All’interno della settimana di agitazione nazionale contro il bando MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e dello sciopero dell’intero comparto universitario del 9 aprile, è urgente portare la voce della comunità studentesca e accademica di tutti gli atenei d’Italia anche sotto la Farnesina, sede del ministero promotore del bando per richiederne il ritiro immediato.
La vittoria degli studenti di Torino, di Bari e della Normale di Pisa in mobilitazione ha dimostrato che vincere è possibile.
Dopo che l’UniTo ha rifiutato di partecipare al bando per la cooperazione scientifica, tecnologica e industriale con Israele e che il rettore dell’UniBa si è dimesso dalla Fondazione Med-Or, anche la Normale di Pisa non parteciperà al bando e in tantissimi atenei si è rilanciata la mobilitazione: l’occupazione dei rettorati della Sapienza e dell’UniBo, le mobilitazioni continue nelle università a Trieste, Napoli, Padova, Milano, Torino, Venezia e non solo.
“È il momento di unire le forze con tutta la comunità accademica: docenti, ricercatori, dottorandi e personale tecnico che hanno espresso con un’importante appello nazionale la loro contrarietà al bando” scrivono in un comunicato gli studenti universitari in mobilitazione ormai da settimane.
“Come strumento di complicità politica, economica e ideologica con il regime di Apartheid e il genocidio in corso in Palestina, l’accordo che contestiamo rappresenta un tassello importante nel sostegno che l’Occidente, Italia in prima fila, fornisce a Israele da decenni.
Attesta, inoltre, il criminale coinvolgimento del sistema universitario e di tutta la filiera formativa all’interno della macchina bellica e del complesso sistema di oppressione messo in campo da Israele”.
Il 10 aprile scadrà il bando varato dal MAECI per la cooperazione scientifica e industriale con Israele e che vorrebbe coinvolgere nuovamente le università italiane nella complicità con il genocidio dei palestinesi in corso a Gaza. Di fronte al genocidio in corso, insieme ai venti di guerra che soffiano in tutto il mondo, è ora di rompere questa complicità.
Per martedi 9 aprile, giorno precedente la scadenza prevista per il bando 2024, è stato convocato dagli studenti un grande presidio sotto la Farnesina, per ribadire la necessità di un ritiro immediato dell’accordo e proseguire nella lotta a sostegno del popolo palestinese e della sua resistenza.
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