Menu

L’anomala campagna elettorale di Unione Popolare

A Milano la conclusione della campagna elettorale di Unione Popolare in Lombardia è con un corteo contro la guerra. Domenica nel Lazio era a manifestare davanti ad una base militare. Le iniziative di Unione Popolare per le elezioni regionali in Lombardia e Lazio appaiono decisamente anomale rispetto al consueto.

Si è dato priorità ai dati politici generali piuttosto che alle questioni locali. Non che queste o le piattaforme sociali sia state trascurate. Al contrario.

Nelle settimane scorse i candidati  e gli attivisti di Unione Popolare hanno martellato come fabbri sulla sanità pubblica per stoppare la privatizzazione in corso sia nella “eccellenza” della Lombardia che nel consociativismo con la finanza vaticana nel Lazio. Hanno picchiato duro sulla precarietà del lavoro e il salario minimo; sul diritto alla casa e a trasporti pubblici dignitosi; contro gli inceneritori e le grandi opere devastanti. Obiettivi e battaglie che però sono già parte integrante della militanza quotidiana di chi ha dato vita ad Unione Popolare.

Hanno messo in campo candidati presidenti alternativi a quelli del nuovo patto consociativo tra Destra e Pd (e le reticenze del M5S) e sono due donne, o meglio, due compagne: Mara Ghidorzi in Lombardia e Rosa Rinaldi nel Lazio. Nelle liste scarseggiano personaggi famosi e abbondano attiviste e attivisti sociali e sindacali.

Ma è proprio sul dato politico che è emersa la differenza – e l’alterità – con il resto “dell’offerta politica”.

Unione Popolare ha preso iniziativa contro la guerra anche durante una campagna elettorale sulle amministrative, ha insomma rotto lo schema mefitico secondo cui nelle elezioni locali “si deve volare bassi” perché sono “problemi locali” o “se parli di politica la gente non ti capisce”.

Finalmente c’è una forza che ha respinto la logica minimalista e subalterna su cui la sinistra si è frantumata in questi anni. Le elezioni, va ricordato, sono “un territorio ostile” per le forze alternative, da queste occorre utilizzare tutte le occasioni possibili per far circolare contenuti e proposte che il quadro politico esistente ha rimosso, osteggiato, demonizzato.

Unione Popolare è l’unica forza politica in questa tornata elettorale che si è sempre espressa, senza ambiguità, contro la guerra e l’economia di guerra imposta prima dal governo Draghi e poi in perfetta continuità dal governo Meloni” scrive in una nota Unione Popolare della Lombardia annunciando la manifestazione conclusiva della campagna elettorale. “È per questo che abbiamo deciso di concludere la nostra campagna elettorale rilanciando su una campagna contro la guerra e le servitù militari, per la pace e la giustizia sociale!”

Nel Lazio domenica scorsa Unione Popolare era a manifestare contro la guerra davanti alla base militare di Pratica di Mare, da dove partono gli armamenti destinati alla guerra in Ucraina dopo che i lavoratori aeroportuali di Pisa hanno bloccato l’invio da quell’aeroporto.

Daremo battaglia a tutto tondo contro le politiche perseguite dalla giunta Zingaretti e a quelle del governo Meloni sul piano nazionale, per un’alternativa politica e sociale a difesa del lavoro e dei diritti, per espellere le politiche di guerra dalla nostra Regione e Paese…. Vogliamo invertire la rotta e rimettere al centro quelle che sono le priorità per gli abitanti della regione Lazio: sanità, casa, lavoro e trasporti” – afferma Unione Popolare Lazio – “Continueremo a dare battaglia nelle strade, nelle scuole, sui posti di lavoro alla guerra, al carovita e per pretendere il diritto ad una vita degna per tutti!”

Le campagne elettorali, locali o nazionali che siano, sono solo un momento della lotta politica e giustamente l’iniziativa deve collocarsi al livello più alto della contraddizione e non su quelli che ne derivano.

L’Unione Popolare al momento è ancora una coalizione elettorale tra Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Dema e Manifesta con le inevitabili diversità di punti di vista su alcuni punti tra i soggetti che la compongono.

M anche in queste elezioni regionali si è dimostrata una rottura con il passato che si rivela interessante per il futuro

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *