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Chi ha ancora paura di Leyla Khaled?

Leyla Khaled oggi è una donna di ottanta anni, è membro del Consiglio Legislativo Palestinese e dell’Unione delle Donne, vive in Giordania ed è ritenuta vicina al Fronte Popolare di Liberazione della Palestina.

Leyla Khaled è una figura militante iconica della resistenza palestinese. Era lei la “Voce della Palestina” che da due aerei dirottati a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta aveva trasmesso al mondo le istanze del popolo palestinese per la propria autodeterminazione. Tra l’altro i due dirottamenti aerei che hanno visto protagonista Leyla Khaled si sono conclusi senza alcuna vittima. Ed è stata lei l’icona palestinese finita in immagini, canzoni, video e documentari.

Leyla Khaled, anche per ovvi motivi anagrafici, da anni va ai dibattiti dove viene invitata in vari paesi o interviene da remoto lì dove l’ignavia o la complicità dei governi le impedisce di esserci di persona.

Oggi questa donna di ottanta anni ancora turba i sonni dei sionisti e degli ipocriti che da questi si fanno condizionare.

E’ il caso di quanto è accaduto all’università La Sapienza di Roma dove Leyla Khaled è stata invitata a parlare – da remoto – in un dibattito organizzato dagli universitari di Cambiare Rotta nella giornata di oggi.

Immediatamente è scattata la campagna di linciaggio contro l’iniziativa di giornali filo-israeliani come Il Foglio e della stampa di destra, ma ad accodarsi a questa campagna sono arrivati subito esponenti politici del Pd e di Fratelli d’Italia, in modo del tutto convergente e trasversale.

Ma fin qui siamo però nell’ambito della lotta politica e ci sta che ognuno faccia la sua parte.

Viene da chiedersi però dove ci sia onore e dignità nell’accanirsi ancora contro una donna di ottanta anni che è parte e protagonista della storia contemporanea di questa parte di mondo. Abbiamo letto in questi giorni lo sdegno generalizzato contro chi si è accanito verso un’altra donna anziana anch’essa protagonista di pagine drammatiche della storia europea. Il buonsenso o un minimo senso dell’onore avrebbe fatto sì che questo rispetto intervenisse anche in questo caso.

Diventano più odiose però il pressing e le minacce contro i docenti universitari invitati al dibattito e che alla fine hanno scelto di declinare l’invito, alimentando così un clima di intimidazione che ha un retrogusto un po’ mafioso che non fa onore alle istituzioni accademiche.

Gli studenti di Cambiare Rotta hanno deciso di tenere comunque la loro assemblea e di mantenere l’invito ad intervenire per Leyla Khaled. L’appuntamento è alle ore 16.00 alla facoltà di Fisica della Sapienza, gli studenti hanno invitato anche la redazione del nostro giornale. Ci saremo.

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1 Commento


  • Sergio Binazzi

    l’occidente e i suoi fidi sgherri attraverso il mainstream oltre a raccontare balle e a voler continuamente affermare la propria supremazia culturale sugli altri popoli e su tutti coloro che sostengono posizioni a loro contrastanti, in realtà hanno delle enormi paure, poiché è pura verità. lo dimostrano ampiamente con le loro censure a tutto ciò che li contrasta. nella vita in genere se una persona sa di essere nella ragione non teme il contraddittorio.

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