I potenti del mondo hanno deciso di incontrarsi a metà giugno in Puglia, esclusa naturalmente la Russia che è a pieno titolo nei Brics e cofondatrice di questa nuova potenza multipolare.
Il G7 in Puglia discute il più oneroso piano di riarmo dell’ovest in seguito alla seconda guerra mondiale e dopo la guerra fredda. Un progetto militare già avviato e consolidato da tempo dagli Stati Uniti e dai Paesi alleati del G7. Ottemperando alla espansione di una pericolosa politica e deriva neoliberista e capitalista. Che è del resto negli obiettivi neoliberisti dei potenti del mondo e del potere supremo, ossia il G7 in questo caso.
Sul tavolo del G7 sussiste un piano di riarmo da 10mila miliardi di dollari. Un quadro pluriennale come si evince da una notizia apparsa nell’ambito dell’agenzia comunicativa e informativa dell’Ansa.
Una narrazione tossica e una propaganda nociva: fattori inquietanti
Tutti hanno capito che lor signori governanti si vantano di una narrazione che non ha nulla a che vedere con le questioni umanitarie: ossia vogliono attivare un immane piano di riarmo a discapito della popolazione civile. Tutto questo minaccia di prosciugare i fondi delle nazioni coinvolte nel G7 e così ipotecare il futuro della nostra umanità.
I potenti del mondo si riuniscono come una comunità neocoloniale per ipotecare il futuro del mondo
Utilizzare una cifra così abominevole da impiegare a scopo militare riporta a profonde questioni etiche e sociali che affliggono da sempre e sempre più le nostre società e i popoli tutti. Quindi 10mila miliardi di dollari impiegati in armamenti sia convenzionali che nucleari e per fomentare e imporre guerre e genocidi sono una questione crudele e cinica rispetto ai problemi veri della sicurezza e dello stato sociale nel suo complesso, e delle aperte ferite delle varie questioni umanitarie.
Si disprezzano i problemi veri e impellenti. Come lo stato sociale e la fame nel mondo
Così sono messi in secondo piano gli impellenti problemi dell’umanità intera. Basterebbe una cifra molto minore a quella impiegata per il riarmo al fine di sradicare l’estrema povertà e evitare l’eccesso di mortalità infantile che affligge soprattutto le nazioni meridionali del mondo: il cosiddetto sud del pianeta.
Il G7 contro il resto del pianeta con l’impiego di mezzi militari e nucleari
Il gruppo delle nazioni G7 si sta preparando a un attacco, a un dissidio militare permanente con il resto del mondo, piuttosto che affrontare e risolvere concretamente e in modo basilare e risolutivo le questioni e le problematiche universali che affliggono l’umanità.
Noi società civile vogliamo risolvere i problemi drammatici che affliggono l’umanità
I leader del G7 conoscono benissimo quello che si stanno apprestando a compiere. E sanno che sarebbe sufficiente una minima quota degli investimenti militari per risolvere completamente le problematiche collegate alla fame nel mondo, a eradicare le malattie endemiche e ridurre in modo molto significativo la mortalità infantile. Secondo l’Unicef ogni tre secondi nel mondo un bambino con meno di cinque anni muore. Quindi vengono uccisi per malnutrizione e per malattia 9 milioni di bambini ogni anno. Ma al G7 evidentemente non interessa tutto questo. Preferisce non salvare i bambini del pianeta e al contrario i governanti del G7 si armano fino a denti come un comitato di affari neocoloniale e fascista.
Il riarmo a discapito e contro le popolazioni vulnerabili e più fragili
La disparità tra investimenti militari e le problematiche urgentemente imminenti delle popolazioni vulnerabili e più fragili sottolinea un dissidio etico, ancor prima che morale, che la comunità internazionale deve assolutamente affrontare.
Si attui finalmente l’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile!
Troppe sono le nostre esigenze come società civile e la loro risoluzione che vengono disattese. L’Agenda ONU 2030 è un elenco di promesse disattese e quindi non mantenute che servivano a calmierare l’inquietudine dell’opinione pubblica che pretende al contrario solidarietà e giustizia sociale.
Ormai l’Agenda 2030 sembra carta straccia
Piuttosto che realizzare i 17 obiettivi di Agenda ONU, i governanti del G7 si riuniscono in Puglia per concordare un vasto piano di riarmo.
Pretendiamo un futuro a misura di persona privo di armi, guerre e genocidi
Dobbiamo pretendere giustamente un futuro a misura di persona prendendo come esempio e realizzando gli obiettivi di Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. È necessariamente impellente affrontare le cause profonde delle guerre, dei conflitti armati e delle questioni umanitarie globali.
La propaganda dei potenti minaccia l’intera umanità con il rischio dell’escalation militare e dell’apocalisse nucleare
È una violenza inaudita nei confronti dell’intera umanità parlare così spesso in modo disinvolto e spudorato e inquietante di guerra nucleare. In queste ultime settimane sta prendendo forma il programma di eventi con cui la popolazione e la cittadinanza attiva globale risponde e controbatte al piano di riarmo del G7.
Un Contro Forum G7 per affrontare le emergenze umanitarie
Il G7 si svolgerà in Puglia dal 13 al 15 giugno 2024. E il Contro Forum G7, organizzato da molteplici sigle di enti e associazioni e organizzazioni della cittadinanza attiva, al contrario e in tutta risposta al potere, prevede al centro la trattazione delle tematiche e della complessità delle sfide globali universali: dalla pace alla tutela ambientale al disarmo alle migrazioni forzate alle guerre e a tutti i conflitti armati fino ad arrivare alla più importante: il nucleare.
Il Contro Forum G7 rifiuta l’economia di guerra
Il Contro Forum G7 vuole evidenziare le costanti preoccupazioni della società civile rispetto all’incombenza di una rigida militarizzazione dell’intera economia, quindi di un’economia di guerra. E si prende in considerazione la corsa al riarmo che sempre più prevarica nelle decisioni governative delle nazioni che coinvolgono il G7.
I protagonisti del Contro Forum G7 sono gli ecopacifisti e attivisti per la pace
Come ecopacifisti e attivisti per la pace sottolineiamo l’importanza degli obiettivi di Agenda Onu 2030 e la quantomai impellente necessità, insieme all’urgente bisogno di una risoluzione, e di una lotta globale e universale contro la povertà, la fame, e le disuguaglianze nel loro complesso, affrontando i problemi della sostenibilità, della giustizia ambientale e sociale e del disarmo nucleare in questa malefica e terribile congiuntura di riarmo e di escalation bellicista e militare.
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Tiberio
Basta rileggersi le risoluzioni della Conferenza di Monaco del 1938 per sapere come andrà a finire.