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Fermare la guerra, adesso. Unione Popolare chiama oggi in piazza in quindici città

Alla vigilia della manifestazione nazionale per la pace e contro la guerra di sabato a Roma, l’Unione Popolare ha chiamato oggi ad una giornata di iniziative in una quindicina di città: “contro la guerra, contro la guerra ai poveri, contro la guerra ai migranti”.

Alcune delle manifestazioni e dei presidi previsti per oggi si terranno in luoghi significativi come l’aeroporto militare di Pisa da dove partono le armi per l’Ucraina; a Roma si terrà a Cinecittà dove da mesi è in corso la campagna popolare per l’allontanamento della base militare strategica del Covi; a Milano nei pressi della Scuola Militare in Corso Italia. A Brescia dove nella vicina base militare di Ghedi è previsto lo stoccaggio delle nuove bombe nucleari Usa.

“Bisogna fermare la guerra e imporre la via della trattativa e della soluzione diplomatica. Per questo condanniamo le posizioni assunte dall’Italia e dall’Unione Europea che sostengono la prosecuzione della guerra a oltranza fino alla riconquista della Crimea e in tal modo impediscono ogni possibilità di un immediato cessate il fuoco. Non è questa la strada per porre fine al massacro” ha scritto in una nota il Coordinamento di Unione Popolare.

Il governo Meloni prosegue sulla linea del governo Draghi di totale allineamento ai diktat di USA e NATO. La maggioranza dei partiti presenti in parlamento è schierata per la prosecuzione dell’invio delle armi e per l’aumento delle spese militari. Per dire no a questa follia bellicista è importante essere tantissime/i il 5 novembre a Roma.  Unione Popolare ha dato appuntamento alle ore 13.00 in piazza Esquilino per poi confluire nel corteo.

“Noi di Unione Popolare parteciperemo con la coerenza del nostro impegno per la pace che ci ha caratterizzato fin dall’inizio del conflitto. Abbiamo condannato la sciagurata invasione di Putin ma al tempo stesso abbiamo denunciato le responsabilità della NATO e il ruolo del nazionalismo di estrema destra in Ucraina a partire dal 2014” sottolinea Unione Popolare precisando i contenuti con cui sarà nella manifestazione nazionale del 5 novembre a Roma.

 

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1 Commento


  • c. Sergio Binazzi

    Si può capire e condividere alcune valutazioni sulla manifestazione del 5 novembre ma ciò che non condivido è il sostenere che questa guerra è iniziata il 24 febbraio con la cosiddetta invasione russa. Dimentichiamo sempre il colpo di stato del 2014 e i 14000 morti che il governo ucraino guidato dal criminale Zelenskj ha perpetrato nei confronti della popolazione russofona, oltre alle altre angherie e il tutto supportato da usa nato & Co. Ribadisco che se si valutano questi aspetti si può avere un quadro più preciso della situazione.

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