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Marta Collot condannata per le proteste dopo l’uccisione di Abd Elsalam

La portavoce nazionale di Potere al Popolo Marta Collot è tra le persone condannate in primo grado a 4 mesi per le proteste in seguito all’uccisione del delegato sindacale dell’Unione Sindacale di Base Abd Elsalam. Abd El Salama è stato travolto da un camion durante un picchetto per uno sciopero alla GLS di Piacenza il 14 settembre 2016.

Potere al Popolo ha partecipato al presidio dell’USB, oggi 12 luglio, davanti al Tribunale di Bologna in occasione della sentenza.

Durante il presidio Marta Collot ha dichiarato: “il giorno dopo l’uccisione di Abd El Salam c’è stata una manifestazione di rabbia sacrosanta. Nonostante tutte le testimonianze è stato assolto chi ha investito Abd El Salam, e viene condannato chi ha protestato. Se pensano di spaventarci si sbagliano di grosso, continueremo a lottare e organizzarci, anche per Abd El che ha pagato con la vita ma che ci ha insegnato a non arretrare di fronte all’arroganza dei padroni.”

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Il comunicato di Potere al Popolo:

La nostra Marta Collot condannata a 4 mesi per essere stata in piazza dopo l’omicidio di un lavoratore della logistica!

Quanto vale la vita di un lavoratore? Quanto vale la vita di un sindacalista ammazzato durante un picchetto di uno sciopero della logistica?

Per gli apparati statali molto poco, a quanto pare.

Così poco da condannare gli attivisti che spontaneamente scesero in piazza, per gridare tutto il dolore e la rabbia per la morte di un fratello…

E’ il 14 settembre 2016 quando Abd Elsalam, lavoratore della logistica, delegato sindacale dell’Usb, viene ammazzato, travolto da un camion, durante un picchetto dinanzi a un magazzino Gls a Piacenza. lottava per condizioni di lavoro migliori, per il riconoscimento dei diritti individuali e sindacali.

Nel 2020 arriva l’assoluzione per il conducente di quel camion.

Oggi, a distanza di anni, 3 attivisti vengono condannati in primo grado per la manifestazione che ci fu il 15 settembre, il giorno successivo all’omicidio.

Tra di loro c’è la nostra Marta Collot, condannata a 4 mesi.

Nei giorni successivi alla morte di Abd Elsalam scendemmo in strada in centinaia di città italiane. in tutta Italia. Lo rifaremmo ancora. Perché non esiste un posto più giusto in cui stare di una piazza che si riempie per un lavoratore ammazzato durante un picchetto.

Siamo con Marta, con gli attivisti condannati, e con tutti i lavoratori in lotta.

Con Abd Elsalam nel cuore!

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Il comunicato dell’Usb

Abd Elsalam, la protesta per la morte del delegato USB costa una condanna a due dirigenti sindacali e a Marta Collot. Ma per quell’omicidio nessuno è stato mai processato

Il tribunale di Bologna ha condannato a quattro mesi con la condizionale tre dei nove imputati per il corteo che a Bologna aveva manifestato dopo l’omicidio di Abd Elsalam, il delegato USB ucciso da un tir, la sera del 14 settembre 2016, durante un presidio di lavoratori in lotta di fronte ai magazzini della GLS di Piacenza.

Tra i condannati per questo atto di solidarietà militante due dirigenti dell’Unione Sindacale di Base e Marta Collot l’attuale portavoce nazionale di Potere al Popolo, accusati a vario titolo di resistenza aggravata, manifestazione nonautorizzata, blocco stradale, manifestazione non autorizzata e altri reati di piazza.

Quello di Bologna è uno dei processi contro le manifestazioni seguite all’omicidio, a Piacenza come a Roma e in altre città. Un processo contro militanti sindacali e sociali in cui l’assoluzione della maggior parte degli imputati e la riduzione della pena per i condannati dimostra da una parte l’infondatezza dei tanti e gravi reati contestati ma, dall’altra, evidenzia la volontà di non riconoscere fino in fondo, come si dovrebbe, il diritto sacrosanto alla resistenza contro la barbarie padronale e le provocazioni messe in atto contro il corteo che in quel giorno attraversò il centro di Bologna.

Denunciamo ancora una volta come la morte di Abd Elsalam rappresenta la condizione operaia del nostro tempo, raffigura il disprezzo dei padroni nei confronti di chi produce ricchezza, la svalutazione del valore della vita rispetto quello di far profitto a tutti i costi, una vita per la cui cancellazione non è nemmeno stato intentato un processo, un omicidio per cui nessuno ha pagato.

Ma Abd Elsalam rappresenta, anche e soprattutto, la voglia di emanciparsi e liberare il lavoro da parte di una generazione di nuovi attivisti sindacali che nel nome e nell’esempio di Abd Elsalam continua la lotta per diritti e dignità.

Anche alla luce della sentenza di oggi, siamo sempre più determinati nel costruire una grande mobilitazione sindacale e sociale con sciopero generale che rispedisca al mittente il pesante clima di repressione che colpisce chi lotta, per una mobilitazione per l’aumento dei salari, contro il carovita e la precarietà, contro il governo Draghi e le sue politiche da economia di guerra.

USB Bologna

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1 Commento


  • Pasquale

    Pace al fratello- compagno ucciso e solidarietà incondizionata a Marta Collot e a tutti gli attivisti perseguitati. Non molliamo. Hasta la Victoria

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