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Nasce Nuclitalia, la società per il futuro nucleare dell’Italia

Il 14 maggio Enel, Ansaldo Energia e Leonardo hanno ufficializzato la nascita di Nuclitalia, società a responsabilità limitata che si occuperà dello studio delle nuove frontiere del nucleare e delle opportunità di mercato collegate. Enel sarà l’azionista di maggioranza, con il 51% delle quote, seguita da Ansaldo al 39% e Leonardo al 10%.

Lo stesso giorno di questo annuncio, al question time della Camera, Giorgia Meloni ha ricordato che l’iter per l’approvazione della delega al governo sul tema del ritorno all’energia atomica prosegue. Anzi, la presidente del Consiglio ha sottolineato che, quando la misura approderà in Parlamento, conta “trasversalmente sul contributo di tutte le forze politiche“.

Infatti, lo sviluppo di una filiera nucleare è una prospettiva condivisa da tutte le compagini che sostengono il progetto unioneuropeista, proprio perché risponde alle esigenze e agli interessi strategici che emergono in questa fase della competizione globale. L’attenzione posta sull’atomo deriva dalle opportunità che esso offre rispetto ai nodi dell’autonomia energetica e militare europea.

È dunque dentro questa cornice strategica che va compreso il ritorno al nucleare, che infatti viene spinto attraverso una direzione quasi diretta degli apparati statali. Bisogna ricordare che il maggiore azionista di Enel e di Leonardo è il ministero dell’Economia (23,6% e 30,2%, rispettivamente), mentre di Ansaldo è la Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta per oltre l’80% controllata dal dicastero citato.

Insomma, la questione nucleare è un’operazione tutta politica, per quanto possa essere ammantata di aspirazioni ‘verdi’ o di promesse sulla riduzione dei costi dell’energia. Quello che interessa alle classi dirigenti europee, in questo momento, è mettere in moto un settore che può offrire importanti sbocchi competitivi, soprattutto se si considerano i possibili impieghi dual use.

La promozione di una ricerca civile sempre più piegata ai risvolti militari è resa plasticamente dal fatto che a presiedere il Consiglio di Amministrazione di Nuclitalia sarà Ferruccio Resta, ex rettore del Politecnico di Milano e già presidente della Fondazione Politecnico di Milano e della Fondazione Bruno Kessler, importante centro studi di Trento.

Esaminando ora gli aspetti più strettamente legati ai nodi economici e della ricerca, si legge nel comunicato rilasciato alla nascita di Nuclitalia che la società si occuperà di “valutare i design più innovativi e maturi del nuovo nucleare sostenibile, con un focus iniziale sugli small modular reactor (Smr) raffreddati ad acqua“.

Ricordiamo che gli Smr, così come il nucleare di quarta generazione, esistono solo in quanto tecnologie in via di sviluppo: non parliamo, dunque, di impianti di prossima realizzazione. Si parla, almeno in una prima fase, dello studio delle opzioni più interessanti per il sistema italiano e dell’accrescimento di capacità industriali del settore, a sostegno di progetti già esistenti o da concludere in futuro.

Ad esempio, tra le attività più interessanti ci sono quelle della Newcleo, con sede in Francia ma fondata dal fisico italiano Stefano Buono: la sua impresa ha già stretto un accordo con Enel riguardante il nucleare di quarta generazione. Ansaldo Energia, invece, collabora con la Edf francese e con la statunitense Westinghouse sia sui reattori modulari e la quarta generazione, sia sulla fusione nucleare.

Infine, va ricordato che Ansaldo sta sviluppando il reattore Alfred, che è stato inserito anche nel programma European Industrial Alliance on Small Modular Reactors della Commissione Europea. A ribadire l’interesse continentale dell’iniziativa italiana.

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