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Elezioni. L’Italia è ferma ma qualcosa si intravede

In un quadro politicamente stagnante le recenti elezioni comunali restituiscono per le esperienze indipendenti di rappresentanza politica dei risultati interessanti.

In alcuni comuni capoluogo come Ancona, Pisa, Siena, Vicenza, Terni, Massa, Brindisi si andra al ballottaggio tra quindici giorni. Il centro-sinistra vince al primo turno a Brescia e Teramo, il centro-destra a Latina, Treviso, Imperia, Sondrio.

Unione Popolare, e in alcune città solamente Potere al Popolo, confermano di essersi conquistato il loro spazio anche in una competizione che si voleva appiattita sulle chance di rivalsa del Pd – fallito nonostante “l’effetto Elly” – e il trend vincente della destra. A farne le spese è stato soprattutto il M5S schiacciato da questo schema e incapace di giocare un ruolo autonomo.

I risultati più lusinghieri per Unione Popolare arrivano dalla Val di Susa, dove a Bussoleno ha ottenuto il 13% ed eleggendo Nicoletta Dosio come consigliera comunale. Necessario sottolineare come Up non fosse l’unica lista che si oppone al Tav.

A Sestri Levante (GE) Unione Popolare ha ottenuto il 5,2%. A Pisa la coalizione tra Up e Città in Comune ha ottenuto il 7,8% (Up l’1,9). A Marano la coalizione ha ottenuto il 4,2 (Potere al Popolo il 3,4%). A Ivrea Unione Popolare ottiene il 2,7%.

Ad Ancona l’esperimento della lista civica “Altra Idea di Città” arriva al 4,5, e la coalizione insieme ad Ancona Città Aperta arriva al 6%.  A Siena l’esperimento civico di Siena Popolare ha raccolto l’1,4%.

A Terni Potere al Popolo supera la soglia “psicologica” dell’1% (aveva lo 0,6). A Torre del Greco l’esordio di Potere al Popolo arriva allo 0,8%. A Brescia l’esperimento di coalizione tra Up e M5S ha ottenuto solo il 2,5 (Unione Popolare lo 0,8%).

Si conferma che sul piano elettorale si raccoglie lì dove c’è un radicamento sociale e un intervento politico più solidi e continuativi, mentre gli esperimenti improvvisati e fondati solo sulla “politica” non hanno capacità attrattive. Per le ipotesi indipendenti di rappresentanza politica le elezioni si confermano un “territorio ostile” dominato mediaticamente e politicamente dalle forze maggioritarie e dentro il quale la differenza può farla solo l’insediamento sociale.

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2 Commenti


  • Andrea Vannini

    E l’ astensione continua a crescere e non é negativo. Se mai é servito votare, ora proprio non ne vedo la ragione. Fare i grilli parlanti nelle “istituzioni” (che non contano un c.)? Allearsi poi con i 5s.? Temo il cretinismo elettorale.


  • Binazzi Sergio

    fatico a comprendere la tanto decantata presenza istituzionale.cosa ci si può aspettare dalla classe politica dominante? nulla o forse meno

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