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Decreto 407, meno diritti per gli invalidi civili

Una storia che sembrerebbe impossibile, se non fossimo in un paese dove ormai lo stato di diritto non esiste quasi più: questa la mia storia: sono invalido civile al 75%, mi hanno diagnosticato un disturbo schizo affettivo (Bipolare che ha avuto almeno una crisi psicotica nella vita).

Un martedì mattina stavo lavorando quando mi è arrivata una telefonata dai sindacati: mi comunicavano che col decreto 407 chi anche viveva da solo ma non aveva reddito, non era sposato e non aveva figli, doveva presentare un nuovo Isee con l’Isee dei genitori, sperando che ci vada d’accordo, c’è inoltre da ricordare che molto facilmente un invalido fa fatica a fare una famiglia e ad avere dei figli rispetto ad una persona normale, per cui non sono poche queste persone.

Mi è cascato il mondo addosso: i miei genitori prendono un isee non molto alto ma sufficiente a farmi perdere, anche se di poco, tutte le agevolazioni che mi permettono di sopravvivere: avrei superato il limite per poter tenere la casa popolare in cui abito dal 2018, col rischio di perderla, non ci sono le condizioni per poter tornare ad abitare con i miei, per cui dovrei chiedere ai servizi sociali di attivarsi per cercarmi un alloggio protetto.

Ho parlato con l’assistente sociale e mi ha rassicurato, non mi avrebbero sbattuto fuori sui due piedi. Inoltre non è semplice trovare un alloggio protetto, con i tagli ai servizi sociali, questi alloggi sono pochi e lunga la lista d’attesa.

Se uno non ha un buon rapporto con i propri genitori e non può rientrare in casa con loro, dove va a stare dati i tempi burocratici dei servizi sociali?

Perderei l’assegno di inclusione (ex reddito di cittadinanza), e dovrei vivere solo con le 340 euro dell’assegno di invalidità. Perderei la carta agevolata dei trasporti, ma questo è il meno male, andrei in bicicletta. E infine perderei l’esenzione dal tiket dei farmaci E02 e io prendo parecchi farmaci a causa della mia invalidità.

Morale di tutta questa storia è che si può pensare bene e dire che il legislatore ha fatto un pasticcio e non si è reso conto dei danni che ha creato, o pensare male, che come diceva Andreotti, a volte ci si azzecca: ovvero che il legislatore era perfettamente consapevole di queste conseguenze, ma voleva assecondare il pensiero perbenista che vede in chiunque prende un sussidio dallo stato un furbetto che va punito, e ci si dimentica che poi si fanno condoni ad evasori fiscali che forse contano elettoralmente di più.

Ho sentito poi strane giustificazioni a questo decreto: che serve per fare uno screening delle condizioni dei percettori dell’assegno di inclusione, in modo da colpire i furbetti che dichiarano di vivere da soli e poi non lo fanno, ma non si capisce come questo decreto possa individuare questi casi.

Altri dicono che è stato fatto per colpire i figli di genitori ricchi che si dichiarano nullatenenti. Ma questo come il caso precedente non corrisponde a verità, questo decreto non è fatto per colpire i furbetti, infatti basta avere un reddito di poco meno di tremila euro che si può presentare l’Isee in proprio, non col reddito dei genitori.

Se volessero colpire i furbetti dovrebbero fare più controlli che ora, data la quasi estinzione dei percettori dell’assegno di inclusione, potrebbero essere più facili.

Questo decreto costringe persone di quasi sessant’anni ad essere mantenute da genitori ultraottantenni, che con ogni probabilità devono affrontare spese mediche data l’età (mio padre deve rifare i denti e non può andare da un dentista qualsiasi, va col dentista del servizio sanitario nazionale, perché non ha soldi).

Ovviamente di questo decreto non si è diffusa notizia, ma è ovvio, come si fa a dire che il governo toglie l’assegno di inclusione anche a una parte di invalidi? Meglio parlare di Fedez e Ferragni, e vantarci di essere un paese democratico.

* da Facebook

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