Menu

L’europeismo è sepolto nelle macerie di Gaza

Diciassette diviso zero in matematica dà un risultato impossibile, un non senso perché qualsiasi numero moltiplicato per zero può dare solo zero. Questo rapporto matematico non dà risultato, è un paradosso, esattamente come le diciassette sanzioni decise dalla UE nei confronti della Russia rispetto alle zero per Israele. Chi ancora blatera dei superiori valori e diritti dell’Europa, oggi propone il nulla, come la divisione per zero in matematica.

Il fatto che alcuni paesi europei ora chiedano misure, assolutamente inadeguate e tardive, contro il governo del criminale Netanyahu, non cambierà comunque la risultante: il veto della Germania e di altri stati tra cui l’Italia bloccherà tutto e la UE continuerà ad essere alleata e complice di Israele.

Qui ci sarebbe anche da chiedersi come mai la grande stampa del nostro paese, così sollecita nel biasimare l’assenza dell’Italia al vertice dei “volonterosi” nella guerra alla Russia, non dica nulla sul rifiuto del governo italiano di unirsi ai paesi che vorrebbero sanzionare Israele. Ma questo non stupisce, l’informazione main stream italiana da tempo è stata definita la “ scorta mediatica al genocidio”.

Resta comunque il fatto che degli orrori di Gaza la UE è totalmente corresponsabile e che gli israeliani possono fare quello che fanno perché sicuri dell’impunità a loro garantita dagli USA e dall’Occidente. Adesso i soldati israeliani sparano in Cisgiordania sopra la testa di ambasciatori europei ed arabi. Lo fanno perché IDF non vuole testimoni dei suoi crimini. Ci sarà una reazione adeguata da parte della UE? Ma quando mai, un poco di proteste e poi avanti come prima.

Invece per chi si schieri davvero a favore del popolo palestinese dilaga l’accusa di antisemitismo, l’arma ideologica estrema, sempre più spesso usata dai sostenitori dei crimini israeliani. Oggi questa accusa colpisce anche il primo ministro spagnolo Sanchez, il solo capo di governo europeo che abbia usato la parola genocidio per quanto sta avvenendo in Palestina.

Gli europeisti hanno lo sguardo rivolto altrove, hanno appena vinto le elezioni in Romania fermando l’avanzata neofascista, con tutta la UE che festeggia il successo della democrazia.

La realtà è che i rumeni hanno dovuto scegliere tra gli equivalenti di Taiani e Salvini, con Meloni indecisa in mezzo. E lo stesso sta succedendo in Polonia.

La marcia continua verso destra della politica Europea ormai sta imponendo come sola alternativa elettorale quella tra la destra e l’estrema destra, con la sinistra ufficiale sempre poi servile e inutile.

In Germania il governo del conservatore liberista Merz lancia un programma di riarmo mostruoso, che oltre a minacciare la pace distruggerà lo stato sociale tedesco. Il tutto con la partecipazione diretta socialdemocratici.

Quello tedesco è un governo europeista che dovrebbe fermare l’ascesa dei neonazisti di AFD, mentre in realtà sta facendo campagna elettorale per loro. Merz insegue l’estrema destra proclamando misure sempre più restrittive versi i migranti, sta con la l’estrema destra nel sostegno totale ad Israele, scavalca l’estrema destra nel militarismo e nei proclami di guerra verso la Russia.

Lo stesso avviene in Portogallo, dove ha appena vinto la destra europeista e filoisraeliana, mentre hanno ottenuto un boom elettorale i neofascisti e sono crollati i socialisti, pur sostenitori del governo di destra.

La Gran Bretagna non fa parte della UE, ma è diventata parte di essa con Francia, Germania e Polonia nel gruppo dei “volonterosi”. Questa parola fu usata venti anni fa dal presidente USA George Bush per coloro che in Europa sostennero la sua criminale invasione dell’Iraq. Ora “ volonterosi” sono quei governi europei impegnati a sabotare ogni possibile trattativa di pace con la Russia.

Intanto tutta l’Europa, come gli Stati Uniti di Trump, innalza muri contro i migranti. Ursula von der Leyen approva i campi di deportazione albanesi di Giorgia Meloni. E il governo laburista, cioè teoricamente di sinistra, di Starmer oggi fa proclami per la difesa della razza britannica di fronte al rischio di contaminazione islamica.

Intanto Draghi incita all’economia di guerra, in maniera tanto confusa quanto perentoria e tutto il mondo europeista applaude entusiasta.

Il piano di riarmo europeo va avanti, e il folle obiettivo della NATO e di Trump di portare le spese militari europee al 5% del PIL sta diventando un vincolo comunitario, ancora non formalizzato come il deficit al 3% del trattato di Maastricht, ma sempre più stringente.

La UE deplora la politica dei dazi del presidente USA, ma poi fa la stessa politica contro la Cina e cancella la tutela dell’ambiente per salvare i profitti.

La UE è oggi un sistema politico di destra che marcia verso l’estrema destra e l’europeismo è sepolto nelle macerie di Gaza.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *