Menu

Wargames in Sardegna

Dal 3 maggio scorso si svolgono in Sardegna «Navy Open Sea 22», le più grandi manovre navali mai organizzate dalla NATO in Italia. A Capo Teulada, 65 navi da guerra, sottomarini, aerei, elicotteri e 4.000 soldati di 7 paesi effettuano operazioni con unità anfibie su pesanti mezzi da sbarco.

Secondo quanto riferito dall’ANSA, queste forze simulano «scenari diversi, per verificare le capacità d’intervento in vari settori». Ne fanno parte «nuovi impieghi», fra i quali le «Expeditionary Advanced Base Operations» della Marina USA, per estendere il raggio d’azione delle forze navali e il controllo di mari strategici.

La stampa sarda sottolinea il nesso innegabile con l’aumento delle tensioni fra Alleanza atlantica e Mosca.

Nel fine settimana, oltre 600 persone hanno manifestato a Sant’Anna Arresi, vicino a Teulada, «contro le basi militari, le fabbriche di armi, la NATO e le guerre». Militanti di movimenti antimilitaristi e autonomisti hanno chiesto la chiusura delle aree di addestramento militare in Sardegna, denunciando il divieto di accesso a chilometri di spiagge durante le manovre con uso di «proiettili veri», il blocco della navigazione, l’esplosione di bombe e missili e la devastazione del litorale.

Per lo studente Mauro Aresu, intervistato dal quotidiano «L’Unione sarda», la guerra in Ukraina «è stata probabilmente preparata anche in Sardegna, dato che, in previsione della stessa, l’esercito ukraino si è esercitato sull’isola negli ultimi anni».

Per Rifondazione comunista, l’Italia è diventata «una piattaforma militare degli USA e della NATO nel Mediterraneo» e negli ultimi anni la Sardegna ne soffre particolarmente. I poligoni di Quirra-San Lorenzo, Capo Frasca e Teulada sono le più grandi basi della NATO in Europa.

Sull’isola hanno sede, fra l’altro, il «Joint Forces Command Naples» e il «Rapid Deployable Corps». La deputata sarda Marta Lapia ha parlato alla Camera di una «umiliante simulazione di guerra» e chiesto a Mario Draghi di «liberare il paese da questo insensato atto di violenza» che «trasforma in un inferno chilometri di coste».

I sardi non hanno dimenticato che, negli anni 60, le aviazioni italiana e tedesca avevano una base aerea comune a Salto di Quirra. Su un terreno militare di 120 kmq si sono svolte esercitazioni in previsione dell’intervento in Afghanistan.

Vi sono stati testati nuovi sistemi d’arma che liberano sostanze tossiche e cancerogene, che hanno provocato un’alta incidenza di tumori e malformazioni fra persone ed animali della zona. Fra il 2008 e il 2016 sono stati sparati nel territorio in questione 860.000 proiettili, fra i quali 11.875 missili, corrispondenti a 556 tonnellate di materiale bellico altamente tossico…

* da Facebook

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *