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Gli studenti fuorisede si mobilitano contro il carotrasporti e il modello universitario

Nei tre giorni di agitazione lanciati in occasione del rientro degli studenti fuorisede per le feste, siamo stati in oltre 40 stazioni del paese per salutare e accogliere tutti quegli studenti che hanno dovuto affrontare l’impennata vertiginosa dei costi dei biglietti di treni, autobus, navi e aerei.

L’assenza di un controllo statale sui costi, dovuta a 30 anni di politiche di privatizzazione, e il disinteresse da parte del MUR a intervenire per garantire a tutti gli studenti di poter rientrare a casa durante le feste fanno sì che quello che dovrebbe essere un servizio per i cittadini diventa invece un’opportunità di speculazione.

In questi giorni abbiamo parlato con centinaia di studenti che vivono sulla loro pelle le difficoltà legate, oltre che al carotrasporti, a questo modello universitario sempre più competitivo ed elitario.

L’insuffienza di borse di studio e la carenza di studentati pubblici, unitamente all’erosione del welfare universitario, sono le questioni più sentite di fronte all’aumento costante del costo del costo della vita e a un mercato degli affitti impazzito e senza regole.

La stagione di tagli che questo Governo ha in serbo per l’università, in linea con quanto fatto dai governi precedenti di ogni colore, piuttosto che invertire la rotta, proseguirà e accentuerà questa tendenza, costringendo gli studenti a condizioni di vita sempre più precarie se non addirittura ad abbandonare gli studi.

Per questa ragione, nonostante i numerosi tentativi di intimidazione e respressione che ci hanno colpito in questi giorni passati nelle stazioni di tutta Italia, continueremo a organizzarci contro il carotrasporti, a partire dal rientro che dovremo affrontare tra qualche settimana, e contro questo modello universitario, i tagli al FFO e la riforma Bernini!

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