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PD, 5 Stelle e AVS: lacrime elettorali sulla Palestina dopo anni di complicità

Dopo quasi due anni di genocidio, bombardamenti incessanti e distruzione sistematica in Palestina, Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle annunciano una manifestazione nazionale “per Gaza”.

Ma nella grafica ufficiale non c’è traccia della parola Palestina, né del carattere coloniale e politico di ciò che sta accadendo: si parla genericamente di “massacro”, evitando accuratamente il termine giusto – genocidio.

Continuano a ripetere il mantra logoro dei “due popoli, due stati”, ignorando 77 anni di pulizia etnica, l’apartheid certificato da ONG internazionali, la negazione sistematica del diritto all’autodeterminazione.

La Palestina viene ridotta a un luogo abitato solo da affamati o vittime passive.

E nei peggiori dei casi, viene associata alla parola “terrorismo”.

Mai un riconoscimento alla resistenza, alla dignità, alla lotta di un popolo colonizzato.

A tutto questo si aggiunge l’ennesima violenza politica: la manifestazione è stata organizzata senza coinvolgere minimamente le realtà palestinesi presenti in Italia, senza ascoltare le voci della diaspora, senza alcun confronto.

Una dinamica tipicamente colonialista: decidere per i palestinesi, senza i palestinesi.

Parlare “per Gaza”, ma cancellare la Palestina.

E mentre il popolo palestinese veniva bombardato, chi governava Roma – il sindaco Roberto Gualtieri – ha taciuto.

Per oltre due anni, nessuna parola, nessun atto simbolico, nessuna presa di posizione.

Eppure, proprio nei giorni successivi al 7 ottobre, il sindaco ha trovato il tempo per esporre la bandiera israeliana sul Campidoglio, mai quella palestinese.

E non dimentichiamo:

📍 Il 5 dicembre 2024, mentre veniva organizzata a Piazza del Popolo una manifestazione sionista sotto bandiere israeliane, Gualtieri, esponenti del PD, di Azione e dei 5 Stelle erano tutti presenti.

In quella piazza – organizzata mentre a Gaza venivano massacrati migliaia di civili – vi siete schierati senza esitazione.

Alle nostre manifestazioni, invece, non siete mai venuti.

📍 Non dimentichiamo nemmeno i vostri silenzi ambigui durante il 25 aprile dell’anno scorso e di quest’anno: quando avete permesso alla comunità sionista di stare nella piazza simbolo della Resistenza, mentre ai palestinesi e ai solidali avete voltato le spalle.

Questi non sono episodi isolati.

Sono scelte politiche.

E noi non dimentichiamo.

Sono due anni che scendiamo in piazza.

Abbiamo manifestato senza sosta, denunciando il genocidio, l’apartheid, l’occupazione militare.

In tutto questo tempo, questi partiti non hanno mai aderito, né partecipato.

Mai hanno sostenuto pubblicamente le nostre mobilitazioni.

Per l’Ucraina bastarono pochi giorni per convocare una manifestazione nazionale.

Per la Palestina ci sono voluti due anni e oltre 70.000 morti.

Ma la complicità non è solo morale.

È materiale, strutturale, politica:

• Il governo Renzi (PD) firmò nel 2015 un accordo militare e industriale con Israele. Mai cancellato, né da Conte, né da Draghi, né da Meloni.

• Sotto il governo Conte II (con PD e 5S), le esportazioni di armamenti verso Israele sono aumentate: parti per droni e F-35 impiegati nei bombardamenti.

• La società Leonardo, a partecipazione statale, collabora con Elbit Systems, azienda bellica israeliana.

• Il M5S ha firmato accordi in campo cyber con Israele, ignorando i sistemi di sorveglianza usati contro i palestinesi.

• Il PD in Europa ha votato contro o si è astenuto su risoluzioni che proponevano sanzioni o sospensione degli accordi con Israele.

• Il senatore Delrio ha incontrato in Israele Gideon Saar, che ha negato pubblicamente la possibilità di uno Stato palestinese.

Delrio – promotore del Jobs Act – è tra i fondatori di “Sinistra per Israele”, con Fassino (che ha giustificato la rappresaglia israeliana) e Pina Picierno (che ha stretto la mano a rappresentanti dei coloni fascisti israeliani).

E oggi, dopo due anni e 77 anni di colonialismo, questi partiti parlano di Netanyahu come “il folle”, come se fosse solo un errore individuale.

Ma noi lo diciamo da due anni: chiamarlo folle serve a giustificarlo.

Netanyahu non è un’eccezione. È il volto attuale di un progetto ideologico e politico ben preciso: si chiama SIONISMO.

Un progetto che mira alla pulizia etnica, all’espansione territoriale, alla costruzione della “Grande Israele”.

Ora cercano di dare un volto “progressista” a una mobilitazione, ma svuotandola delle sue rivendicazioni più vere:

• la fine dell’apartheid,

• la fine dello stato coloniale sionista,

• e la libertà per il popolo palestinese.

Ma questa manifestazione non è nata da coscienza.

È stata organizzata perché sono partiti che vanno al ballottaggio e hanno bisogno di recuperare consenso.

Una campagna elettorale sulla pelle del popolo palestinese, per strumentalizzare la stragrande maggioranza del popolo italiano, che da mesi si schiera con la Palestina.

Noi non possiamo accettare questa falsificazione.

Non siamo disposti a manifestare accanto a chi ha sempre ignorato, delegittimato o strumentalizzato la lotta del popolo palestinese.

La lotta per la Palestina è una lotta di liberazione, non un’occasione di marketing politico.

E chi vuole renderla innocua, gestibile, accettabile per il potere, lo fa solo per paura o per interesse.

In entrambi i casi, non ci rappresenta.

Questa non è una questione umanitaria.

È una questione politica.

E ha bisogno di soluzioni politiche, non di lacrime ipocrite.

E oggi stare con il popolo palestinese significa definirsi antisionisti.

Essere antisionisti non è essere antisemiti.

È opporsi a un progetto coloniale e razzista che opprime, occupa, espelle, uccide.

Ecco cosa chiediamo:

La fine immediata del genocidio in corso a Gaza e il blocco totale dei piani di deportazione del popolo palestinese.

• Cessate il fuoco immediato e permanente

• Ingresso sicuro e senza ostacoli per gli aiuti umanitari

•Fine dell’apartheid e smantellamento del progetto coloniale sionista

• Diritto al ritorno per tutti i rifugiati palestinesi

• Liberazione di tutti i prigionieri politici, incluso Anan, detenuto in Italia

• Embargo militare verso Israele

• Boicottaggio totale: economico, militare, accademico, culturale e sportivo

• Espulsione dell’ambasciatore israeliano dall’Italia

• Cancellazione immediata dell’ accordo UE-Israele

Il ritiro dei cittadini italiani che combattono tra le fila dell’esercito israeliano in Palestina e in Libano;

Questa piazza non è la nostra.

È la piazza dei complici, non dei solidali.

È la piazza della finta opposizione, non della liberazione.

Noi continueremo a esserci.

Ma dalla parte giusta della storia.

-Movimento Studenti Palestinesi in Italia

-Rete Antisionista e Anticolonialista per la Palestina

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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16 Commenti


  • antonio giulianelli

    credo che tra quindici o venti anni avremo degli intelletuali, registi americani grazie ai quali potremo gustarci quanto fosse persino accettabile e nobile la causa palestinese. solo che non ci sara più un palestinese,come tutte le tribù nord americane.avete presente soldato blu, un uomo chiamato cavallo e via dicendo ed altri che non mi vengono in mente adesso? è molto probabile che sarà troppo tardi ,,,amonoche la malattia dell’imperialismo-colonialismo venga ostacolata. ma questo non può dipendere altro che da noi….e dalla rinascita del movimento comunista


  • Marco Brunetti

    Condivido appieno le posizioni espresse così lucidamente in quest’articolo ma, sabato prossimo, io mi unirò, malgrado tutto, al corteo

    E veramente di cuore spero che sarà altamente disomogeneo, emotivo e irruento
    .. perché se è con la testa che è stato organizzato (non c’è dubbio si questo) altrettanto con la testa ne è incitata la diserzione

    Allora porterò i miei figli adolescenti, e i loro compagni, e le compagne e, sia prima che durante il viaggio, parleremo
    e saremo una piccola cellula vitale, accanto a tante altre, diverse, con background differenti ma decise ad esprimere un dissenso
    in maniera semplice e umana
    e l’esperienza comune forse farà da collante, forse no
    chissà


  • pietro ciccotti

    Penso che comunque bisogna fare numero. Per fortuna questi si sono svegliati ed è importante esserci tutti.


  • Edoardo Todaro

    benissimo concordo


  • giuseppe de maria

    concordo con il comunicato, ma sarò anch’io alla manifestazione. esserci non significa condividere la visione di PD, M5S, etc, ma occorre essere in tanti per esprimere proprio i contenuti del comunicato contro il progetto dello stato sionista, per la Palestina libera.


    • Redazione Contropiano

      rischi di ritrovarti sotto le bandiere di Israele, però…


  • fernando

    Sarebbe oltremodo utile e profittevole per la causa palestinese organizzare una consistente partecipazione a quel corteo ma con slogan, striscioni, cartelli ben visibili e ben distribuiti che rilancino le richieste per punti sopra elencate e denuncino il silenzio complice e ignobile tennuto per oltre 1 anno e mezzo dagli esponenti dei partiti che lo hanno organizzato, i quali ancora adesso nella scelta del registro semantico di “promozione” della loro iniziativa continuano ad utilizzare slogan fuorvianti, mistificatori e fonte di interessate letture assolutorie della responsabilità dell’intero popolo ebreo israeliano (con pochissime eccezioni) per il Genocidio del popolo Palestinese.
    L’occasione sarebbe davvero molto propizia.
    Invito il Movimento Studenti Palestinesi in Italia e la Rete Antisionista e Anticolonialista per la Palestina a prendere in considerazione questa possibilità. Potrebbe rappresentare un’occasione importante per avere e dare grande visibilità alle rivendicazioni elencate nel pezzo, in forte contrapposizione alle mistificazioni che vorrebbero indirizzare su un solo capro espiatorio la responsabilità dei crimini e del Genocidio in corso


  • Anna Torelli

    sono d’accordo con il documento, ma non si può fermare questo altro movimento che non è solo prodotto dai responsabili politici,ma anche da gente comune che forse non sa tutta la storia,ma è bene che scenda in piazza! ogni giorno bisognerebbe scendere in piazza! ogni giorno compagni e compagne! non ci si può permettere di mollare o di dividerci su posizioni per quanto vere e giuste! Resistenza! Resistenza


  • Antonio Valentini

    sono d’accordo su tutti i punti toccati nell’articolo, ma sabato ci sarò: bisogna essere presenti, partecipare numerosi, solo così possiamo sperare di svegliare le coscienze. se ci saranno bandiere israeliane tanti meglio, non tutti gli ebrei sono sionisti antipalestinesi. ritirarsi sull’Aventino non serve a niente se non a depotenziare la manifestazione.


    • Redazione Contropiano

      non tutti gli ebrei sono sionisti, certamente… ma quelli che ci saranno lo sono. e alcuni sono tra i peggiori…
      come forse puoi notare leggendo il nostro giornale, sull’Aventino non ci siamo mai stati.
      ci vediamo il 21…


  • Francesca

    Concordo ma sabato ci sarò anche io perché bisogna essere in tanti tutti insieme pur nelle diversità,e i partiti politici sono indispensabili per portare la battaglia in Parlamento.


  • alessandro falconi di calcata

    Mi inchino di fronte ai rappresentanti del Popolo Palestinese ed alle sofferenze delle loro sorelle e dei loro fratelli in Patria. Con la sofferenza interiore data dalla consapevolezza di essere anch’io un “coadiuvante” di Israele, per il solo fatto di fruire dei vantaggi dell’essere un cittadino occidentale .
    Ho 63 anni e due figlie ; nel 1977 ero in Italia ed avevo quindici anni , abbastanza per accorgermi di cosa stesse succedendo e non abbastanza per capire che non avremmo potuto vincere .
    Mi permetto di invitare i rappresentanti del Movimento e della Rete a prendere atto del fatto che , dopo il 1917 , in Occidente i “Puri e Duri” non hanno più vinto da nessuna parte .
    Ed a considerare che , per un comunista , non vince chi ha Ragione , ma ha ragione chi vince .
    Mi si perdoni , per età , la blasfemia :
    Sicuramente Allah ha accolto fra le Sue braccia tutti i bambini morti ; quelli che stanno in terapia intensiva stanno aspettando che qualcuno faccia qualcosa .

    Quanto alla questione ebraismo / sionismo , mi permetto di invitare tutt* a leggere il pentateuco , a partire , come spunto , da questo versetto :
    [Mosè parla agli Israeliti]
    DEUTERONOMIO 14 21Non mangerete alcuna bestia che sia morta di morte naturale;
    la donerete al forestiero che risiede nelle tue città, perché la mangi,
    o la venderai a qualche straniero .

    Il sionismo è solo la versione politica dell’ebraismo .

    IL PROBLEMA è che l’occidente , che si dice cristiano , continuando a riconoscere come testo fondamentale anche il Vecchio Testamento accanto al Nuovo , è ebreo e quindi sionista .

    Quando vai a comprare la frutta molto probabilmente parli con uno che è ebreo nell’animo e quindi nei fatti sionista .

    Ma queste sono cose vecchie ! ! ;-))
    Marx , K. – Sulla questione ebraica ; ad esempio qui , ultime righe :
    https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1844/2/questione-ebraica.pdf

    https://www.calcata.info/ISDT/ale.html


  • alessandro falconi di calcata

    Mi dispiace di avervi fatto perdere tempo con la lettura del commento qui sopra : l’ho scritto prima scoprire che dietro il “Movimento degli Studenti Palestinesi in Italia” c’è “Potere al Popolo” . Auguri a Palestinesi e Studenti


  • Gianforte Maria Grazia

    Ci sarò a Roma il 7 giugno. Non si può disertare nessuna piazza che sta con la Palestina. Non si possono fare tanti distinguo con chi non si è ancora schierato dalla parte giusta della storia. Il PD è un mostro a tante teste per cui non tutti sono così imbecilli come Picerno, Gualtieri, Fassino, per citarne solo alcuni, ma ci sono dentro tante persone che da decenni lottano per una Palestina libera. Occorre subito il riconoscimento della Palestina libera ed indipendente, riunita in uno stato che elegga con libere elezioni i suoi rappresentanti.


    • Redazione Contropiano

      il problema concreto – non “ideologico” – è che a questa “manifestazione” ci saranno proprio i Fassino, Picierno, Gualtieri, con la scorte di sbandieratori pro-Israele.
      Mentre la rappresentante dell’Onu per i territori occupati, Francesca Albanese (un’istituzione, non un “estremista”), non verrà fatta neanche parlare.
      Chest’è….


  • Luca

    basta leggere per intero questo articolo: https://roma.corriere.it/notizie/politica/25_giugno_04/l-ordine-dei-partiti-alla-piazza-della-manifestazione-per-gaza-evitare-derive-antisemite-dubbi-sui-nomi-per-il-palco-b15f3f71-fe5e-439d-8200-c6abe9fdaxlk.shtml

    che dice in maniera positiva quello che è scritto scritto nell’ articolo di contropiano in accettazione negativa:
    – Meno male che Albanese non c’è
    – non vengono i pro-pal , meno male!
    – Non usiamo la parola Genocidio
    – speriamo che Israele non si offenda troppo

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