Rete Iside e USB: ora i partiti si facciano carico della nostra proposta di legge per introdurre il reato di omicidio sul lavoro
Con una sentenza frutto di patteggiamento, la giudice dell’udienza preliminare Francesca Scarlatti ha comminato pene irrisorie, 2 anni e 1 anno e sei mesi, rispettivamente a Luana Cuppini, titolare dell’azienda tessile di Montemurlo dove lavorava Luana D’Orazio, e al marito Daniele Faggi, sulla base dell’applicazione del reato di omicidio colposo e rimozione colposa di cautele antinfortunistiche. Ai due è stata anche accordata la sospensione condizionale della pena.
Per chi non ricordasse il fatto, Luana è stata letteralmente inghiottita dal macchinario a cui stava lavorando e a cui erano state tolte le protezioni per velocizzare il lavoro e produrre di più. Un assassinio in piena regola di una giovanissima operaia e mamma, 22 ani appena, in nome del profitto.
Rete Iside e USB hanno preso le mosse anche da questo orribile assassinio per decidere di predisporre una proposta di legge per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, con pene davvero adeguate alla gravità di una morte dovuta a negligenza e/o a sete di profitto e la previsione di pene molto più severe e strumenti di controllo più adeguati e stringenti sulla tutela da incidenti gravi e gravissimi.
La fine della legislatura ha fatto purtroppo decadere la proposta di legge presentata, dal gruppo politico ManifestA che oggi dovrà essere ripresentata per poter essere discussa dal nuovo Parlamento.
Sono risuonate in questi giorni fiumi di parole sulla gravissima situazione degli omicidi sul lavoro e sugli incidenti invalidanti che stanno raggiungendo livelli elevatissimi mai visti prima, parole a cui non segue alcun fatto concreto.
Rete Iside e USB chiedono oggi a tutte le forze politiche di fare propria la loro proposta di legge sull’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, già depositata presso la Camera dei Deputati nella scorsa legislatura, e di portarla rapidamente all’approvazione del Parlamento.
Vi terremo informati sulle disponibilità delle forze parlamentari che hanno a disposizione uno strumento reale che renda le parole fatti concreti.
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