“Quando ho visto il calendario ho subito pensato che sarebbe successo questo“. A parlare è un tifoso della curva sud, che frequenta i gruppi organizzati giallorossi, come riporta il sito di Repubblica. È nota la “permeabilità” politica delle curve, ed è altrettanto noto che questo non sfugge alla polizia.
E infatti, come lo sapevano i tifosi, lo sapeva la Digos, che aveva predisposto un presidio nell’area dell’autogrill di Badia al Pino – uno dei consueti palcoscenici degli scontri tra tifosi – e coinvolto la polizia stradale nell’eventualità si rendesse necessario fermare il traffico sull’autostrada. Decisione estrema.
Possiamo immaginare che bell’ingorgo proprio la domenica dell’ultimo giorno delle vacanze invernali. Fatto sta che durante i cinquanta minuti di scontri tra ultras rivali e nemici, l’Italia è rimasta tagliata in due, si sono formate code di oltre dieci chilometri, che hanno intrappolato le auto e i pullman di gitanti e di turisti, italiani e stranieri.
È stato un vero e proprio disastro operativo per l’ordine pubblico e per l’immagine del turismo italiano, su cui il ministro delle Infrastrutture ha cercato di mettere una pezza con una delle sue solite intemerate di maniera:
“Questi non sono tifosi. Autostrada chiusa e viaggiatori italiani bloccati? Paghino tutti i danni di tasca loro, e mai più allo stadio“.
Le solite dichiarazioni da bar dello sport…
Stavolta, però, la coda di paglia di Salvini si è attorcigliata attorno al ministro dell’Interno – tanto caro e coccolato dal leader leghista – il quale è sempre troppo occupato a fare i dispetti alle ong, ma evidentemente incapace di prevenire turbative dell’ordine pubblico, tanto che, nonostante la polizia sapesse e presidiasse l’area, la situazione, prima sottovalutata, è poi clamorosamente sfuggita di mano.
È facile fare gli sceriffi con i ragazzi dei rave, con i migranti, o varare il coprifuoco intorno ai palazzi della politica per ostacolare il diritto a manifestare dei sindacati di base.
È quando si tratta di risolvere situazioni prima che diventino problemi che si rivelano politici improvvisati e fanno regolarmente cilecca.
Le poche capacità di visione politiche e di gestione delle tecniche delle donne e degli uomini di questo governo, accanto alla solita e stucchevole prosopopea vengono a galla ogni giorno che passa. Se la teoria del “merito” non fosse che una supercazzola, dopo i fatti di ieri, il ministro Piantedosi dovrebbe essere destituito.
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