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“Fermare il nucleare civile e militare”. In marcia a Caorso

Domenica si è svolta la marcia per lo Stop al nucleare alla centrale di Caorso. La marcia, partita da Zerbio, è arrivata fino a ridosso della centrale affermando pubblicamente la mobilitazione popolare contro il ritorno del nucleare nel nostro paese sconfitto in ben due referendum.

Tra pochi giorni il parlamento europeo voterà per l’inserimento dell’energia da fissione nucleare nella tassonomia verde, c’è da farsi poche illusioni difronte alle timide dichiarazioni che circolano in queste ore di alcuni governi sui dubbi di questa scelta, sappiamo bene come funzionano i meccanismi decisionali dell’Unione Europea.

“Non resteremo a guardare, la nostra opposizione la facciamo nelle strade e sui sentieri, come ci ha insegnato il movimento No Tav. Oggi a Caorso abbiamo voluto rompere il silenzio sull’ennesima scelta ecocida utile solo alla difesa di un sistema basato sulla sfruttamento e la devastazione” scrive l’organizzazione giovanile comunista Cambiare Rotta che ha promosso la manifestazione a Caorso.

Presente alla marcia anche una delegazione del Movimento No Tav.

Mercoledì scorso la Commissione Europea ha presentato il #REPowerEU, il programma europeo da più di 300 miliardi con cui l’UE mira a emanciparsi dalla dipendenza energetica nei confronti degli altri attori internazionali. Tra gli investimenti quello appunto sul nucleare, che a breve dovrebbe essere definitivamente inserito nella #tassonomia verde con la votazione a fine maggio in Parlamento Europeo, poco più di una formalità dato che la decisione è già stata blindata dalla Commissione Europea e potrebbe essere eventualmente ostacolata solo con l’improbabile voto contrario di 20 stati membri su 27.

Dietro la mascherata green – che con la guerra neanche più si preoccupano di mantenere neanche di facciata – sulla #transizione energetica l’Unione Europea si gioca una partita strategica per la tenuta e il rilancio del proprio progetto imperialista.

“E’ quindi un campo di battaglia decisivo per opporci concretamente all’imperialismo di casa nostra e alla riproduzione di un modello che sfrutta sistematicamente l’uomo e la natura” scrive Cambiare Rotta.

Per questo domenica si è passati alla mobilitazione con la marcia alla centrale nucleare di Caorso, luogo simbolo delle lotte antinucleariste passate, una giornata di mobilitazione contro il ritorno all’energia da fissione nucleare, contro la loro falsa transizione che viaggia di pari passi con una corsa al riarmo in cui lo stesso nucleare svela il pericolo sempre più attuale dell’uso militare oltre che civile.

 

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