Menu

Anti-semiti da importazione

L’accusa di anti-semitismo che rivolgono gli zeloti a qualsiasi persona che accenni a correlare il genocidio dei palestinesi con la shoà, che per loro va ricordata essere solo degli ebrei, oltre che platealmente falsa ha altre implicazioni.

I post-fascisti nostrani si sbracciano a schierarsi con la comunità ebraica per il genocidio subito, ma questo solo perché i loro padroni yankee sono protettori degli zeloti israeliani e perché loro stessi riconoscono le comuni idee razziste dando così una “pulita” alla propria immagine di melma: se potessero – e il tempo regala sempre sorprese – tornerebbero subito al loro sport preferito, la caccia al giudeo!

Quello che sottende  la denuncia di questo “anti-semitismo” è l’odio verso i palestinesi e gli arabi/mussulmani in genere, che – nel caso dei  palestinesi va ribadito – sono semiti anche loro.

Post-fascisti e zeloti, quindi, sono a ragione e pienamente anti-semiti e gli va rinfacciato sempre!

C’è però un altro sottointeso dietro tutta la questione Occidente-Israele ed è il colonialismo.

Non sto parlando del colonialismo degli imperi passati occidentali (anche degli USA che si presero le ex colonie spagnole, Filippine, Porto Rico, Cuba, Guam e isole Marianne), ma a quello odierno per cui ai vertici dei paesi ex-sovietici sono stati imposti leader made in USA.

E non solo, basta vedere il presidente della Georgia, una francese oriunda georgiana che da ambasciatrice di Francia in quel paese è diventata “capo” di quella stessa nazione e così via per altri  stati dell’est europeo.

Anche per gli zeloti vale la stessa idea coloniale, ma normalmente si pensa – per chi vuole vederlo, ma non i nostri mass-media e politici – per cui nella West-Bank i coloni si impongono con insediamenti armati e violenti.

Nella realtà esiste anche un altro colonialismo degli zeloti per cui essi, dallo stato di Israele, impongono o favoriscono loro leader presso le comunità israelite nel mondo e in occidente in particolare.

L’Italia non fa eccezione, perché la leader del UCEI è una israeliana, Noemi Di Segni, figlia di emigrati italiani in Israele ed ex militare dell’IDF.

La mentalità colonialista della signora Di Segni è esplicita perché nell’azione della sua carica nella colonia italiana impronta la sua azione affinché sia sempre centrale l’appartenenza, il riferimento e la centralità di uno stato straniero – quello d’Israele – che non è una realtà semplicemente religiosa, ma uno Stato con tutte le negatività che ne derivano.

Un esempio eclatante per lo Stato israeliano, ma totalmente oscurato dai nostri mass-media, è il rapimento dell’israeliano Vanunu avvenuto a Roma perché aveva svelato il programma militare atomico degli zeloti.

Vi sono altri esempi del colonialismo israeliano verso gli ebrei italiani, ma per brevità non li menziono.

La signora Di Segni, anche sulla manifestazione nel giorno della memoria dimostra apertamente la sua mentalità colonialista per cui andava impedita la manifestazione per il 27 gennaio indetta per il genocidio commesso a Gaza perché sarebbe “anti-semita” in quanto effettuata in un giorno “sacro”.

Ma il problema vero è che tale manifestazione denuncia l’azione stragista del governo israeliano a lei tanto caro.

Per la signora Noemi Di Segni il problema è sempre lo stesso, il sostegno allo Stato israeliano; ma ogni tanto si ricorda che esiste una comunità israelitica italiana dal punto di vista religioso?

La signora Di Segni riesce ogni tanto a ricordarsi che gli ebrei italiani hanno altra storia (e che storia!) diversa da uno stato razzista che pratica l’apartheid?

Il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir denuncia la Corte internazionale di giustizia per aver emanato una serie di misure provvisorie contro Israele, etichettando l’organismo internazionale come “antisemita”. Il ministro esorta a ignorare le decisioni della corte, affermando: “Le decisioni che mettono in pericolo la continua esistenza dello Stato di Israele non devono essere ascoltate

L’azione “anti-semita” (nella fattispecie contro i palestinesi) della signora Di Segni è gravemente pericolosa per gli ebrei italiani, perché negando ogni spazio e legittimità a chi denuncia il genocidio a Gaza (e la Corte di Giustizia Internazionale ha sentenziato ne sia competente, quindi fondata l’accusa), accomuna tutti  gli israeliti italiani agli zeloti che lo scempio stanno facendolo contro i palestinesi, esponendoli innocenti a ritorsioni da parte degli imbecilli e dei razzisti.

Un esempio chiaro di ritorsione stupida è lo sfregio del murales a Milano dei Simpson con le divise da deportati ebrei, ma la risposta semplice è: che c’entrano le vittime di genocidio del passato con i genocidi di Gaza di oggi?

Forse invece valeva la pena fare un murales dei Simpson-ebrei deportati che soccorrono  i Simpson-palestinesi assassinati!

Anche se la signora Di Segni stima gli antifascisti, e in particolare l’ANPI, problematici verso l’ebraismo, è il caso di ricordarle che al contrario dei post-fascisti con cui ha continue frequentazioni, gli unici e veri difensori degli israeliti italiani sono e saranno sempre loro.

Anche se lei non lo vuole vedere e riconoscere. Punto.

 * Anpi Trullo- Magliana

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • albertogabriele

    Tutto giusto
    per fortuna in Georgia pero’ non comanda questa donna estremamente reazionaria e filoamericana, c’e’ un governo moderato abbastanza equilibrato che cerca di mantenere buone relazioni con la Russia e di non fare diventare il loro paese una nuova Ucraina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *