Come già è successo negli Stati Uniti nel maggio dello scorso anno, ora anche in Italia la politica si muove per introdurre la definizione di antisemitismo coniata dall’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA). Nella sostanza, esso viene equiparato all’antisionismo, e così si vuole stabilire per legge l’impossibilità di criticare e lottare contro le politiche genocidiarie di Israele.
Il ddl 1627, presentato il 6 agosto da Maurizio Gasparri e arrivato da qualche giorno all’esame della 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) del Senato, ha assunto il titolo breve di “Contrasto all’antisemitismo“. Esso prevede l’adozione della definizione operativa di antisemitismo per come è stata trasformata dalla propaganda sionista a partire dalla formulazione che l’IHRA ha fatto nel 2016.
Il dettato è questo: “l’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto“.
Tra gli esempi usati per indicare cosa ciò concretamente significhi, la maggioranza dei casi si riferiva a critiche e censure dell’operato di Israele. Una tara già agli albori. Eppure, persino lo stesso estensore di tale definizione, l’avvocato statunitense Kenneth S. Stern, in una testimonianza scritta inviata al Congresso USA ha denunciato la manipolazione del suo scopo originario.
A suo avviso, non è mai stata pensata per l’utilizzo che se ne fa ora. Nella sua nota, ad esempio, Stern condanna come improprio l’uso della definizione per restringere la libertà di parola, come è successo in passato nelle università britanniche. Non a caso, la proposta di Gasparri è indirizzata proprio a imporre per legge una sola ‘verità’, e a farlo tramite l’insegnamento scolastico e universitario.
Nel testo consultabile online si legge: “il Ministro dell’istruzione e del merito istituisce, presso le scuole di ogni ordine e grado, corsi annuali di formazione rivolti agli studenti, al fine di favorire il dialogo tra generazioni, culture e religioni diverse, e di contrastare le manifestazioni di antisemitismo, incluso l’antisionismo” (art. 2).
Ancora, l’articolo 4 aggiunge alla legge 604-bis del codice penale, riguardante la “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa“, un comma in cui le pene previste vengono applicate anche nel caso di “negazione della Shoah o del diritto all’esistenza dello Stato di Israele“. Se la prima parte non può che trovarci concordi, la seconda è un’evidente strumentalizzazione dei crimini nazisti per cancellare il dissenso intorno al genocidio che porta avanti oggi Tel Aviv.
Come già accennato, il disegno di legge è stato presentato a inizio agosto, per infliggere un attacco pesantissimo alla libertà di parola, così come all’insegnamento critico e alla possibilità di discutere di quel che è successo in Palestina nell’ultimo secolo e continua a succedere ancora oggi.
È chiaro che, al momento della presentazione, l’idea era di mettere una pietra tombale sopra le mobilitazioni al fianco del popolo palestinese, che erano state tante, ma che il governo, tramite media e repressione, pensava di poter ancora relegare a una ‘minoranza rumorosa’.
Ora che gli argini si sono rotti e il paese intero è sceso in piazza contro il genocidio e la complicità della classe dirigente in questo crimine, il ddl mantiene la sua funzione di bavaglio del confronto critico, ma può diventare anche un campo di battaglia politico su cui rilanciare una reale opposizione.
Il blocco sociale che si è andato delineando nelle piazze, seppur ancora in maniera embrionale, ha tra i suoi tratti distintivi proprio l’unità di lotta e azione tra studenti e lavoratori.
Il comunicato che riportiamo qui sotto, firmato dall’Unione Sindacale di Base – Scuola e da OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa, conferma che questa alleanza è pronta a dar battaglia al governo su questo ennesimo scempio.
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Senza alcun ritegno: equiparare antisionismo ed antisemitismo, l’ultimo tentativo di autogol di un governo incattivito e scomposto
Il disegno di legge del Governo Meloni “contrasto all’antisemitismo e all’antisionismo”, a firma dell’On. Gasparri, è la prima risposta all’ondata di proteste di massa che finalmente da più di un mese attraversano il Paese contro il genocidio in Palestina. Dietro lo spauracchio dell’antisemitismo, si vuole in realtà impedire qualsiasi critica al governo Israeliano e alla dottrina politica sionista, maggioritaria in Israele e sostenuta dal Governo italiano, ma non certo tra i milioni di persone scese in piazza dal 22 settembre in poi.
Il DDL1627 completa il processo in atto da anni, che vuole sottrarre la Shoah alla sua dimensione storica e politica e fornire un salvacondotto ideologico e morale alla politica sionista, al colonialismo israeliano, celando definitivamente la stortura politica, storica, ideologica alla base della fondazione e della storia di sangue di Israele, così che la politica e la natura di quello Stato non possano più essere messi in discussione, come invece sta avvenendo con forza in Italia con le imponenti manifestazioni di piazza cui abbiamo partecipato da protagonisti.
La cosa più inaccettabile è che tutto questo è orchestrato dagli eredi del MSI, antisemiti per eccellenza e negazionisti della Shoah, che costruendo un collegamento diretto e indebito tra antisemitismo e antisionismo, provano a fermare l’ondata di sdegno per il genocidio in corso in Palestina. Oltre a sanzioni pecuniarie e penali gravi per atti di antisemitismo che si nascondono per questo governo “sotto la veste di antisionismo, dell’odio contro lo Stato ebraico e del suo diritto a esistere e difendersi”, si prevedono anche corsi per studenti, volti a contrastare l’antisionismo.
I nostri partigiani che hanno combattuto l’antisemitismo vero dei nazifascisti si stanno rivoltando nella tomba: questa strumentalizzazione è vergognosa!
Se questo DDL venisse approvato, andrebbero processati i migliaia e migliaia fra professori e professoresse che proprio nelle ultime settimane hanno dedicato parti delle loro lezioni a parlare del genocidio operato sul popolo palestinese e del ruolo criminale di Israele; lo stesso andrebbe fatto con gli studenti e le studentesse che occupano contro la complicità italiana con Israele, magari sbarrando la bandiera israeliana, che cantano “From the river to the sea, Palestine will be free” o che coprono con mani di vernice i volti di Netanyahu e Ben-Gvir, come gli studenti di OSA stanno facendo in queste ore.
Il governo Meloni vuole mettere il bavaglio alle scuole e punire chi dissente, in perfetta linea con la peggiore tradizione fascista, usando lo spauracchio dell’antisemitismo, un’ideologia che non appartiene per nulla alla scuola italiana, ma al massimo ai partiti di Governo. Fino ad ora, contro la mobilitazione in corso, ci avevano propinato la retorica della “scuola neutra”, che deve parlare solo di aspetti didattici e tecnici, una scuola a immagine di Valditara e dagli USR come quelli del Lazio, che voleva bloccare le mozioni dei collegi docenti contro la politica sionista e a favore del popolo palestinese.
Non possiamo e non vogliamo immaginare una scuola in cui criticare Israele è punibile, nonostante la realtà e la storia, mentre soldati dell’IDF possono tenere i loro corsi nelle scuole italiane, come successo a Milano. USB Scuola e OSA sono molto chiare: c’è da combattere una battaglia culturale durissima, a partire da scuole e università, perché il sionismo è ammesso e praticato a tutti i livelli del nostro paese, aumentando giorno dopo giorno in intensità e violenza. Se il Governo attacca il dissenso, imprimendo questa nuova svolta autoritaria alla scuola, noi siamo pronti a ribloccare tutto, a partire dai nostri istituti.
L’alleanza fra studenti e lavoratori della scuola che stiamo promuovendo è pronta a organizzarsi e mobilitarsi a difesa della democrazia nelle scuole e per il blocco di questo Ddl1627. Non ci metterete il bavaglio! Se ci proverete, bloccheremo tutto! Ancora una volta!Il Ddl1627 diventerà il nostro nemico principale. Le occupazioni si stanno organizzando per rispedire al mittente questa proposta senza ritegno che vuole mettere a tacere la solidarietà con la Palestina nelle scuole. Sappiatelo!
Usb – Scuola, OSA (Opposizione Studentesca d’Alternativa)
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Anna M.
Verrà sanzionato anche Moni Ovadia?
goiseppe
L’Udienza di Papa Pio x e Theodor Herzi
Il Papa dice: Noi non possiamo favorire questo movimento.
Non potremo inpedire agli ebrei di andare aGerusalemme ma non possiamo maii favorirlo.
La terra di Gerusalemme se non era sempre santa,è stata santificata per la vita di Jesu Cristo
Gli ebrei non hanno riconosciuto Nostro Signore percio’ non possiamo riconoscere il popolo ebreo
Udienza del 26 Gennaio 1904 Città del Vaticano
Manlio Padovan
Ottimo articolo.
Min pare sia opportuno far notare che se i palestinesi sono, come effettivamente sono, un popolo semita l’occidente ebraico-cristiano vede l’antisemitismo con un solo occhio e non si accorge dell’antisemitismo che esso con ferocia pratica in Palestina.