Menu

Sapienza, a Scienze si spacca l’Assemblea di Facoltà sugli accordi con Israele

Oggi in Sapienza si sono concluse le votazioni in Assemblea di Facoltà di Scienze per una mozione sul boicottaggio accademico di Israele.

La mozione scritta congiuntamente da studenti e professori, che ha ottenuto il 43% dei voti a favore (quasi 200 voti), chiede al senato accademico di sospendere cautelativamente tutti gli accordi con università e società israeliane per ragioni etiche e di rivedere la propria posizione sul massacro a Gaza.

La mozione inoltre propone di inviare una lettera pubblica che chieda conto agli enti di ricerca israeliani delle misure che intraprendono per evitare un proprio coinvolgimento in atti di guerra o in politiche di apartheid e occupazione.

Nonostante non si sia raggiunto il 50% degli aventi diritto al voto richiesto dal preside per pubblicare la mozione in senato e alle istituzioni israeliane, un voto di questo tipo è un segnale importantissimo: crolla l’immagine costruita dalla governance di una Sapienza compatta nel suo sostegno alle politiche criminali e genocide di Israele.

Tate volte in questi mesi gli studenti si sono sentiti dire che un senato unanime nella condanna del boicottaggio dimostrava che chi si stava mobilitando in sostegno alla Palestina era una minoranza di estremisti che giustamente non era rappresentata.

Oggi si è dimostrato che non sono state minimamente ascoltate le voci di studenti, lavoratori e professori, ma si sono stabilite politiche dall’alto (in linea con il governo italiano) per poi criminalizzare qualunque forma di dissenso.

Che sia un esempio per tutte le facoltà d’Italia: i diritti basilari di espressione e voto negli organi istituzionali vanno conquistati con la lotta e la mobilitazione. 

Di seguito riportiamo le lettere della mozione.

Proposta di MOZIONE della Facoltà di Scienze MMFFNN

L’Assemblea della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (AdF nel seguito) intende richiamare, in apertura alla seguente, un articolo della Costituzione Italiana e un articolo del Codice Etico di Sapienza Università di Roma, ai quali conforma la propria attività di ricerca:

  • Articolo 11 della Costituzione italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
  • Articolo 31 del Codice etico di Sapienza: “L’attività di ricerca […] deve ispirarsi ai principi del rispetto della dignità di tutte le persone coinvolte […]. I risultati della ricerca dovrebbero, direttamente o indirettamente, contribuire all’accrescimento delle conoscenze e allo sviluppo e al benessere della società”.

Negli ultimi mesi, la guerra e la conseguente grave crisi umanitaria registrata nella striscia di Gaza hanno aperto un acceso dibattito nell’opinione pubblica internazionale e tra le comunità accademiche che in Italia, e in tutto il mondo, si interrogano sul tema dell’etica della ricerca e sulle sue implicazioni in contesti di violazione dei diritti umani.

L’AdF ritiene che l’università sia direttamente interpellata da ciò che sta succedendo nella striscia di Gaza e abbia il dovere di prendere posizione per scongiurare il rischio di complicità e per richiamare le istituzioni coinvolte alle proprie responsabilità, in accordo agli artt. 3 e 5 della Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Delitto di Genocidio (1948).

La situazione di chi vive e opera in Palestina ha subìto un drastico peggioramento: a partire dall’ottobre scorso, l’esercito israeliano ha ucciso decine di migliaia di persone nella striscia di Gaza, e molte di più sono le persone ferite e mutilate. L’intero sistema educativo è stato sottoposto a forti attacchi: la maggior parte degli edifici scolastici è stato distrutto o danneggiato, le università e le strutture sanitarie sono state quasi tutte rase al suolo.

La risposta del governo di Israele al brutale attacco del 7 ottobre è considerata sproporzionata dagli organismi internazionali preposti, che l’Italia, come sancito dal sopracitato Art. 11 della nostra Costituzione, riconosce quali organi essenziali per assicurare “la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Ciò ha spinto la Corte di Giustizia Internazionale a chiedere che lo Stato di Israele prenda misure atte a prevenire possibili crimini contro l’umanità.

Alla luce di questi eventi e degli obblighi che, come comunità accademica, sentiamo di avere nei confronti della collettività, come sancito dall’Art. 31 del Codice Etico di Sapienza, la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali ritiene fondamentale sollecitare un confronto aperto e franco sulle dolorose circostanze attuali con le istituzioni con cui è impegnata da tempo in collaborazioni scientifiche e culturali. 

In questo contesto, ci appare evidente che l’opportunità di collaborare con altri Atenei, e specificatamente in questo frangente con le università israeliane, debba essere rivalutata alla luce dei princìpi richiamati nel Codice Etico di Sapienza, nella cornice della nostra Costituzione, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dello Statuto delle Nazioni Unite e delle linee guida dell’Unione Europea.

In attesa che siano attivate e rese efficaci tutte le procedure atte a garantire la completa rispondenza delle collaborazioni scientifiche in essere con istituzioni israeliane ai valori del Codice etico di Ateneo, si invitano i responsabili di ricerca di progetti attivi a valutare forme di sospensione cautelativa di suddette collaborazioni.

Date le premessa la Facoltà di Scienze, a fronte di quanto emerso e della dichiarazione di indirizzo da essa votata, auspica che il documento di indirizzo riportato che segue venga presentato e discusso al Senato Accademico, con modi e tempi compatibili con la prassi istituzionale.

Documento di indirizzo della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali sulle tematiche di attualità alle istituzioni competenti

A fronte dell’espressione della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali con mozione votata il 04/07/2024 a maggioranza, auspichiamo che il Senato Accademico valuti l’opportunità di aggiornare la posizione presa in seduta congiunta con il CdA il 16/04/2024 e nelle sedute successive.

La motivazione per aggiornare la discussione sugli accordi con le università israeliane, è da una parte quella di allontanare qualunque dubbio, anche di natura giuridica, sulla possibile partecipazione, anche indiretta, della nostra comunità all’immane tragedia che sta colpendo la popolazione civile della Striscia di Gaza; e dall’altra quella di stimolare una riflessione critica  all’interno delle istituzioni accademiche italiane, internazionali, ed in particolare israeliane che appaiono coinvolte a vari livelli nell’impresa bellica.

Proprio in una fase del conflitto in cui da più parti nel mondo, cominciano ad emergere forti dubbi sulla strategia fino ad ora impiegata dal governo israeliano attualmente in carica.

In particolare, si chiede di riprendere in considerazione l’opportunità di richiamare alle proprie responsabilità etiche, prima di tutto La Sapienza, l’Università italiana, tutte le università libere, ma in modo particolare le istituzioni accademiche israeliane, rivedendo la posizione del nostro Ateneo in merito alla richiesta di sospendere gli accordi in essere con esse, almeno fino al compimento di un processo completo di revisione etica degli accordi (Due Diligence) interno a Sapienza. 

Un panel Sapienza sta elaborando dei rinnovati strumenti di revisione degli accordi attraverso la revisione dei contenuti e del regolamento del CERT, in particolar modo con l’approfondimento delle competenze in merito all’uso duale delle ricerche, e d’altra parte, la CRUI ha istituito una commissione per la stesura di linee guida sull’etica della ricerca.

Al fine di fornire un contributo propositivo in questo contesto, e sperando che le seguenti proposte di discussione possano permettere la riapertura di un dialogo costruttivo all’interno dell’Ateneo; si auspica che il Senato Accademico e gli altri organi competenti prendano in considerazione i seguenti punti:

1) Che la composizione del panel Sapienza, che stilerà il nuovo regolamento del CERT, comprenda rappresentanti di tutta la comunità accademica, e veda la presenza deliberante di autorevoli esponenti delle maggiori istituzioni internazionali impegnate sui fronti di guerra per alleviare le sofferenze delle persone rifugiate (ONU, UNHCR, IOM, UNRWA, Medici Senza Frontiere ecc…).

2) Che il nuovo regolamento CERT:

2a) detti le fasi del processo di revisione degli accordi, le condizioni e le modalità di richiesta di valutazione, deliberando in quale fase e in quali condizioni le componenti di Ateneo potranno o dovranno avvalersene;

2b) definisca i parametri di valutazione degli accordi in merito al rispetto dei diritti umani, con particolare attenzione le istituzioni appartenenti a stati terzi impegnati in conflitti bellici;

2c) preveda sistematicamente la revisione di accordi con istituzioni appartenenti a paesi terzi in guerra oppure per cui la congiuntura possa far emergere ragionevoli sospetti di violazioni del diritto internazionale o dei diritti umani.

3) Che, in attesa dell’approvazione del nuovo regolamento CERT e della revisione di tutti i progetti attraverso la procedura prevista,

3 a) Non vengano intrapresi nuovi accordi con Università, Enti di Ricerca e aziende private israeliane o con qualunque azienda bellica;

3 b) Gli accordi in essere con Università, Enti di Ricerca e aziende private Israeliane, siano, al primo termine utile, cautelativamente sospesi.

L’assemblea della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, date le premesse, propone la lettera aperta seguente come strumento di dialogo diretto con la comunità accademica italiana, israeliana ed internazionale. Invita inoltre il Senato Accademico a discutere questa lettera ed eventualmente a farla propria. Il testo in inglese segue quello in italiano. 

Lettera aperta alle istituzioni accademiche israeliane

Alla comunità accademica israeliana,

In questo momento di grande tensione e dolore, in cui la situazione critica degli ostaggi è fonte di sincera apprensione e l’intollerabile numero di vittime civili nella Striscia di Gaza riempie le pagine dei giornali di tutto il mondo, ci rivolgiamo a voi con profonda preoccupazione e speranza di un dialogo costruttivo. 

La risposta del governo di Israele al brutale attacco del 7 ottobre è considerata sproporzionata dagli organismi internazionali preposti, che l’Italia, come sancito dall’Art. 11 della nostra Costituzione, “promuove e favorisce” per assicurare “la pace e la giustizia fra le Nazioni”.

Ciò ha spinto la Corte di Giustizia Internazionale a chiedere che lo Stato di Israele prenda misure atte a prevenire possibili crimini contro l’umanità. Alla luce di questi eventi e degli obblighi che, come comunità accademica, abbiamo nei confronti della collettività, come sancito dall’Art. 31 del Codice Etico di Sapienza, la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali ritiene fondamentale sollecitare un confronto aperto e franco sulle tragiche circostanze attuali con le istituzioni con cui è impegnata da tempo in collaborazioni scientifiche e culturali.

Riteniamo che le università, in qualità di centri di conoscenza e riflessione critica, abbiano il dovere morale di affrontare e discutere questioni di tale gravità.

È proprio in virtù di questa vocazione al dialogo che abbiamo trovato la risposta della VERA alla CRUE spagnola un primo passo verso un dialogo costruttivo che le istituzioni accademiche dovrebbero coltivare, anche (e soprattutto) in tempi difficili come quelli in cui viviamo.

Vorremmo dunque cogliere l’occasione per instaurare con voi un tale dialogo sulle posizioni che le vostre istituzioni accademiche stanno adottando in merito alla tragica situazione della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, e in particolare riguardo alle seguenti questioni che suscitano ampio dibattito nella nostra comunità accademica.

In primo luogo, siamo profondamente scossi dalla quasi totale distruzione delle scuole e delle università nella Striscia di Gaza e desideriamo conoscere la posizione che avete adottato in merito a questa grave situazione.

Considerando il nostro impegno verso la libertà accademica, desideriamo inoltre conoscere il vostro atteggiamento verso le voci dissidenti di chi, nelle vostre istituzioni, si esprime contro la situazione attuale a Gaza, e in particolare come la libertà di dissenso e di espressione su questo tema venga garantita, anche alla luce degli arresti e delle detenzioni senza processo di colleghi palestinesi.

Ribadiamo il principio per noi fondamentale che l’attività di libera ricerca debba anche essere libera da interessi militari per poter “contribuire allo sviluppo e al benessere della società”, quindi desideriamo conoscere il legame tra le vostre attività di ricerca e lo sviluppo di armi e tecnologie utilizzate a Gaza e nei territori occupati in questi mesi o in passato.

Infine, siamo interessati a conoscere le azioni che avete intrapreso per contrastare la violazione dei diritti umani dettagliata nei rapporti delle Nazioni Unite e delle ONG, per esempio mettendo in discussione le collaborazioni attive con aziende che operano nei territori occupati.

Riteniamo che una vostra risposta nel merito delle questioni che solleviamo sarebbe un elemento fondamentale per stabilire un dialogo aperto e sincero che non pregiudichi future collaborazioni e possa anzi contribuire a una migliore comprensione reciproca e, in ultima analisi, a un futuro più pacifico e giusto per tutte e tutti. Vi ringraziamo anticipatamente per l’attenzione e il tempo che vorrete dedicarci.

Restiamo in attesa delle vostre risposte e siamo disponibili a partecipare a discussioni o incontri per approfondire questi temi.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *