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Meloni al Congresso Cgil. Così Landini “normalizza” l’estrema destra

Giuliano Granato: “ Consegna altre telecamere a Meloni, cosa di cui non si sentiva onestamente il bisogno. Le sposta su di lei – che ne esce come l’eroina che sfida il dissenso – quando il sindacato avrebbe potuto chiarire se intende o meno farla finita con l’“eccezione italiana”; quella, cioè, che vede solo nel Belpaese, in tutta l’Europa, l’assenza di mobilitazioni sindacali.
In UK i sindacati della sanità hanno appena ottenuto il 5% di aumento annuo degli stipendi e una tantum di almeno 1.655£, dopo mesi di manifestazioni e scioperi. In Grecia siamo al terzo sciopero generale dopo il “massacro dell’austerity” del treno di Larissa, frutto dei tagli alla sicurezza e al trasporto voluti dalla troika e dalla classe dirigente di Atene. In Francia si combatte contro l’innalzamento dell’età pensionistica. In Spagna c’è l’aumento delle pensioni minime, del reddito e del salario minimo.
Non è legittimando il Governo dell’estrema destra che si miglioreranno le condizioni di vita e di lavoro di milioni di lavoratori e lavoratrici della nostra Italia.
Da un’opposizione in punta di fioretto non arriveranno frutti, se non avvelenati, ai lavoratori e alle lavoratrici del nostro Paese”.

𝗠𝗲𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗖𝗚𝗜𝗟 𝗻𝗲𝗺𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶, 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮

Marta Collot: “Oggi siamo stati anche noi a Rimini a contestare la nuova relazione fra CGIL e Meloni.
Dentro una contestazione assai larga, però, i nostri compagni con le bandiere di Potere al Popolo sono rimasti in stato di fermo e con i documenti trattenuti dalla Polizia per più di due ore, e lo striscione è stato sequestrato.
In passato abbiamo avuto da ridire con il servizio d’ordine della CGIL, e ci siamo confrontati con la polizia a difesa dei fascisti, ma è la prima volta che queste due cose avvengono insieme. Questa è la condizione politica oggi, grazie alla CGIL e al governo Meloni, nemici dei lavoratori, alleati nella repressione contro chi ha il coraggio di dirglielo pubblicamente.
Una foto esemplificativa e non inaspettata. Non basta più criticare sperando di cambiare da dentro un sindacato che ogni giorno di più mostra la sua vera natura padronale per andare a braccetto con qualunque governo sia in carica.
Solo fuori dal collaborazionismo dei sindacati complici, fuori dall’arco politico filo-padronale, guerrafondaio e filo-atlantista si costruisce l’alternativa necessaria”.

*Portavoci nazionali di Potere al Popolo

 

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