Presidio lunedì 17 luglio ore 10:30 al Ministero del Lavoro
La mattanza degli omicidi sul lavoro continua: un operaio, Franco Mazzelli di appena 18 anni, ha perso la vita a Fermo. Il tetto del capannone sul quale stava lavorando ha ceduto, facendolo precipitare per 10 metri di altezza.
Accade in provincia di Fermo, la stessa in cui mesi fa era morto Giuseppe Lenoci, studente di 16 anni, durante un percorso di Alternanza Scuola Lavoro in azienda: un sistema che condanna ugualmente lavoratori e giovani generazioni, serve unirsi per rispondere.
Omicidi sul lavoro: di questo si tratta, non di morti “fatali e imprevedibili” ma della naturale conseguenza di scelte padronali, con le quali interessa solo massimizzare i profitti, tagliando su salari e sicurezza a discapito della vita di lavoratori e lavoratrici.
Son infatti oltre 600 i morti di lavoro conteggiati da USB e Rete Iside nel solo 2023: la Lombardia è la regione ancora più colpita, con ben 85 decessi da inizio anno.
USB e Rete Iside hanno promosso una legge di iniziativa popolare, insieme ad altri soggetti politici e sociali, per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro nel codice penale: una nuova fattispecie di reato, che avrà una funzione di deterrenza nei confronti di chi taglia su salute e sicurezza di chi lavora per aumentare i profitti.
Adesso basta: è ora di introdurre nel codice penale il Reato di Omicidio e Lesioni gravi o gravissime sul lavoro. Presidio al Ministero del Lavoro lunedì 17, ore 10.30.
Unione Sindacale di Base
Cambiare Rotta
Osa
Rete Iside
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I dati delle morti di lavoro nel 2023 aggiornati per regione: 601 (sul lavoro 464; in itinere 137)
PER REGIONE:
Lombardia 85;
Campania 65;
Veneto 50;
Piemonte 45;
Lazio 41;
Sicilia 40;
Emilia Romagna 37;
Toscana, Puglia, Calabria 31;
Abruzzo 30;
Marche 23;
Friuli Venezia Giulia 17;
Umbria 16;
Sardegna 15;
Liguria 12;
Basilicata 10;
Alto Adige 8;
Trentino, Estero 6;
Valle d’Aosta 4;
Molise 3.
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