Menu

Il Copasir mette sotto pressione i recalcitranti alla guerra

Il Comitato parlamentare di controllo sulla sicurezza della Repubblica (Copasir) sta entrando a gamba tesa in molti dossier legati alla sciagurata scelta di trascinare il nostro paese in guerra.

Il Copasir ha contestato alle aziende a partecipazione pubblica (Eni, Enel, Snam, Terna) troppi tentennamenti nel tagliare i rapporti con Mosca. La mancata “cesura immediata” con le società russe è considerata un atteggiamento incoerente e contraddittorio. Tanto più perché in contraddizione con le indicazioni fornite dal governo. “Queste scelte appaiono infatti discutibili e non possono trovare giustificazione facendo leva su argomenti che richiamano l’autonomia delle imprese o le logiche di mercato”, ha dichiarato in una nota il comitato presieduto dal senatore Adolfo Urso (Fratelli d’Italia).

Di concerto con il Copasir, la Commissione di Vigilanza Rai (quella che istigata dal Pd ha chiesto l’esclusione del prof. Orsini dalle trasmissioni Rai) ha chiesto – e sarebbe il primo caso nella storia della Repubblica – un’audizione congiunta con il Copasir. L’obiettivo è capire, tramite le informazioni in possesso della nostra Intelligence, se gli ospiti russi della tv di Stato si muovano effettivamente come rappresentanti della stampa estera o non siano piuttosto funzionari del governo russo.

Inutile dire che l’autore di tale richiesta di audizione congiunta è stata avanzata martedì sera dal solito Andrea Romano, il deputato Pd e membro della Vigilanza che aveva chiesto la testa del prof. Orsini. Romano viene sostenuto da altri commissari della Vigilanza Rai. Secondo fonti della Commissione Vigilanza, se il Copasir desse il via libera, la seduta potrebbe essere calendarizzata già la prossima settimana, forse in coincidenza con l’audizione dell’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, prevista per il 4 maggio.

Lo stesso Copasir, intende convocare in audizione l’ex premier Giuseppe Conte per le vicende del 2019 quando il capo dei servizi segreti Usa Abrams venne a Roma per una missione “molto riservata”. Appare quasi lapalissiano che la convocazione di Conte abbia molto a che vedere con il pressing verso le sue posizioni contro l’invio di armi in Ucraina decisa dal governo italiano (di cui Conte fa parte, ndr).

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *