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L’Italia sarà più disuguale. Il governo dà il via all’autonomia differenziata

Saranno ben 23 le materie trasferibili alle Regioni in base alla cosiddetta autonomia differenziata che il governo si appresta a varare. Ai governatori potranno andare le competenze su sanità, istruzione, ambiente, beni culturali, rapporti con l’Ue, commercio estero, sicurezza sul lavoro, professioni, ricerca scientifica, ordinamento sportivo , giudici di pace,protezione civile, porti e aeroporti, grandi reti di trasporto, energia, previdenza complementare, coordinamento della finanza pubblica, casse di risparmio, enti di credito fondiario e agrario.

In pratica le Regioni che chiederanno l’attribuzione di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, siglando apposite intese con lo Stato, potranno spingere fino al massimo il livello di decentramento decisionale su queste materie. E potranno a loro volta trasferire le funzioni ricevute a comuni, province e città metropolitane del proprio territorio.

Il governo si è dato un anno di tempo per determinare i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) che dovrebbero garantire su tutto il territorio nazionale uniformità di erogazione dei servizi in materie cruciali come sanità, scuola, sicurezza sul lavoro, tutela dell’ambiente e dei beni culturali. Al momento tali materie saranno escluse dall’autonomia differenziata e quindi non potranno essere trasferite subito alle regioni.

Ma se tra un anno il Decreto con i Lep non sarà adottato, tutto potrà passare automaticamente ai governatori delle Regioni. Nel frattempo per determinare le risorse da assegnare ai governatori per l’esercizio delle funzioni trasferite conterà la spesa storica. Chi ha storicamente speso di più riceverà di più. E’ quanto prevede la bozza di disegno di legge che il ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli sta discutendo con i presidenti nella conferenza Stato-Regioni.

I presidenti delle regioni del Meridione – con De Luca come capofila –  già hanno chiesto ufficialmente il ritiro giudicandolo un testo “che genera caos e spacca in due il paese”. I governatori del Nord invece spingono sull’autonomia. E sono solo quelli leghisti come Zaia e Fontana, ma anche il governatore piddino dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, al quale si è aggiunto anche il presidente della Toscana Eugenio Giani.

Ovviamente a far discutere sono proprio i Lep perché il termine di un anno viene giudicato “intollerabile” dai governatori del Sud che invece vorrebbero un obbligo sganciato dalla scadenza di un anno per la loro definizione.

 

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