Menu

Merendina e moschetto. Bambini in caserma a Fagnano Olona

Il caso sollevato dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università a proposito dei fatti della Scuola Materna di Fagnano Olona ha avuto una certa risonanza e non solo a livello locale.

Si tratta di una situazione a nostro avviso sintomatica di ciò che sta avvenendo su scala nazionale quanto a militarizzazione del mondo dell’istruzione e che abbiamo segnalato in un primo articolo sui nostri canali (https://osservatorionomilscuola.com/2024/06/07/scuola-materna-di-fagnano-olona-va-come-far-indossare-lelmetto-e-militarizzare-leducazione/) ribadendo come l’educazione alla pace e alla nonviolenza, fondamentali finalità pedagogiche della scuola, non siano compatibili con le pratiche, le posture e i linguaggi militari in quanto cinghie di trasmissione di messaggi legati ai disvalori della guerra, della violenza e della sopraffazione. 

Leggendo alcuni post su FB poi prontamente cancellati ci siamo chiesti inoltre in che modo sia stato davvero possibile far visitare una base militare, preparare bambini e bambine in tenerissima età a “ergersi a difensori della Patria”, far loro indossare una divisa militare e trasformare la scuola “in una base per l’addestramento militare, la battaglia in trincea e un ospedale da campo con le migliori infermiere”.

Al nostro articolo è seguita da parte della dirigente scolastica una risposta improntata alla difesa dell’operato della sua scuola cui abbiamo a nostra volta opposto la nostra posizione in un secondo articolo presente sui nostri canali (https://osservatorionomilscuola.com/2024/06/10/direttrice-scuola-cattolica-di-fagnano-olona-va-giustifica-iniziativa-militaristica-la-posizione-dellosservatorio/) considerando gli aspetti negativi di questo tipo di proposte dal punto di vista didattico ed educativo.

Le risposte della dirigente scolastica inoltre erano risultate poco difendibili sia perchè l’Osservatorio non è “in cerca di visibilità” sia perchè non capiamo come si possa seriamente parlare di “possibilità offerta ai bambini e alle bambine di conoscere il lavoro delle Forze Armate” presentandolo come “indispensabili missioni di pace in giro per il mondo” e non piuttosto come un insieme di azioni di guerra senza alcun risvolto umanitario.

Riteniamo per parte nostra che la missione della scuola sia stimolare nei bambini e nelle bambine l’autonomia e la voglia di conoscere ed esplorare la realtà attraverso l’attività a loro più vicina e congeniale per fascia d’età, cioè il gioco, come sostenuto anche dal pedagogista Daniele Novara (https://osservatorionomilscuola.com/2024/06/11/il-pedagogista-daniele-novara-iniziative-militaristiche-della-scuola-di-fagnano-olona/)

E infine ci chiediamo: come far crescere e alimentare un’etica improntata al rispetto e all’accettazione dell’altro se proprio l’altro diventa un nemico da affrontare in mimetica? 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

3 Commenti


  • Alessandro Di Meo

    alle elementari, parlo ormai di decine e decine di anni fa, ahimé… per due anni ho avuto un maestro prete, abbastanza fascio, che dopo la ricreazione, per la “gioia” degli altri maestri, ci faceva marciare per i corridoi, perchè voleva insegnarci la bellezza dell’ordine militare! Eravamo a Centocelle, alla Fausto Cecconi, anni ’60 e questo ricordo è rimasto indelebile anche se, per fortuna, negli anni mi ha portato a rifiutare l’obbligo della leva e a prestare servizio civile (20 mesi anziché i dodici previsti). I tempi erano diversi, si andava verso la costruzione di una coscienza pacifista antimilitarista e qualcuno cercava di contrastarla, mentre oggi si cerca di ripristinarla. Ma dietro certe “giustificazioni” di facciata c’è sempre, forte e chiara, quella matrice nostalgica del ventennio che ben poco ha a che fare con “i valori” della Patria o altre amenità del genere.


  • Sergio Binazzi

    sta avvenendo ciò che era in voga nel triste ventennio fascista, e abbiamo i mattarella & Co che continuano a sventolare la bandiera dell’antifascismo, della democrazia, della pace e della costituzione. ma che schifo di un paese!!! gli insegnamenti basilari pedagogici si vanno a fare benedire, bambini educati alla economia di guerra anziché alla fratellanza tra popoli, o a passare quei bei momenti della vita che fanno parte dell’infanzia colorati dell’innocenza tipica dell’età.


  • Tiberio

    E’ da quando c’è il governo in carica che hanno sguinzagliato nelle scuole primarie gendarmi e militari per l’addestramento dei futuri Balilla.
    Non sottovaluterei le scolaresche con le bandierine davanti al PdR.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *