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Alfredo Cospito, via l’ergastolo ma condannato a 23 anni di carcere

Alfredo Cospito è stato condannato a 23 anni di carcere, mentre 17 anni e 9 mesi sono stati comminati ad Anna Beniamino. Alla fine è stata questa la sentenza della Corte di assise d’appello di Torino contro i due prigionieri politici anarchici per l’attentato compiuto nel 2006 alla scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, un attentato che non causò né morti né feriti.

Nonostante questo, anche in questo processo il procuratore generale Francesco Saluzzo aveva ribadito la richiesta di condanna all’ergastolo per l’anarchico Alfredo Cospito.

Il procedimento al Tribunale di Torino doveva affrontare il ricalcolo della pena relativa a uno solo degli episodi contestati: l’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo) del 2 giugno 2006, che la Cassazione aveva aggravato come ‘strage politica contro la personalità dello Stato’.

Il ricorso alla Corte Costituzionale e il suo successivo pronunciamento ha costretto il tribunale di Torino a riaprire il processo e a rivedere la condanna all’ergastolo che era apparsa del tutto sproporzionata e con un forte sapore vendicativo.

Un sapore non certo dissolto da una condanna a ben 23 anni di carcere in assenza di vittime. Una mostruosità comunque, in ambito europeo (dove sono numerosi i paesi che hanno come pena equivalente all’ergastolo “appena” 15-20 anni, in presenza di vittime).

Non si capisce perché la procura generale voglia applicare una pena così esemplare” ha detto Flavio Rossi Albertini, legale difensore di Alfredo Cospito.

Rivolgendosi ai giudici popolari, l’avvocato ha poi aggiunto: “Abbiamo parlato della strage di Bologna, voi avete un senso di proporzionalità e giustizia. E’ importante in processi come questi che i cittadini valutino quanto è accaduto a Fossano.”

Non c’è alcuna prova che abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano, la perizia calligrafica su quattro parole non è una prova, è una forzatura. La tesi surreale che è passata è che abbiamo ricalcato la nostra stessa calligrafia”, ha affermato Alfredo Cospito prendendo la parola al processo.

Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, non siamo lo Stato”, ha dichiarato nelle sue dichiarazioni spontanee. E in effetti lo Stato italiano ha parecchie stragi sulla coscienza, e centinaia di vittime innocenti.

Alfredo Cospito ha seguito l’udienza in video collegamento dal carcere di Sassari. Con il 41 bis i detenuti si vedono negare anche il diritto a partecipare di persona al “loro” processo.

Ora, evidentemente, il regime di 41bis per Alfredo diventa totalmente ingiustificabile. Anche nel più perverso degli incubi concentrazionari.

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