Dal 7 ottobre ad oggi sta continuando impunito lo sterminio del popolo palestinese. Nella sola striscia di Gaza, il più grande campo di concentramento della terra, ad oggi sono più di 14 mila i civili palestinesi uccisi dalle bombe sioniste, di cui più di 6 mila bambini e 4 mila donne.
In occidente il sostegno a spada tratta al regime di occupazione sionista passa per il silenzio dei media e dei mezzi di informazione, o peggio ancora la propaganda che distorce le informazioni, passa per i finanziamenti e gli accordi di cooperazione economica e militare come quelli stretti dal Ministero dell’Università e Ricerca con gli atenei israeliani, passa per la repressione delle lotte pro Palestina, dalle manganellate della polizia agli studenti come a Firenze, fino alle aggressioni squadriste contro singoli attivisti e solidali.
La violenza e il silenzio servono per nascondere i crimini contro l’umanità che stanno provocando più di 1,7 milioni di sfollati, il collasso completo delle strutture ospedaliere che vengono prese di mira dai bombardamenti, la morte per mancanza di viveri e medicinali delle decine di migliaia di feriti.
Se il nostro Governo, il MUR ed i vertici delle nostre Università si dimostrano apertamente conniventi con questo genocidio, noi studentesse e studenti non accetteremo in silenzio questa complicità e ci impegniamo ad organizzarci per bloccare il genocidio palestinese.
L’ondata di occupazioni che ha investito il paese con gli atenei di Padova, Venezia, Napoli, Roma, Genova, Torino, Bologna, Macerata, Cosenza, Pisa al fianco della Palestina per rompere gli accordi e finanziamenti internazionali con l’apartheid israeliano sono un dato non oscurabile.
Abbiamo condannato senza se e senza ma l’ipocrisia del mondo accademico con le sue bandiere di pace da una lato, e gli accordi con l’industria bellica dall’altro, preteso l’interruzione immediata degli accordi con gli atenei israeliani, collusi con l’apparato militare e di difesa sionista e degli accordi con la filiera bellica che vede colossi come Leonardo spa finanziare lautamente hub di ricerca e progetti universitari.
Questo è un segnale che il mondo degli studenti universitari sta con la Palestina, e non con i Rettori dei singoli atenei, o con la Ministra dell’Università, che sono riusciti a mandare solo fumosi messaggi di pace sempre tesi a indicare un simmetria impossibile tra Israele e Palestina.
Dalle tante iniziative in università che si sono moltiplicate settimana dopo settimana e intrecciate con le piazze oceaniche; dalle raccolte firme fiorite in quasi tutti gli atenei su spinta sia studentesca che dei docenti; dalle occupazioni che continuano ad allargarsi: portiamo avanti la lotta, organizziamo il boicottaggio accademico in tutto il Paese!
In continuità con il percorso avviatosi con l’assemblea nazionale del 19 novembre a Roma “Rompere ogni complicità tra Italia e Israele“, per approfondire i temi più cruciali, capire come poter coordinare le iniziative di lotta ci vogliamo riunire in un’assemblea nazionale universitaria telematica il prossimo 7 dicembre alle ore 18:00.
L’assemblea sarà composta in due blocchi di interventi, quella programmata con contributi di analisi e approfondimento e una seconda parte libera di dibattito e confronto con le città università in mobilitazione da Torino a Bari.
Nella prima parte sono previsti gli interventi di:
• ALESSANDO PERRI – Comitato “Angelo Baracca”;
• MONI OVADIA – artista e intellettuale;
• CAMPAGNA BDS ITALIA;
• CHIARA FISCONE – aderente all’appello accademici e ricercatori per il cessate il fuoco e lo stop alla collaborazione universitaria con Israele.
Contattaci per ricevere il link sui nostri canali social o scrivendo alla mail cambiarerotta.ogc@gmail.com
Al fianco del popolo palestinese, contro la complicità del mondo accademico nella filiera della guerra e del genocidio perpetrato dal regime sionista!
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