“Potere al Popolo Brescia” esprime totale solidarietà alle ragazze e ragazzi che hanno subito oggi una perquisizione da parte delle forze di polizia su ordine del Questore. Un atto di pura intimidazione verso giovani che rappresentano una generazione che ha riempito le strade delle città contro il genocidio a Gaza.
Alcuni di questi ragazzi avevano già subito brutali violenze poliziesche il 22 settembre, mentre cercavano di avvicinarsi alla stazione, sulla base della parola d’ordine nazionale BLOCCHIAMO TUTTO.
Già la sindaca e la destra in consiglio comunale si erano scagliati contro questi ragazzi che avevano solo subito manganellate, mentre il Questore aveva minacciato misure in linea con i nuovi decreti sicurezza.
Così questa mattina famiglie di ragazze e ragazzi si sono viste invadere la casa dalle forze dell’ordine, alla ricerca di chissà cosa, senza ovviamente trovare nulla. Ora si paventano DASPO e denunce varie.
“Potere al Popolo” condivide e fa proprie senza distinzioni tutte le lotte a sostegno della Palestina, siamo a fianco di tutte e tutti coloro che sono colpiti dalla repressione, ancora più grave perché chi si mobilita lo fa per fermare il genocidio a Gaza, un immane crimine contro l’umanità verso il quale le istituzioni o sono passive o sono complici.
Questa rivolta morale oggi scuote e mobilita le nuove generazioni e i ragazzi dovrebbero incontrare l’elogio delle istituzioni, non la polizia in casa.
In ogni caso nessuno si farà intimidire dalla repressione e dalle campagne politiche e mediatiche che la sostengono , andremo avanti e continueremo ad essere coerenti con la parola d’ordine lanciata dai portuali di GENOVA: contro il genocidio BLOCCHIAMO TUTTO. La Brescia del Popolo
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Il comunicato di Radio Onda d’Urto:
Conferenza stampa lunedì 29 settembre alle ore 15.00 presso il Csa Magazzino 47 in via Industriale, 10 a Brescia.
Da Collettivo Onda Studentesca – Csa Magazzino 47 – Associazione Diritti per Tutti:
“All’alba di domenica 28 settembre 2025 la Polizia – agenti della digos – si è presentata a casa di alcuni giovani studenti e studentesse (i numeri complessivi sono ancora in aggiornamento), delle scuole superiori e dell’università, per effettuare perquisizioni. Ovviamente, oltre ad alcuni vestiti, non hanno sequestrato nulla perché non c’era nulla da sequestrare. Ad ora, sono stati notificati avvisi orali del Questore Sartori e DASPO “fuori contesto” (sì, il divieto di partecipare a manifestazioni sportive).
Nel mirino della repressione c’è la grande giornata di mobilitazione e sciopero generale per la Palestina, contro il genocidio e l’occupazione per mano israeliana e a sostegno della Global Sumud Flotilla dello scorso 22 settembre 2025.
A Brescia, come in tutta Italia, durante lo sciopero generale sono scese in strada molte migliaia di persone, e vi sono rimaste per tutto il giorno, con due cortei – uno la mattina, l’altro la sera – che hanno superato le diecimila presenze ognuno e hanno paralizzato il traffico cittadino.
Seguendo la caratterizzazione della giornata di sciopero generale a livello nazionale, dietro lo slogan “Blocchiamo tutto” la testa del corteo serale aveva provato a raggiungere i binari della Stazione Fs deviando da Piazza Repubblica. Sulla sua strada, però, aveva trovato un imponente schieramento di polizia in assetto antisommossa.
Il risultato sono state diverse cariche molto violente, che hanno provocato circa una ventina di feriti e contusi, la maggior parte giovanissimi, alcuni dei quali hanno dovuto fare ricorso alle cure ospedaliere.
I celerini hanno colpito, rigorosamente al volto e in testa, con particolare violenza, persone anche molto giovani. La polizia ha poi attaccato il corteo più volte con una quantità sproporzionata di gas lacrimogeni.
In questi giorni di mobilitazione permanente in tutta Italia, per la Palestina e contro il genocidio, la repressione sta cercando di colpire duro, in particolare la composizione giovanile di queste piazze partecipatissime e determinate.
A Milano, addirittura, un giudice ha disposto gli arresti domiciliari per due studenti minorenni, negando loro il permesso di continuare ad andare a scuola e quindi il diritto allo studio.
È evidente che il governo e gli apparati dello Stato, non potendo ignorare il fatto che settori sempre più ampi e trasversali della società italiana stanno scendendo nelle strade per dire “basta” al genocidio e alla complicità italiana con l’occupazione israeliana, stiano cercando di intimidire chi ha deciso di alzare la testa per cercare di indebolire la mobilitazione.
Inoltre, tentano di cambiare discorso, distogliere l’attenzione pubblica da quello che sta accadendo, inquinarne la narrazione. Non vogliono soltanto fermare un movimento che sta smascherando definitivamente la vergognosa complicità del governo Meloni con lo stato di occupazione israeliano e i suoi crimini contro l’umanità, cercano di dividerlo con la retorica dei “violenti”, dei “manifestanti buoni” e di quelli “cattivi”.
Si tratta di un trucco vecchio e non ci caschiamo. Come abbiamo dichiarato sabato 27 settembre, al termine di un nuovo corteo per la Palestina di oltre diecimila persone, siamo determinate e determinati a continuare – insieme – fino a quando il genocidio non sarà fermato e finché il popolo palestinese non sarà libero dall’occupazione criminale israeliana.
Noi non ci facciamo distrarre: i nostri occhi rimangono su Gaza e sulla Global Sumud Flotilla. Quando bloccheranno la flotta, torneremo nelle strade per bloccare tutto.
Nel frattempo, convochiamo una conferenza stampa in merito alle perquisizioni di stamattina: si svolgerà lunedì 29 settembre 2025 alle ore 15.00 al C.S.A. Magazzino 47 di via Industriale, 10 a Brescia.
COLLETTIVO ONDA STUDENTESCA – CSA MAGAZZINO 47 – ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI”
Su Radio Onda d’Urto il punto con l’avvocato Sergio Pezzucchi, legale di compagne-i.
http://www.radiondadurto.org/…/brescia-perquisizioni…/
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Mario
Uno dei torti maggiori dei governi PD degli ultimi anni è stato quello di non aver fatto nulla per limitare i poteri repressivi. È stato come lasciare un’autostrada spianata.
Adesso è dura, anche perché la retorica della “sicurezza”, cavalcata pure da amministrazioni di centrosinistra che cercano il voto cosiddetto “moderato”, sdogana identificazioni, retate, blitz…