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E’ morto il compagno Gianfranco Pala, un marxista rigoroso

E’ deceduto dopo una lunga malattia il compagno Gianfranco Pala. 83 anni, economista e studioso marxista tra i più rigorosi. Per anni ha curato la pubblicazione della rivista “La Contraddizione” che è stata un punto di riferimento, analisi e documentazione marxista.

Negli anni Novanta ci siamo confrontati spesso in forum pubblici con Gianfranco Pala facendo tesoro di alcune sue tesi come la lettura della crisi capitalistica dei primi anni ‘70 come crisi tuttora irrisolta. Ed anche dei suoi lavori sul rapporto tra Stato ed economia. Non sempre siamo giunti alle medesime conclusioni, ma è stato sempre un confronto di merito e di valore, utilissimo per rielaborare un punto di vista comunista che cercasse di stare all’altezza, appunto, della “contraddizione”.

Sulla vita e il contributo di Gianfranco Pala pubblichiamo un ricordo curato da Francesco Schettino che lo ha affiancato per anni e ha collaborato all’esperienza della rivista “La Contraddizione”.

Alla sua compagna di sempre, Carla Filosa, e alla figlia giunga l’abbraccio della nostra redazione.

In memoriam – Gianfranco Pala (Roma, 1940)

di Francesco Schettino

Pala ha speso la propria vita innanzitutto nell’affermazione della correttezza della teoria del valore (e del plusvalore) così come scoperta da Marx, «che è divenuta legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata » (Engels 1883) e che «ha subitamente gettato un fascio di luce nell’oscurità in cui brancolavano prima, in tutte le loro ricerche, tanto gli economisti classici che i critici socialisti» (Engels, ibidem).

In questa maniera ha tentato, in tutte le sue opere, di tutelare da sviamenti ideologici e opportunistici anche: la legge dello sviluppo della storia umana cioè il fatto elementare, sinora nascosto sotto l’orpello ideologico, che gli uomini devono innanzi tutto mangiare, bere, avere un tetto e vestirsi, prima di occuparsi di politica, di scienza, d’arte, di religione, ecc.; e che, per conseguenza, la produzione dei mezzi materiali immediati di esistenza e, con essa, il grado di sviluppo economico di un popolo e di un’epoca in ogni momento determinato costituiscono la base dalla quale si sviluppano le istituzioni statali, le concezioni giuridiche, l’arte e anche le idee religiose degli uomini, e partendo dalla quale esse devono venir spiegate, e non inversamente, come si era fatto finora. (Engels, ibidem) La sua critica dell’economia politica volgare non ha risparmiato studiosi (apparentemente, secondo l’autore) vicini alla sinistra come Keynes o Sraffa, oltre che gli ‘equilibristi’ dell’economia marginalista.

Nel tentativo di ribadire l’esattezza della teoria del valore e del plusvalore – anche in termini formali – così come enunciata e sviluppata da Marx e da Engels sulle principali opere dei due autori, ha teso a fornire una lettura della contemporaneità – crisi e imperialismo, in primis – connotata da innegabile originalità rispetto ad altri contributi provenienti anche da quella che l’autore definisce come l’asinistra.
La rivista «Contraddizione» contiene quasi la totalità dei contributi nella forma di articolo di Pala e attraverso una analisi storiografica della stessa è possibile cogliere la sua capacità di leggere la realtà con le categorie originali di Marx fuggendo da una ottusa lettura monolitica,
così come da una ascientifica propensione al ‘nuovismo’ che ha colpito tanti suoi contemporanei.

Non è un caso, probabilmente, che Pala tra i pochi a ‘prevedere’ la crisi esplosa nel 2008 in quanto frutto dell’ultima grande crisi del capitale che ha avuto origine già all’inizio degli anni settanta, dalla fine degli accordi di Bretton Woods (che ne furono non la causa ma la prima forma fenomenica).
Così come per Marx, anche per Pala «la scienza è una forza motrice della storia, una forza rivoluzionaria» (Engels, ibidem).

Pala è stato dunque, prima di tutto, uno studioso rivoluzionario, collocando le proprie conoscenze al servizio della lotta di classe, rimanendo di conseguenza estromesso dai circuiti accademici più prestigiosi. Contribuire in un modo o nell’altro all’abbattimento della società capitalistica e delle istituzioni statali che essa ha creato, contribuire all’emancipazione del proletariato moderno al quale (…) ha dato la coscienza delle condizioni della propria situazione e dei propri bisogni, la coscienza delle condizioni della propria liberazione: questa è stata la sua reale vocazione.

La lotta era il suo elemento. Ed ha combattuto con una passione, con una tenacia e con un successo come pochi hanno combattuto. (Engels, ibidem) Grazie alle moderne tecnologie, il suo nome e la sua opera vivranno in un lungo presente i cui confini verranno segnati dalla storia, giacché quasi tutti i suoi scritti sono già liberamente disponibili in formato cartaceo o in archivi informatici per coloro che hanno o avranno voglia di approcciarsi allo studio di Marx con un intento puramente rivoluzionario e dunque scevro da ogni forma di subalternità ideologica.

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7 Commenti


  • Pinuccia Gagliano

    Grazie Francesco. Per quel periodo che ci siamo a lungo scritti, e per la sua storia che da sé lo sprigiona, farò quanto in mio umile potere
    affinché “la scienza continui ad essere forza motrice della storia. Una storia rivoluzionaria.
    Pinuccia Gagliano


  • Leonardo

    Sono tra chi ha avuto la fortuna di frequentare il suo corso in anni ormai lontani, quando il mondo (per lo meno il nostro mondo occidentale) stava cambiando pelle. Non per una muta stagionale, ma per il resto delle nostre vite.
    Gli sono grato per aver insegnato, a me come ad altri, a riconoscere molta inutile peluria e ciarpame che invadeva l’ex ‘lato cattivo’ della Storia come una opportunistica e soffocante gramigna. Non è necessario condividere tutto di Gianfranco Pala per riconoscere il suo contributo alla nostra consapevolezza del mondo grande e terribile.
    Esprimo il mio cordoglio a Carla e ai figli.


  • Giancarlo Staffo

    Lo ricordo con affetto, sia per la sua grande capacità di studioso marxista che come compagno paziente che ho avuto la fortuna di incontrare alcuni anni fa. Ci mancherà a tutti.


  • Franco Crupi

    Grazie Professore. Grazie Compagno Gianfranco per i tuoi studi e la tua militanza.!


  • Giorgio Gattei

    Ho sempre letto gli scritti di Gianfranco con la massima attenzione perché ogni volta imparavo qualcosa. Ma soprattutto ho imparato da lui l’uso dello stravolgimento ironico come strumento di conoscenza che ha impiegato magistralmente in “Pierino e il lupo” e nel meno noto (con Aurelio Macchioro) “Dialogo sopra un minimo sistema di economia”. Amava Marx “alla lettera” e perciò non apprezzava Sraffa la cui analisi mi smontava davanti agli occhi mostrandomene tutti i pericoli, ma così anche costringendomi a “rimontarla” in forma sempre più rigorosa. Insomma, mi sei stato maestro e per questo conserverò il tuo ricordo nel mio cuore.
    Giorgio Gattei


  • Elisabetta Basile

    Ho lavorando a lungo con Gianfranco Pala nell’ambito del Corso di Laurea in Economia della Cooperazione Internazionale e dello Sviluppo di Sapienza Università di Roma. Gianfranco è stato sempre un docente molto presente e molto generoso con gli studenti che hanno contraccambiato la sua disponibilità con affetto e partecipazione. Ricordo ancora con nostalgia e anche con soddisfazione i molti incontri seminariali organizzati insieme, che gli studenti frequentavano e animavano con vivacità e passione. In questi incontri Gianfranco aveva sempre il ruolo di voce critica e autorevole. Quei seminari erano una componente importante nel progetto formativo che portavamo avanti insieme nel Corso di Laurea. Grazie Granfranco.


  • Nicolo’ Bellanca

    Ho conosciuto e frequentato Gianfranco Pala negli anni 1990. Ho curato assieme a lui una raccolta di scritti di Giulio Pietranera. Lo ricordo con affetto, per le critiche taglienti e ironiche, dalle quali ho molto imparato. E per la grande capacità di offrire una lettura ‘generosa’ di Marx e del marxismo.

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