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Oltre 20 piazze chiedono di fermare la guerra in Medio Oriente. Oggi continua la mobilitazione

Dopo la riuscitissima manifestazione del 21 giugno, il Coordinamento Disarmiamoli ha risposto immediatamente agli attacchi degli USA sull’Iran lanciando una mobilitazione in tutta Italia. Tra le parole d’ordine più volte ripetute, oltre alla contrarietà alla NATO, alla deriva bellicista UE e al terrorismo sionista, c’è stata anche la pressione affinché l’Italia non diventi una piattaforma delle operazioni militari statunitensi.

La correttezza di questa posizione si è palesata quasi in contemporanea alla maggior parte delle manifestazioni: Giorgia Meloni non ha negato il possibile utilizzo delle basi stelle-e-strisce sul suolo italiano, ma ha solo affermato che, nel caso arrivasse una richiesta del genere da Washington, ci sarà un passaggio parlamentare. In pratica, il governo sta dicendo che è pronto a rendere l’Italia un bersaglio dell’escalation voluta da USA e Israele.

Ieri le forze che compongono il Coordinamento si sono mosse in una ventina di città, oggi saranno ancora in piazza a Genova, Modena e Lecce, e domani a Terni. Riportiamo qui sotto il comunicato di Potere al Popolo – Roma, tra le principali realtà che hanno animato il presidio svoltosi ieri sotto l’ambasciata statunitense.

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In continuità con la partecipatissima manifestazione di sabato 21 giugno che da Piazza Vittorio Emanuele ha raggiunto i Fori Imperiali, oggi anche a Roma ci siamo mobilitati come in altre 25 città d’Italia. Come Coordinamento Disarmiamoli, Potere al Popolo, Rete Antisionista e realtà palestinesi, siamo stati davanti all’ambasciata USA per ribadire che è necessario dare subito una risposta decisa nelle piazze partendo da alcuni punti chiari: NO all’aggressione israeliana-americana che ci porta verso la guerra totale, NO alla NATO e alla sua presenza in Italia, NO a ogni ipotesi di riarmo, nazionale o europeo.

Non possiamo più ignorare che Israele, gli USA e la NATO siano un pericolo per il mondo” dichiara Potere al Popolo.

In questi giorni già vediamo l’uso delle basi sul suolo italiano per dare sostegno logistico alle operazioni americane nel Mediterraneo, con un’allerta che sale, data la presenza di venti basi USA sul nostro territorio. Il Governo Meloni continua a farsi complice con le politiche di aggressione di Israele e USA, mentre porta avanti il piano di riarmo che ci chiedono l’Unione Europea e la NATO. Al contempo vediamo i passi di lato di chi a parole si dice contrario al piano ReArm Europe e allo stesso tempo vota l’uso dei fondi PNRR per acquistare armi, sottoscrive i piani industriali per trasformare l’industria automobilistica in industria bellica, si sveglia solo dopo 60mila morti a Gaza e tace sull’Iran.

Nessuno può davvero credere di restare fuori dalla guerra restando nella NATO e sostenendo USA, UE e Israele.

Ora dobbiamo allargare il fronte contro la guerra. Costruiamo un movimento politico e sociale con lavoratrici e lavoratori, studenti, migranti, autonomo e indipendente, contro il nostro governo e contro le logiche del centrosinistra, un fronte antifascista e antimperialista, per i diritti sociali e del lavoro.

Fuori l’Italia dalla NATO, ora.

Roma

Milano

Torino

Bologna

Pisa

 

Napoli

Palermo

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