I collettivi antifascisti della Sapienza stamane si erano dati appuntamenti in città universitaria per manifestare contro l’agibilità politica concessa dalla rettrice Antonella Polimeni al gruppo “Azione Universitaria”, collettivo fascista a cui da anni è consentito organizzare eventi, incontri e seminari come se nulla fosse.
Come se le lancette fossero tornate indietro di 50 anni, a protezione dei fascisti di Azione si sono schierati il reparto mobile della polizia, che ha fronteggiato gli antifascisti giustamente intenzionati ad impedire l’ennesima passerella al gruppuscolo universitario, in convengo con esponenti di Fratelli d’Italia (Daniele Capezzone) e Gioventù Nazionale (Fabio Roscani).
All’iniziativa degli studenti antifascisti ha risposto la polizia con dure cariche e violente manganellate, provocando feriti e due fermi tra i manifestanti.
“Oggi insieme ai collettivi antifascisti della Sapienza ci siamo trovati in presidio contro un evento organizzato da Azione Universitaria”, si legge nella nota diramata da Cambiare Rotta, presenti in città universitaria nella mattinata.
“L’Università e la rettrice Polimeni hanno legittimato per anni la presenza di organizzazioni fasciste e, dopo l’insediamento del Governo Meloni, è arrivata anche la risposta delle forze dell’ordine e dell’apparato repressivo che hanno manganellato violentemente gli studenti antifascisti!”.
Giova ricordare che l’ingresso delle forze di polizia dentro la città universitaria può essere autorizzato solo dalla rettrice, che quindi, dopo gli auguri molto poco istituzionali di buon governo inviati via social alla premier Giorgia Meloni, si assume anche la responsabilità di difendere gli spazi di agibilità a quei fascisti che la libera università, oramai cento anni fa, tra le altre cose l’ha combattuta ferocemente.
“Non accettiamo che vengano legittimate violenza, atlantismo, razzismo e sfruttamento. Fuori i fascisti dalla Sapienza, Rettrice la responsabile sei tu, corteo ora al rettorato!”, conclude la nota.
Per giovedì 27 è prevista un’assemblea in Ateneo contro la repressione e per la democrazia dentro gli spazi dell’università, concetto declinato ben oltre quella rappresentativa decantata dagli alfieri del liberismo occidentale e imperniata nella logica di “un voto ogni tot anni per far in modo che nulla cambi veramente”.
Il giorno dopo, nel centenario della marcia su Roma, “in tempi non sospetti” già era stato chiamato un presidio antifascista al “pratone” della Sapienza, a rimarcare il valore dell’antifascismo anche nelle aule universitarie.
Dalle scuole alle università, i ragazzi e le ragazze della nuova generazione sembrano prendere sempre più coscienza dei fallimenti sociali, economici, ambientali e culturali che il capitalismo, nella fase del neoliberismo sfrenato, sta “regalando” all’umanità e in particolare alle categorie e ai paesi meno abbienti.
I tempi di maturazione di un movimento cosciente e disposto alla durezza della lotta forse non saranno immediati, ma le piazze dei Fridays, le occupazioni scolastiche (che infatti stanno già manifestando solidarietà ai compagni più grandi), l’attività antifascista militante (e non solo di facciata come invece produce la sinistra borghese in Parlamento) segnano l’indirizzo da seguire per un cambiamento radicale, dentro e fuori l’università.
“Violenza, atlantismo, razzismo e sfruttamento”, mettono nel mirino i ragazzi. Decisamente un buon inizio.
Di seguito, uno dei video che sta girando sui social delle cariche della mattinata
Il comunicato dell’Usb di solidarietà agli studenti
L’Unione Sindacale di Base denuncia con forza le violente cariche effettuate da agenti in tenuta antisommossa, all’interno degli spazi dell’Università La Sapienza, ai danni degli studenti antifascisti che si erano riuniti in presidio alla facoltà di scienze politiche. La manifestazione degli antifascisti, infatti, era stata organizzata per contestare un’iniziativa lanciata da un’organizzazione giovanile vicina a Fratelli d’Italia, principale partito del nuovo governo di destra, vedendo tra i suoi invitati Capezzone di Forza Italia e Roscani, membro di FdI.
Alla legittima rabbia degli studenti, che da tempo vedono sdoganate organizzazioni neofasciste all’interno dell’Università, si è deciso di rispondere con la repressione e le manganellate. Esprimiamo massima solidarietà agli studenti antifascisti e all’organizzazione giovanile Cambiare Rotta, con cui da tempo condividiamo iniziative e lotte. Condanniamo con forza l’atteggiamento delle forze dell’ordine e denunciamo le responsabilità delle istituzioni universitarie. Evidentemente è questo il modo di presentarsi alla comunità universitaria del nuovo governo: manganellate e repressione sembrano l’unico futuro che prospettano ai giovani.
Da anni ci battiamo contro lo smantellamento del settore pubblico: un fenomeno che ha avuto nefasti effetti anche nell’università, con decenni di riforme e provvedimenti che hanno svilito il suo ruolo di alta formazione e, tramite l’ingresso di enti privati nei CDA, l’ha messa al servizio del profitto.
Nelle università del nostro paese non serve la polizia, mentre mancano gli spazi per la didattica e manca personale sia docente che tecnico, a causa di decenni di tagli e dismissione sistematica delle nostre istituzioni formative pubbliche.
Unione Sindacale di Base
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Jacomo
Un branco di ignoranti , rozzi e alla fine raccomandati abituati a usare le mani anziché il cervello . Solidarietà agli studenti .
Coraggio
Marco Brunetti
“Quando quando ti sveglierai? Dimmi quando quando quando? ”
Ma che modi sono questi?
Come se le manganellate avessero piacere a riceverle..
E per cosa? Per protestare contro una semplice manifestazione?
Io a questo punto mi domando dove erano i miei giovani e ingenui (?) conpagni
quando nel 2018 il dipartimento di Scienze Politiche di Sapienza siglava l’ennesimo accordo (il primo nel 2002?) di partnership con Leonarfo (ex Finmeccanuca) per il famoso Master in Geopolitica e Sicurezza globale?
o quando a luglio 2021 la rettrice Polimeri insieme a Marco Minniti celebrava il lancio della Fondazione Med-Or (Leonardo) entrando addirittura a far parte del Comitato Scientifico?
o quando nel novembre 2021 Mattia Diletti, professore all’università La Sapienza commenta
«Con Med-Or è molto spinta la dimensione di rete. In scienza politica si parla di gatekeeper o imprenditori di policy, cioè persone che fanno da traino ad altre reti di portatori di interessi: quando Minniti si muove non rappresenta solo se stesso»?
o quando il 30 maggio 2022 Sapienza interviene, nella persona della professoressa Alessia Melcangi, durante il dibattito organizzato da Med-or e promosso dall’Atlantic Council di Washington dal titolo: “Il Medio Oriente nel nuovo Disordine Geopolitico”?
e quando l’altro giorno si è votato per i rappresentanti zombie, dove cazzo erano i miei tragici e fatali compagni universitari? Quanti aperitivi hanno ingurgitato mentre il subdolo col pizzetto fantasticava su ipotetici e improbabili nomi per il ministero del nulla?
Continuiamo? Ne vale la pena?
O basta questo per capire che la provocazione odierna fa sempre parte dello stesso lurido gioco che oggi viene comunemente chiamato-accettato con lo spiazzante nome di false flag?
Che schifo
Che delusione vedere marionette al posto di donne e uomini
Che dolore questa inutile solitudine