Il giorno successivo alla riuscita manifestazione nazionale per la Palestina di sabato, si è tenuta una riunione nazionale di lavoro che ha fatto il punto del percorso con l’assemblea del 9 novembre ed ha messo in campo i passaggi per consolidare una prospettiva comune e convergente nella solidarietà con il popolo palestinese, sul ruolo di Israele e il rischio di una guerra generalizzata in Medio Oriente e non solo. “L’improvvisa” riaccensione del conflitto in Siria è lì a confermarlo.
La riunione del 1 dicembre ha prodotto un comunicato che riproduciamo qui di seguito e che fissa alcuni primi appuntamenti e il percorso di lavoro per i prossimi mesi.
Sulla manifestazione del 30 novembre, nonostante alcune criticità viste in piazza, le valutazioni espresse nella riunione sono state positive, sia da parte delle associazioni palestinesi che delle realtà solidali italiane. Sullo sfondo restano alcuni commenti critici post-manifestazione in circolazione sui social (pessima abitudine che stenta a morire, ndr) ma che per molti aspetti somigliano più a “falli da frustrazione” che a valutazioni politiche utili per il futuro.
La precipitazione degli eventi sia in Medio Oriente – sulla Palestina e anche nel “nostro mondo” – richiederebbero maggiore lungimiranza e aderenza alla realtà.
Per questo c’era bisogno di un salto di qualità, che da troppo tempo stentava a venire, nella discussione, nell’analisi e nelle caratteristiche della mobilitazione da mettere in campo nel nostro paese.
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Verso una rete nazionale antisionista e anticolonialista per la Palestina. Il comunicato della riunione nazionale del 1 dicembre a Roma
Come “Assemblea 9 Novembre” esprimiamo la più profonda soddisfazione per il corteo del 30 novembre che ha portato in piazza più di 30mila persone in una manifestazione nazionale in sostegno alla Palestina e al Libano.
Abbiamo urlato contro il genocidio, a fianco delle resistenze, contro il sionismo e il pericolo che Israele rappresenta per tutto il mondo. Nonostante le difficoltà si è arrivati, tramite importanti passaggi assembleari, a costruire un grande corteo unitario, capace di rappresentare le diversità ma convergente verso l’obiettivo comune della solidarietà alla Palestina e al Libano e di denuncia del ruolo di Israele e delle complicità e del sostegno dell’imperialismo occidentale, italiano ed europeo, alla sua politica coloniale.
È fondamentale ora strutturarsi a livello nazionale per proseguire nella mobilitazione, moltiplicare le iniziative di lotta e allargare la solidarietà.
Se la manifestazione è stata una grande prova di forza del movimento, la riunione del 1 dicembre, a cui hanno partecipato decine di realtà palestinesi e organizzazioni italiane, è stata uno straordinario passo in avanti verso la costruzione di una rete nazionale antisionista, per la Palestina e per lottare in Italia contro il governo italiano e tutte le istituzioni guerrafondaie occidentali, come la Nato, che sostengono e usano Israele e l’ideologia sionista per garantire il loro controllo nel Medio Oriente e per inasprire il clima di guerra globale.
La riunione, che ha visto la partecipazione di più di 80 tra organizzazioni, associazioni, reti studentesche, sindacati e partiti, ha voluto rilanciare fin da subito la mobilitazione e un percorso concreto per la strutturazione nazionale.
Si sono assunte le campagne di sostegno a Tiziano, arrestato nel corso degli scontri del 5 ottobre, conseguenza del divieto governativo contro la piazza, e la campagna dei giuristi contro Israele e le complicità occidentali che stanno organizzando una importante assemblea pubblica il 12 dicembre a Roma.
Con il mandato di cattura internazionale per il criminale Netanyahu la questione giuridica assume un peso estremamente importante che va trasformata, oltre che in passaggi di approfondimento tecnico, anche in una campagna politica generale.
Dalla riunione sono stati poi indetti due momenti di mobilitazione nazionale specifici, da costruire nei territori con tutte le realtà disponibili:
a) il 20/21 dicembre con azioni di boicottaggio per lo stop al genocidio e contro Israele nei centri commerciali e vie commerciali,
b) il 17/18 gennaio contro fabbriche di armi, basi militari o istituzioni militari per denunciare le complicità occidentali e per denunciare il riarmo e la corsa agli armamenti, voluta e sostenuta dalla Nato e da tutti i governi euro-atlantici.
Sulla base della piattaforma uscita dal 9 novembre e su quella di indizione della manifestazione nazionale si invitano le realtà aderenti a lavorare collettivamente nei territori per costruire le due giornate di iniziativa e far convergere tutte le forze palestinesi, libanesi e italiane disponibili a costruire la rete nazionale in una nuova riunione in presenza da tenersi a Milano o Bologna, la settimana successiva al 18 gennaio per costituire e definire denominazione e piattaforma della stessa.
Nelle prossime settimane saranno organizzate altre riunioni online e territoriali per continuare nel percorso di avvicinamento alle mobilitazioni e agli appuntamenti di strutturazione nazionale.
La riunione ha poi rilanciato tutti gli scioperi e le azioni concrete che sostengono la causa della resistenza arabo palestinese.
Assemblea 9 novembre
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