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Bologna. La Digos blocca il candidato alle elezioni regionali

Un dibattito elettorale ma senza invitare tutti i candidati alla presidenza della Regione per le elezioni di domenica prossima in Emilia Romagna. E’ avvenuto a Bologna nella giornata di ieri.

Federico Serra terzo candidato presidente per la lista “Emilia per la Pace, il lavoro, l’ambiente” è stato infatti bloccato dalla Digos all’entrata del teatro che ospitava il dibattito con i candidati presidenti organizzato dalla testata locale Il Resto del Carlino. L’idea che le elezioni possano svolgersi escludendo alcuni candidati dai momenti di confronto pubblico è decisamente inaccettabile e restituisce la realtà di elezioni continuamente truccate. In parte questo spiega perché la metà delle persone non vada più a votare.

Si conclude così una campagna elettorale scandalosa, in cui hanno potuto parlare soltanto De Pascale e Ugolini. “Sono due facce della stessa medaglia, dello stesso partito unico del cemento, della guerra e dell’Autonomia Differenziata, a partire da un tema centrale per il nostro territorio, il Passante di Mezzo rispetto a cui entrambi sono d’accordo. C’è una voce fuori dal coro, il candidato presidente Federico Serra sistematicamente escluso dalla maggior parte dei confronti pubblici” denunciano i sostenitori di Emilia per la pace, il lavoro, l’ambiente”

Non basta la disparità di mezzi economici, che sta trasformando il nostro sistema in quello americano, dove vince chi è più ricco, e permette alla destra e al campo largo di spendere centinaia di migliaia di euro in pubblicità sui giornali, nelle radio, sugli autobus, ma hanno monopolizzato anche i dibattiti pubblici, perché evidentemente preferiscono parlare senza contraddittorio.

Se va letta con grande preoccupazione un’affluenza sotto il 50%, dovremmo domandarci ma perché i cittadini dovrebbero andare a votare tra due proposte uguali? Chi ha deciso che le elezioni devono essere soltanto a due?

Così si umilia la democrazia. “Emilia Romagna per la pace, il lavoro, l’ambiente” è una forza politica che ha dovuto rispettare regole durissime, a partire dalla raccolta di 8000 firme su tutta le regione.

Ci sarebbe la tanto declamata “par condicio”, ma affinché non valga solo sul servizio pubblico nazionale, è importante che il Resto del Carlino, il giornale più letto in città e che ha avuto modo di conoscere Serra e la lista in questi mesi, dimostri di essere un giornale al servizio dell’informazione dei cittadini, e non del palazzo.

La democrazia è fatta di regole formali, ma anche di diritti sostanziali: senza diritto alla parola non c’è democrazia.

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1 Commento


  • Sergio Binazzi

    la mia solidarietà al compagno Serra.adesso la cosiddetta democrazia funziona così, fa molto più comodo a chi comanda parlare senza nessuno che li contraddica si è sicuramente certi di aver ragione. siamo di nuovo nel tristemente ventennio fascista.

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