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La Nato nel panico per le dichiarazioni di Trump

Un brivido corre lungo la schiena degli esponenti della Nato e del blocco euroatlantico. A provocarlo sono le parole dell’ex presidente degli Stati Uniti e candidato alla presidenza Donald Trump.

Le dichiarazioni di Trump sui Paesi membri della Nato che non spendono abbastanza per la difesa mettono i militari statunitensi ed europei a rischioè stata la replica in una dichiarazione scritta del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

Ogni insinuazione che gli alleati (della Nato) non si difenderanno reciprocamente mina la nostra sicurezza, inclusa quella degli Stati Uniti, e mette le vite dei militari statunitensi ed europei a rischio”, ha detto Stoltenberg. “Mi aspetto che gli Usa resteranno un alleato della Nato forte e impegnato, indipendentemente da chi vincerà le elezioni presidenziali”, si legge nella dichiarazione.

Il tutto nasce da un evento elettorale a cui Trump ha partecipato ieri nella Carolina del Sud, dove è tornato all’attacco dei Paesi membri della Nato che non destinano sufficienti risorse alla difesa, minacciando di non proteggerli nel caso in cui tornasse alla presidenza degli Stati Uniti.

Trump ha lanciato l’ultima provocazione in un comizio elettorale a Conway nella South Carolina, raccontando un aneddoto relativo ad una riunione della Nato avvenuta durante la sua presidenza. In tale occasione Trump rivela di aver detto ad un altro capo di Stato che, con lui al comando, l’America non avrebbe difeso nessun Paese considerato “delinquente”, cioè inadempiente verso l’aumento delle spese militari ad almeno il 2% del Pil.

Il giornale statunitense Politico ha inoltre riportato di recente il racconto del commissario Ue Thierry Breton di una conversazione privata avvenuta al World Economic Forum di Davos del 2020 tra Trump e la von der Leyen. “La Nato è morta e noi ce ne andremo”, avrebbe detto Trump in quell’occasione ribadendo che non avrebbe aiutato gli alleati a difendersi da un’eventuale aggressione della Russia.

Lo sviluppo degli avvenimenti aveva reso quell’ammonimento – ritenuto all’epoca una bizzarria del presidente Usa – uno scenario più realistico. Un anno dopo era stato Macròn a decretare la “morte cerebrale della Nato“.

Poi il partito atlantico aveva ripreso vigore a seguito dell’intervento militare russo in Ucraina nel febbraio del 2022 riuscendo a ricompattare ed addirittura ad allargare l’alleanza. Ma il rischio che si sia trattato di un consolidamento fittizio comincia a palesarsi. Molto dipenderà dalle elezioni statunitensi di novembre.

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