più della metà di quanto il nostro Paese spende ogni anno in istruzione. Più del triplo di quanto è stato speso nel totale dei 3 anni per Quota 100. Il quintuplo di quanto viene speso annualmente per il Reddito di Cittadinanza.

L’invasione russa dell’Ucraina ha squadernato ancora una volta le contraddizioni di un modello di sviluppo in conflitto con la vita. Ha accelerato l’avvicinamento a un conflitto potenzialmente globale. E se i governi europei e la NATO, invece che trattare, opereranno per vincere, la guerra esonderà in tutto il pianeta con l’utilizzo di armamenti nucleari.

Ieri sera nel corso dell’iniziativa GUERRA IN UCRAINA: DALLE ORIGINI A OGGI. COME FERMARE L’ESCALATION? l’obiettivo era di aprire la discussione sulla complessità di un conflitto aperto dalla Russia degli oligarchi e che USA, UE e NATO vogliono continuare, usando come scudo il popolo ucraino, per legittimare un’espansione e una ristrutturazione, resa necessaria dal modello di sviluppo capitalista cui siamo abituati, arrivato ormai al tramonto. In una serata aperta al confronto e alla solidarietà internazionale siamo stati oggetto di una forte provocazione organizzata.

Accanto al dolore di rifugiate e rifugiati c’era chi strumentalmente fomentava tale sofferenza. Sono volate minacce e aggressioni verbali nei confronti della relatrice #SaraReginella, ospite la sera precedente alla trasmissione “Dritto e Rovescio” di Rete 4 per le sue posizioni sulla vicenda Ucraina.

Nella sua inchiesta documentaristica ‘Donbass, la guerra fantasma nel cuore d’Europa‘, la Reginella racconta voci dissonanti dalla retorica polizzata attuale. Un punto di vista diverso sulle condizioni che hanno facilitato e innescato l’occupazione militare russa.

Una serata ricca di tensioni, che si è comunque svolta, mediante la gestione dialettica degli organizzatori e la presenza dell’autrice pronta a mettersi in discussione.

Rigettiamo atteggiamenti funzionali al proseguimento e allargamento della guerra ed esprimiamo la nostra vicinanza a Sara Reginella, che ringraziamo ancora una volta per il suo impegno e la sua determinazione a battersi fuori da qualsiasi confort zone.

Condanniamo l’intervento militare russo ma soprattutto l’assetto guerrafondaio e muscolare di NATO, USA e UE che deliberatamente scelgono la via delle armi e della escalation.

Siamo e restiamo decisi nella nostra idea di proseguire la costruzione di una narrazione che porti al raggiungimento della pace e del cessate il fuoco, confortati dal riscontro che abbiamo sul nostro e territorio e a livello nazionale rispetto in una volontà popolare orientata al raggiungimento della pace e delle soluzioni diplomatiche.

Vogliamo PACE, FUTURO e PRESENTE. Per questo non possiamo che pretendere ora e subito:

– Fermare l’escalation del conflitto e l’economia di guerra: stop all’invio di armi e all’aumento delle spese militari, è necessario il disarmo nucleare e la cooperazione internazionale

– Salario minimo a 10 € l’ora!

– Meccanismo di indicizzazione per proteggere redditi e pensioni colpite dal carovita!

NOI NON CI ARRUOLIAMO

Potere al Popolo 

#nowar #salariominimo

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

2 Commenti


  • Nicola Lamonica

    Condivido la battaglia politica intrapresa da Potere al Popolo di solidarietà e di chiarezza nella ricerca della verità che Sara ci offre a cui è possibile contrapporsi con il garbo della democrazia e non con la violenza nazionalista. In ogni dove il nostro impegno per la lettura del libro e l’iniziativa pubblica. Viva Pap e chie si faccia promotrice di iniziative di unione tematica programmatica per le prossime scadenze elettorali


  • Piero Giorgio Pasquotti

    Condivido tutto eccetto il particolare che l’a guerra è stata voluta dagli oligarchi russi . Questa è una menzogna. L’intervento dell’esercito russo è stato deciso per fermare il massacro che durava da otto anni e impedire il genocidio programmato dal governo filonazidta dell’Ucraina per l’8 marzo. Gli oligarchi russi non entrano niente. Poi invece di oligarchi sarebbe più corretto chiamarli semplicemente miliardari o igrandi imprenditori o industriali o magari perché no, benefattori vome di usa in Occidente. Il libro di Ssra Zrrginella l’ho letto già 2 volte. Un capolavoro. Lei una donna con la D e il cuore e il coraggio a lettere maiuscole.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *