Menu

Autonomia differenziata, una legge a forza di pugni

In Parlamento il dibattito sulla legge sull’autonomia differenziata delle regioni prosegue con la maggioranza di governo che intende procedere come un bulldozer per chiudere la partita e pagare la cambiale alla Lega.

Emblematica l’aggressione collettiva di ieri dei deputati della destra (neofascisti e leghisti) contro il parlamentare M5S Donno colpito a calci e pugni dopo che aveva cercato di consegnare una bandiera tricolore al ministro Calderoli ideatore della legge.

Una aggressione per certi versi inquietante vista la concomitanza con il centenario dell’omicidio di Matteotti ma anche indicativa del nervosismo che regna nella maggioranza di governo che invece ostenta sicurezza. Se hai i numeri per imporre le leggi non avresti bisogno di pestare i parlamentari dell’opposizione.

L’arroganza può essere un segnale di forza ma anche di debolezza, questo dipende anche dalla schiena dritta delle opposizioni che fino a oggi hanno agito come se si fosse in normale amministrazione.

In questo senso l’altra opposizione che ha manifestato in piazza il 1 giugno scorso ha mandato un segnale diverso e più radicale di contrapposizione al governo a partire dai settori sociali e non da una visione meramente istituzionale che concede troppo su alcuni terreni.

In un paese già a forte asimmetria e di grande disuguaglianze sociali e territoriali, la legge sull’autonomia differenziata mira a decentralizzare il potere decisionale dello Stato dando alle Regioni a statuto ordinario, forme di autonomia su 23 materie di cui molte strategiche come Salute, Istruzione, Ambiente, Energia. In pratica è una destrutturazione totale dell’universalità dei diritti sociali e una picconata definitiva alla coesione sociale del paese.

Oggi pomeriggio il movimento contro l’autonomia differenziata ha deciso di manifestare in Piazza Montecitorio per “suonare la sveglia” di fronte ad una controriforma costituzionale destabilizzante per le condizioni economiche e sociali e non solo per il Meridione. L’appuntamento è alla ore 17.00.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

8 Commenti


  • Felice Di Maro

    l’universalità dei diritti in Italia è sospesa perché siamo in piena fase fascista. L’atto rappresenta una manifestazione di squadrismo parlamentare con commessi che a guardare le immagini si può affermare che non hanno fatto nulla per impedire questo atto e c’è da dire che era meglio se non fossero intervenuti per niente.


  • Pasquale

    Si chiama squadrismo e questi hanno imparato in fretta, e la cosa più brutta sta nel fatto che succede in aula, quella che dovrebbe essere il tempio della ‘democrazia’. A rincarare la dose oggi è intervenuto un altro ‘onorevole sciagurato’ che ha dichiarato più offensiva ‘bella ciao’ che il gesto della Xmas richiamando l’ideologia comunista invece della Resistenza. Ma un libro questa gente, in vita sua l’ha mai letto? Forse è solo orticaria alla cultura…


  • Tiberio

    Una sinistra che consente al qualunquismo grillino spaventare con il tricolore un ministro leghista è meglio sparisca definitivamente, così facciamo chiarezza.
    I legaiolli stramazzano solo quando vedono falce e martello, sono in preda a una crisi di nervi per il voto da sinistra a Salis e Lucano.
    Pare che l’abbiano capito solo loro… noi no.


  • Luigi

    ricordo il 5 stelle e il decreto genova: ricostruzione delle case abusive a Ischia, aumento dello smaltimento dei fanghi industriali nell’agricoltura. e che dire della tav, del tap dell’Ilva…gigginiello ministro degli esteri che metteva Matera in Puglia…per piacere però non accomunate il Tonno a Matteotti, so che lo state pensando ma vi prego…


  • Sergio Binazzi

    sicuramente sono atti squadristi ma sono anche atti vergognosi, già fanno schifo come parlamentari e dimostrano la loro pochezza e la miseria culturale di un povero paese allo sfascio. che si ammazzino, sarebbe un bene per tutti.


  • Antonio

    Il Fascismo per quanto riguarda l’organizzazione dello Stato era centralista ed unitario… Capisco che ormai il termine fascismo, fascista è diventato un modo di dire per tutto quello che non piace, a cui ci si contrappone…Con l’autonomia differenziata mi pare si vada verso una direzione opposta a quello dello Stato Unitario sabaudo dal 1861 in poi…. Se biosgnaora tornare indietro tanto valeva non farla questa Italia… Noi del Sud che eravamo Regno delle Due Sicilie siamo quelli che ci hanno rimesso di più allora: eravamo progreditii e la nostra banca è stata rapinata dal Piemonte; e ci rimettiamo adesso che ci lasciano poveri dopo averci spolpato in oltre un secolo… Mi sbaglio?


  • Ciccio

    Si, ti sbagli. Il regno borbonico era comunque uno sfascio.


  • Arsenio Stabile

    Sì è vero nel regno borbonico molte cose non funzionavano, ma c’erano alcune realtà di economia non male, come per esempio le acciaierie a Napoli e i prodotti agricoli avevano buoni sbocchi nei Paesi del nord Europa (e questo agli agricoltori padani non piaceva, guarda un pò), ma soprattutto la finanza pubblica Partenopea era in avanzo notevole e questo ai Piemontesi e a Cavour faceva gola perché le casse dello Stato Sabaudo versavano in stato disastroso, un debito alto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *