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Potere al Popolo sostiene lo sciopero del 22 aprile!

Potere al Popolo sostiene lo sciopero operaio chiamato da USB e aderisce alla manifestazione nazionale di venerdì 22 aprile!

Il 22 aprile scenderemo anche noi in piazza a Roma insieme a operai e studenti contro la guerra, il carovita, le politiche guerrafondaie e liberiste del governo Draghi, per dire di abbassare le armi e alzare i salari!

Nonostante la propaganda, la maggioranza della popolazione italiana è contraria a questa guerra, i cui costi li stiamo già pagando sulla nostra pelle: dall’aumento delle spese militari a discapito di scuola, salute e welfare, al costo della vita che si fa sempre più insostenibile, fino alla proposta criminale del governo di bloccare i salari nell’unico paese in Europa in cui sono diminuiti in questi ultimi trent’anni.

Dopo due anni di crisi pandemica e sociale in cui l’ingiustizia di questo sistema si è palesata lasciando morire migliaia di persone di covid e di lavoro, lasciando aperte le fabbriche mentre si tenevano le scuole chiuse, l’orrore della guerra sta definitivamente dimostrando che è necessario invertire la rotta, contro l’escalation militare e le sue conseguenze.

Se già la spesa prevista dal Recovery Fund è stata la leva con cui le classi dirigenti europee hanno colto l’occasione per avviare una pesante ristrutturazione del sistema produttivo continentale, a favore delle multinazionali e delle filiere strategiche per il grande capitale, aumentando lo sfruttamento del lavoro e i vincoli sulla spesa sociale, ora la guerra e la sua lettura a senso unico diventano occasione per rilanciare le spese militari e continuare a tagliare il welfare e i servizi per i cittadini, in una spirale infinita di abbassamento dei salari e di aumento del costo della vita!

Il 22 aprile sarà quindi una giornata importante per continuare a tessere quelle convergenze sociali di cui sentiamo forte bisogno, a maggior ragione a seguito della risposta arrivata anche dagli studenti, i quali per quella data proclamano sciopero al grido di “studenti e operai figli della stessa rabbia”. Una rabbia per la strage quotidiana sui posti di lavoro che coinvolge lavoratori, lavoratrici e addirittura studenti in alternanza scuola lavoro.

Il 22 saremo in piazza per dimostrare che la nostra gente non si vuole arruolare, come da settimane continuiamo a dire in decine di piazze in tutta Italia, nelle manifestazioni nelle città e nei nostri quartieri per fermare la guerra e per l’uscita dalla NATO, e come hanno fatto i lavoratori di Pisa e Genova bloccando l’invio di armi.

Vogliamo dire chiaramente che in questo Paese abbiamo bisogno di sicurezza sul lavoro, di un salario minimo per contrastare le paghe da fame: abbiamo bisogno di pace e di diritti, il popolo non è disposto a barattarli.

È arrivato il momento di costruire l’alternativa sociale e politica a questo governo che ci sta trascinando sull’orlo di un baratro, abbiamo bisogno di una trasformazione radicale del presente a partire da momenti di lotta e di conflitto.

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