Quando l’aumento delle spese militari, la riconversione bellica e il riarmo tornano nell’agenda politica, i partigiani e le partigiane scendono in piazza per opporsi alla guerra e lottare per la pace.
È con questo spirito che, nell’anniversario della vittoria sul nazifascismo e della fine della Seconda guerra mondiale, vogliamo vivere questo 25 aprile insieme a tutte le forze, le aree sociali, le organizzazioni democratiche, antifasciste, anticapitaliste ed i singoli compagni e compagne che non si piegano alla barbarie della guerra e al genocidio in Palestina.
Il piano di riarmo lanciato dall’Unione europea rappresenta l’ultima follia di una classe politica continentale disinteressata a costruire un presente e un futuro di pace e prosperità per i popoli europei. Si vuole investire nelle armi invece che sulle spese sociali per garantire diritti, casa e dignità a lavoratori e classi popolari.
Nel nostro Paese, la spinta alla riconversione bellica ha trovato terreno fertile nelle ambiguità, se non nelle ingenuità, rappresentate a piazza del Popolo lo scorso 15 marzo, tra chi apertamente a favore del piano ReArm Europe e chi a favore di un esercito comune europeo. È stata questa un’occasione per contrapporre al “blu” dell’europeismo forzato i “colori” della pace e il “rosso” della Resistenza e rilanciare l’opposizione partigiana alla guerra.
Abbiamo apprezzato la scelta dell’Anpi provinciale di non aderire alla “chiamata alle armi” di Serra e del centrosinistra. E in linea di continuità con questa scelta chiediamo la coerenza di costruire un 25 aprile libero da bandiere, simboli e figure di chi oggi non si oppone al riarmo e non si schiera apertamente contro il genocidio e l’occupazione in Palestina perpetrati dallo Stato d’Israele.

Nel giorno che ricorda la vittoria della Resistenza, a Roma tutto questo non può lasciare incustodita quella Porta San Paolo che vide sotto le sue torri i primi partigiani e le prime partigiane scambiare la loro vita per la nostra libertà.
Non vorremmo che ambiguità e opportunismo politico mettano in secondo piano l’insegnamento e i luoghi simbolo della Resistenza. Roma, Medaglia d’Oro al Valore Militare per la Resistenza, è chiamata una volta di più a fare la sua parte.
Crediamo che il 25 aprile non deve essere vissuto come un rituale o una ricorrenza, ma deve attualizzare i valori e gli ideali della Resistenza partigiana che liberò, forse non una volta per tutte, questo Paese dalla barbarie della guerra e del nazifascismo e fu spinta ineludibile per il miglioramento delle condizioni democratiche, di lavoro e di vita per gli abitanti di questo Paese.
Per questo, diamo appuntamento a tutti gli antifascisti e alle antifasciste il 25 aprile alle ore 9:30 a largo Bompiani per dare vita insieme a un corteo che non abbandoni lo spirito e i luoghi della Resistenza romana e che pertanto si diriga verso Porta San Paolo, per portare sin dal mattino il giusto tributo alla nostra storia partigiana.
Resistere alla guerra. Il 25 aprile è a Porta San Paolo. Palestina libera. Ora e sempre Resistenza
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Axel
I sionisti a porta S.Paolo sfregeranno il luogo simbolo della Resistenza romana, da quel che si dice insieme con i banderisti ucraini. All’ora che arriverà il corteo, lo scempio sarà già bello che compiuto.
Gabriele
Andiamo tutti insieme a Piazza di Porta San Paolo alle ore 8:00! Non diciamo poi che non c’erano le forze e che si trattava di avventurismo. Facciamo convergere tutte le energie contro la bandiera del sionismo nel momento del genocidio e nel luogo storico della Resistenza al nazifascismo.
Mara
Se a Porta San Paolo arrivano intrusi sgraditi come banderisti e guerrafondai sionisti allora sarebbe meglio secondo me che la concentrazione fosse per tutti a Porta San Paolo la mattina presto per tutti e non a Largo Bompiani in modo da presidiare la zona da presenze spurie.
Francesco
Sono un iscritto all’ANPI.
Mio Nonno era un Partigiano, il mio Bisnonno scavò tra i morti delle Fosse Ardeatine per recuperare il corpo di un amico.
Per me il 25 aprile non è mai stato un giorno come gli altri, quello di quest’anno potrebbe essere un trauma irreparabile tra me e la mia organizzazione che nell’80esimo anniversario della Liberazione ha deciso di disertare e cedere Porta San Paolo luogo simbolo della resistenza romana ai Nazi-Sionisti, nascosti sotto il vessillo della Brigata Ebraica, che altro non è che la Brigata Dario Vitali, un gruppo di sionisti, banderisti e fascisti di Roma che dalle 8:00 alle 10:30 violeranno i nostri luoghi simbolo con il placet della questura.
In questo 25 aprile va celebrata la Resistenza al Nazi-Fascismo, la Resistenza Palestinese, la Resistenza al Riarmo, e va celebrata in quella piazza simbolo, senza ambiguità di orari …
COMPAGNI VI ESORTO A SPOSTARE l’appuntamento a Porta San Paolo alle 8.00, convergete sul presidio di tutti gli Antifascisti e gli Antisionisti di questa città.
Redazione Roma
le compagne e i compagni che sollecitano in batteria cambiamenti rispetto ad altri percorsi danno l’impressione di andare in automatico rispetto all’anno scorso. Fronteggiare i sionisti alla manifestazione del 25 aprile era nata come esigenza di tutelare l’agibilità politica dei palestinesi in quella data e così è stato per anni dopo l’aggressione al Colosseo di alcuni anni fa. L’anno scorso c’è stata una contrapposizione frontale in piazza, ma non è detto che tutti gli anni lo scenario debba o possa essere sempre lo stesso. Ormai sono mesi che non ci si capisce su questo e non si comincerà a farlo il 25 aprile. Il corteo parte da Largo Bompiani e arriverà a Porta San Paolo. Le ipoteche inaccettabili sul 25 aprile non sono solo i sionisti ma anche i guerrafondai.
Paolo DP
forse alla redazione manca una riflessione più approfondita.
il 25 la questura non ha dato autorizzazioni a cortei la mattina e sicuramente ai sionisti sarà comunque permesso.
un corteo verso porta san paolo sarà sicuramente bloccato e caricato.
se però gli antifascisti si recheranno alla spicciolata sotto le lapidi non potranno fare nulla.
se sotto le lapidi ci saranno migliaia di antifascisti anche per i sionisti sarà un problema il corteo.
non cerchiamo lo scontro dobbiamo solo impedire ai razzisti di occupare porta san paolo.
Luisa
Ma perché non fate un corteo autonomo , senza incasinare il corteo dell’Anpi, arriverete a Porta San Paolo quando i sionisti se ne saranno già andati e del resto l’ Anpi andrà a Porta San Paolo quindi sarebbe meglio essere tutti insieme. Palestina libera !!
Paolo DP
a parte il fatto che sono attivista dell’Anpi ma non mi faccio condizionare da scelte sbagliate, perché devo lasciare per quieto vivere che i razzisti sionisti si accreditano la festa della Liberazione?
ho impressione che ci sia gente che non ha capito cosa è l’antifascismo.
chi va al presidio e chi fa il corteo vuole impedire ai razzisti e ai fascisti di ritenersi legittimati, come nel 1945 e ancora oggi.
Pina M.
L’operazione di legittimazione sia dei sionisti genocidi che dei nazi banderisti come Resistenti è davvero oscena. bisogna impefirla a tutti i costi.. Vergogna per l’Anpi che l’ha resa possibile@ Rmane difficile icapirne le motivazioni , o meglio, possiamo immaginarle,